
(di Michele Serra – repubblica.it) – Forse perché sosia inconsapevole di Cetto Laqualunque, il caudillo argentino Milei ha pronunciato, a Davos, una delle battute del secolo. Ha detto, testualmente, che «l’Occidente è minacciato dal socialismo», nel divertito stupore dei potenti e dei ricconi colà riuniti, nessuno dei quali ha mai pensato che il socialismo, fenomeno novecentesco del quale scorrono qui e là gli ultimi rivoli quasi disseccati, possa mai costituire una minaccia.
A meno che Milei, come è abitudine della destra paranoica che governa ormai mezzo mondo, per «socialismo» non intenda welfare, ovvero l’usanza di finanziare con le tasse di tutti le necessità di tutti (sanità, scuola, infrastrutture, ordine pubblico), con qualche riguardo in più per chi è meno garantito.
Sì, forse l’anarco-liberista Milei voleva dire proprio questo, che i ricchi devono finalmente liberarsi dei poveri, zavorra inammissibile, costo insopportabile per lo Stato anzi per la Nazione, che è il nuovo/vecchio nome che la nuova/vecchia destra ha deciso di dare alle società umane.
Qualche tentativo in questo senso (fare che i poveri la smettano di attentare alla salute del business) già era stato fatto, da Thatcher in poi, con buoni risultati per i ricchi, meno brillanti per i poveri.
I quali, ad ogni buon conto, in molte parti del mondo plaudono ai Milei di turno e li votano, ritenendo che la causa dei loro mali non sia lo spropositato potere del capitale finanziario, ma sia la democrazia, l’impiccio che impedisce al Capo di turno di condurre il popolo alla vittoria.
Milei non lo ha detto, ma il suo vero nemico non è il socialismo, è la democrazia. Dopo la morte del socialismo è diventata la prima candidata al patibolo. Sarà impiccata tra gli applausi della folla.
Milei è manna caduta dal cielo per i tipi come Serra. Si sente difensore dei poveri pure lui davanti al presidente argentino. Si ricorda persino del welfare, quello che in Italia hanno contribuito a distruggere i pdini.Ma tra i rivoli di socialismo novecentesco,ci mette anche la Cina ? Dopotutto è ancora governata da un partito comunista quel paese da un miliardo e mezzo di abitanti.
"Mi piace"Piace a 4 people
Come ho già scritto, fossi in motosega joe darei ogni tanto un ‘ occhiata all’ eliporto della Casa Rosada, non vorrei che un giorno gli servisse per darsela a gambe…
"Mi piace"Piace a 1 persona
I pidioti hanno, con le loro leggi a costo zero (tanto spot, zero costi per lo Stato), contribuito alla disaffezione politica che contraddistingue il nostro paese. Ormai i pochi che vano ancora a votarli sono tifosi o cointeressati.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Milei, Milei, mumble mumble.
Ma con chi suonava?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma senti, adesso ci tocca sentire dal redivivo (clonato) ELVIS argentino che i problemi sono i socialisti e i poveri.
Ma l’Argentina cosa ha di sbagliato per essere sempre e comunque in default, prima di tutto mentale?
"Mi piace"Piace a 1 persona
SM, ricordati che una grande parte è italiana!! Non dimenticarlo mai!! Ergo sò tutti ‘mbe…li!!!🤦
"Mi piace"Piace a 1 persona
❤ moh me lo segno ❤
"Mi piace"Piace a 1 persona
E vabbè, la congrega dei soliti infojati fiji di pootteeen dà le colpe al pd, che continua a portarsi su tutto, incuranti delle devastazioni lasciate in eredità dal nano mafioso e piduista, con i famosi tagli lineari di tremonti in combinato disposto all’evasione fiscale alimentata per ragioni elettorali, come gli sciacalli odierni. E l’messo controllo sull’iniziale introduzione dell’€uro che aveva favorito le partite iva, arricchitesi applicando il cambio 1€ = 1.000£.
E la massa di Bobbolo opportunista e ignorante ha dato la colpa a Prodi, mica a Berlusconi quando si è accorto che il uo potere d’acquisto era crollato a si vedevano sempre più macchinoni tedeschi in giro.
