
(Loretta Napoleoni – ilfattoquotidiano.it) – Le guerre dimenticate hanno il vizio di tornare a condizionare la nostra vita. Anche in questa fase storica in cui in Occidente il nazionalismo trionfa sul globalismo e la fortezza Europa alza muri di cinta verso il cielo sempre più solidi, i conflitti ignorati per lungo tempo minacciano il nostro privilegiatissimo stile di vita, e spesso lo fanno con prepotenza inaspettata. E così la guerra a Gaza, la più vecchia del moderno Medio Oriente, e quella nello Yemen, tra le più recenti, hanno portato in casa nostra tragedie umane che molti reputavano inimmaginabili e tra poco svuoteranno anche i nostri portafogli. E vediamo come questo secondo fenomeno prende forma.
Da novembre gli Houthi, un gruppo terrorista sciita affiliato e finanziario dall’Iran con base nello Yemen, ha iniziato a lanciare attacchi nel mar Rosso da dove transita il 30 per cento del traffico commerciale mondiale. Per debellarli gli Stati Uniti hanno creato una coalizione di forze, di cui fa parte il Regno Unito e anche l’Italia; gli Houthi, però, almeno per ora, continuano a terrorizzare il transito da e verso il canale di Suez. Soluzione del problema: molte compagnie marittime hanno optato per la circumnavigazione dell’Africa, decisione che implica costi logistici aggiuntivi e spesso significati per i prodotti che transitano da e verso l’Europa ed il Nord America. Gli Houthi non attaccano le petroliere provenienti dal golfo Persico – per non attirare le ire dei produttori arabi – e più volte hanno dichiarato di avere come obbiettivo solo navi e prodotti che hanno a che fare con Israele, ciononostante la tensione nel mar Rosso sta facendo gravitare i costi delle assicurazioni marittime, aumenti che impattano sui costi finali di trasporto.
I conflitti dimenticati fanno parte della terza guerra mondiale. Nulla in questa guerra è come le precedenti, soprattutto l’illusione di pace occidentale. Costruita come un puzzle dove ogni pezzo rappresenta un conflitto, questa assume aspetti diversi a seconda di quale regione del mappamondo si prende in considerazione. E così, la guerra vera di Gaza finisce per distorcere il consumo in Europa alimentando il nemico inflazione attraverso la riattivazione del terrorismo marittimo lungo il mar Rosso. Ed ancora, la guerra civile nello Yemen che due acerrimi nemici, la sciita Iran e la sunnita Arabia Saudita, sponsorizzano, a sud del canale di Suez diventa un conflitto allargato che vede la marina militare americana, la più grande ed efficiente al mondo, ed i suoi alleati combattere contro le navi pirata degli Houthi e lo sponsor Iran.
Tra i grandi burattinai di questo nuova tipologia di guerra mondiale ci sono paesi come l’Iran e l’Arabia Saudita, nazioni che ai tempi della Seconda guerra mondiale o erano colonie dell’occidente o facevano parte della periferia più povera e meno sviluppata dell’Impero occidentale. È questa un dettagli che ci porta ad una riflessione importante. A causare il coinvolgimento delle colonie durante l’ultimo conflitto mondiale fu la contaminazione di quello centrale, la battaglia per il controllo dell’Europa da parte dei nazisti e fascisti, e dell’Asia per i giapponesi. Anche se mondializzata, la Seconda guerra mondiale era geograficamente circoscritta dalle mire espansioniste dell’Asse. Oggi i conflitti sono localizzati e globalizzati allo stesso tempo, tensioni locali, mire espansioniste o ostilità regionali si sovrappongono a interessi geopolitici globali. Oggi i blocchi in collisione sono più di due. E questo spiega come la guerra a Gaza non è un conflitto tra Israele e Hamas ma tra Israele e l’Iran, sponsor di Hamas, Iran e Libano attraverso gli Hezbollah, anche loro sponsorizzati dall’Iran; è anche un conflitto per procura tra l’Iran e gli Stati Uniti ed i suoi alleati in Europa e nel Golfo.
La terza guerra mondiale a pezzi si sta combattendo sotto le mura di cinta della fortezza Europa, se smettiamo per un attimo di ascoltare la caciara delle notizie banali locali, dalla preparazione del festival di Sanremo alle presunte truffe degli influencer made in Italy, è possibile sentire i boati delle bombe che cadono, il pianto dei bambini senza infanzia, le grida strazianti dei sopravvissuti. L’idea che l’Occidente viva in pace è un’illusione, la guerra volutamente ignorata nel quotidiano, ci è entrata nel sangue, fa talmente parte della nostra quotidianità che quando andiamo al supermercato e tutto costa il doppio non pensiamo che la causa originaria sia la guerra a Gaza o quando leggiamo sui giornali che l’assedio dei migranti non accenna a scemare non pensiamo che questo sia dovuta all’allargarsi dei confini della terza guerra mondiale.
