(Stefano Rossi) – Michele Serra è molto intelligente e riesce a manipolare bene fatti veri con fatti del tutto inventati (come quello che il CAI e i Vaticano erano contrari alle croci sulle vette delle montagne), riuscendo più facilmente a convincere i suoi ascoltatori.

Vedo in rete che si è presentato in una trasmissione per sostenere, ancora una volta, che è sbagliato l’utilizzo delle armi da fuoco per la difesa personale.

Ha cominciato a snocciolare dati statistici dimenticandosi, per l’Italia, che le armi sono possedute non solo da chi è autorizzato dalla legge ma anche da chi è mafioso o criminale o simpatizzante di questi mondi. E purtroppo sono davvero tanti.

Ma magari non lo ha fatto apposta.

Invece, ha ben calcolato, come sempre, quale paese prendere ad esempio per convincere che le armi da difesa personale sono pericolose: gli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti ci sono più di 20.000 morti per arma da fuoco. Da noi 500 all’anno”, quindi, secondo lui, si ammazza di più perché ci sono più armi a disposizione.

Vero è  che se non possiedi una pistola non potrai mai sparare ma se una persona comincia a ragionare e studiare i dati statistici, sapendo bene cosa è un dato statistico, può darsi che la conclusione sia differente.

La statistica può essere una scienza esatta solo per il numero aritmetico che esprime ma, quel numero, non darà mai la soluzione ma solo un indizio.

L’esempio di scuola è ben noto. Se siamo in due ad avere un pollo e me lo mangio tutto io, statisticamente lo abbiamo diviso al 50%. E questo dato mi fa giungere a conclusioni sbagliate.

Per le armi, come mai nessuno prende invece ad esempio la civilissima e democraticissima Svizzera?

Nel mezzo dell’Europa c’è questo Paese, notoriamente neutrale ad ogni guerra che qua e là scoppia, che permette la detenzione di armi lunghe senza particolari permessi. Mi risulta, da anni, che a fine servizio militare venga chiesto se si vuole tenere il fucile dato in dotazione. In caso positivo si passa alla cassa.

Poi abbiamo la Repubblica Ceca che riconosce in Costituzione il diritto di detenere armi per la difesa personale. Non mi pare che ci siano stragi o ammazzamenti come succede qui da noi.

Anche in Russia la legislazione è stata di recente modificata per permettere più facilmente il loro acquisto.

Si tenga poi conto che si possono detenere armi per uso sportivo e per la caccia e pesca nella gran parte dell’Europa.

Infine, il Canada. Confina con gli Usa e notoriamente è uno dei paesi con maggior numero di armi per numero di abitanti. Solo recentemente vogliono rendere più restrittiva la legge dopo una strage avvenuta nella Nuova Scozia che ha visto morire 22 persone.  

Eppure, guarda caso, l’unico esempio sono gli Usa.

La vertà è un’altra, più complessa e scomoda da narrare: il problema sono gli americani non le armi possedute. Michael Moore ci ha fatto il docfilm Bowling for Columbine.

I loro vicini canadesi sono l’esempio.

Noi abbiamo i vicini svizzeri che ancora costruiscono orologi a cucù ma se vogliono dei fucili in casa è sufficiente andare al commissariato e compilare un modulo.

Solo alla fine del suo intervento si capisce perché Serra ha parlato di armi.

Se l’è voluta prendere con il governo di centrodestra perché, senza nominarlo, ci sarebbero conflitti di interessi tra il ministro Crosetto e le lobby delle armi e per i tanti membri, sempre del centrodestra, che si fanno fotografare armati. Quando poi non sparano a Capodanno.

Se per criticare questi membri, l’opposizione di sinistra la deve prendere da lontanissimo, fino a giungere negli Stati Uniti, vuol dire che questo governo durerà altri decenni.