SIETE UN GRUMO DI FASCIOIGNORANTI, putrido e fetido.
Lasciando da parte l’ubriacone argentino, ecco che si annuncia un referendum in Svizzera per sostenere i pensionati riformando tutto il sistema previdenziale, l’AVS corrispettivo del nostrano INPS.
Altro che pensione anticipata, gli svizzeri devono lavorare più a lungo, non solo per garantire l’AVS, bensì anche per contribuire a far fronte alla penuria di manodopera: lo sostiene Severin Moser, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI).
“Ci sono certamente persone la cui rendita pensionistica non è sufficiente”, argomenta il 61enne in un’intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. “Ma uno studio dell’Università di Ginevra dimostra che i pensionati poveri non sono un fenomeno di massa. Al contrario: molti sono finanziariamente benestanti. La ricchezza netta mediana dei pensionati è sei volte superiore a quella dei lavoratori”.
“Ma è vero, ci sono casi difficili, ed è assolutamente giusto che questi ricevano un sostegno: è però sbagliato introdurre una tredicesima AVS per tutti, di cui la stragrande maggioranza dei pensionati non ha bisogno”, afferma il membro del consiglio di amministrazione di Swiss Life facendo riferimento all’iniziativa in votazione il 3 marzo.
A suo avviso la proposta di modifica costituzionale è “irresponsabile” perché non dice nulla riguardo al finanziamento. “Bisognerebbe aumentare i prelievi sui salari, l’IVA o l’imposta federale. Questo colpirebbe la popolazione attiva, soprattutto i giovani, e la classe media. Perderebbero il potere d’acquisto e sarebbero costrette a risparmiare. Le persone con un budget ridotto, come i genitori single, sarebbero particolarmente colpite.
Ciò è ingiusto e antisociale”.
Il favore che l’iniziativa sembra avere, in base ai sondaggi, “è preoccupante, ma nulla è ancora perduto”, prosegue l’economista con laurea a San Gallo. “L’alto gradimento si spiega probabilmente con il fatto che l’iniziativa parla solo di distribuzione di denaro. Dobbiamo quindi far capire che l’AVS è già oggi in cattive acque e che un onere annuo aggiuntivo di circa 4,1 miliardi di franchi nel primo anno e contributi continuamente più alti di 5 miliardi o più negli anni successivi sarebbero inaccettabili. La controparte non è onesta su questo punto. La generazione più anziana, in particolare, deve valutare se vuole far gravare questo onere sui propri figli e nipoti”.
Intanto I Giovani Liberali hanno piani completamente diversi: con la loro iniziativa popolare “per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile” intendono portare l’età pensionabile a 66 anni entro il 2032, dopodiché essa dovrebbe continuare ad aumentare automaticamente, a condizione che l’aspettativa di vita continui a crescere. “Stiamo invecchiando sempre di più, ed è per questo che dobbiamo discuterne”, afferma a questo proposito l’intervistato. “Quando l’AVS è stata introdotta nel 1948 c’erano sei lavoratori per ogni pensionato: oggi ce ne sono tre. Se vogliamo salvare questo contratto intergenerazionale, abbiamo solo tre opzioni: aumentare i premi, ridurre le prestazioni o aumentare l’età pensionabile. L’iniziativa punta sulla terza leva senza esagerare”.
“Io voto a favore e anche l’Unione svizzera degli imprenditori raccomanda il sostegno”, insiste il presidente dell’organizzazione in carica dal giugno 2023. “Dobbiamo fare in modo che le persone lavorino più a lungo, non solo per l’AVS, ma anche per la carenza di manodopera. Altri paesi europei hanno introdotto da tempo un’età di pensionamento di 67 anni”, conclude il padre di due figlie adulte.
"Mi piace""Mi piace"
”SIETE UN GRUMO DI FASCIOIGNORANTI, putrido e fetido.”
E’ quel che penso di gente come te, curioso vero, cucciolone rabbioso?
"Mi piace""Mi piace"
M vaffanQlo
"Mi piace""Mi piace"
Quiz: lupetto tu invece di chi sei figlio? Aiutino: inizia sempre per “p” ma non è pooten…
"Mi piace""Mi piace"