Districarsi da questo groviglio geopolitico non sarà facile e chissà, forse non è neppure più possibile. Forse è troppo tardi, avremmo dovuto fermarci vent’anni fa. Ma lasciarsi trasportare dall’inerzia e finire per essere fagocitati dalla forza centripeta del nuovo conflitto non può e non deve essere la nostra opzione. Finché anche solo l’illusione di pace sopravvive la speranza di una pace vera esiste.
CESSATE IL FUOCO!
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E che colpa abbiamo noi ? Intendo dire noi che queste cose le diciamo da una vita. L’ Europa è solo un continente, un concetto geografico, nulla di più. Ovviamente ciò non fa piacere ma al contrario deprime. Sconcerta il fatto che siamo in mano a figurine di cartone che ci governano facendo in modo,con i loro servetti sciocchi dell’informazione, di fare la parte di grandi statisti,mentre sono totalmente asserviti ai padroni d’oltreoceano in modo servile ed autolesivo per tutta la popolazione europea. Ma perché non li mandiamo al macero ? Forse si comincia a intravvedere una nuova rivoluzione che vedra’ il nostro continente ritornare al centro della storia : dire agli Usa : grazie tante,ma ora ognuno per la sua strada.
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Ma che colpa abbiamo noi, punto! Che uno si sia comportato bene o male, che abbia votato bene o male, che abbia rubato o no, che abbia rispettato le persone, gli animali, le istituzioni, il fisco l’ambiente o no, che diavolo cambia? Noi popolino rimbecillito a TV e reality show, e partite di campionato (credo si dica così, ma non mi intendo di calcio) e Formula Uno, dico. Che colpa abbiamo, alla fine? Ok, abbiamo votato male, malissimo, proprio il peggio del peggio, ma a parte leggi elettorali demenziali e criminogene, è oggettivamente l’unica colpa concepibile, ammesso e non concesso di non averne alcuna a livello culturale (ma direi quindi genetico) quando si parla di italiani = ladruncoli = pezzenti = m4fi4. Cioè, il succo del discorso ch sto facendo è che alla fine, comunque sia andata, qualunque cosa si sia deciso (anzi, “ci abbiano fatto credere di aver deciso”), noi popolo di imbecilli senza futuro, se poi qualche fenomeno a Bruxelles si mette d’accordo con qualche altro genio suo omologo alla Casa Bianca o al Pentagono (o in Cina, o in India, o in Brasile, o in Russia o dove ti pare a te)… noi sempre nel pieno del tritacarne finiamo senza poter dire né ai né bai, e chiuso. Non abbiamo partita, in questo gioco. E l’intero andamento di questo gioco lo decidono interamente poteri internazionali alle grandi conferenze, raccontandoci poi quel che cavolo pare e piace a loro. A noi non è dato non solo di decidere, ma a giochi datti (di altri, appunto) non è dato neanche di dissentire: provaci te a dire alla Gruber o a Floris (o a qualsiasi altro loro equivalente su altre reti) che mandare armi all’Ucraina sia sbagliato e che in Israele ci sia un governo di fascisti pazzoidi, che Biden sia da rinchiudere all’hospice e che la Melona e Mattarello sian degli spostati. Ti fanno arrestare in mondovisione. Non so se mi spiego. Nel frattempo gas e carburante aumentano dell’X percento, così come il costo della vita giornaliera, e di nuovo noi zitti tanto per cambiare, che ancora c’è il pizzo sul pieno di benzina inventato da Renzi nel 2015 di 0,60 centesimi, sia che tu faccia il pieno allo scooterino 150, sia che tu faccia il pieno allo Scania 770, tutti pronti ad entrare in autostrada pagando un pedaggio in aumento ogni anno sistenaticamente per finire su di un ponte che forse crollerà e forse no, ma se crollerà, saranno ca§i tuoi e dei disperati che son finiti sotto alle sue macerie, e questo sempre che non ti porti via la casa un terremoto o un’alluvione. Che colpa abbiamo, ripeto? E se anche alzassimo la voce, come dovremmo farlo? Nelle piazze coi megafoni? Che va bene se finiamo al centro traumatologico per le mazzate che prendiamo dagli agenti di PS in tenuta antisommossa, senza che di nessuno di loro manco si conosca la faccia (figuriamoci il nome; ricordati sempre del 2001 a Genova, alla scuola Diaz e alla caserma Bolzaneto). Insomma, mi sto spiegando? Contiamo meno di zero. Meno degli animali in un allevamento intensivo e poi nel mattatojo con un chiodo sparato in testa da una pistola ad aria compressa. Meno della c4cc4 di mosca che abbiamo sul vetro lurido della vasista in solaio.
Ecco, già basterebbe questo, ma poi un bel giorno andiamo pure a votare convinti di poter cambiare il mondo, e qualche mesetto dopo ci ritroviamo quelli di prima, quelli di sempre, ancora più inc4zz4t1 che hanno pure perso un anno del loro prezioso tempo per poterci f0tt3r3 bene bene e derubarci con balzelli medievali assurdi e recuperare il tempo (e il bottino) perduto. Siamo schiavi e neanche ce ne rendiamo conto. E siamo tutti felici. O forse no, siamo infelici, ma non cambia assolutamente niente.
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Tranquillo @cgg, saranno gli Stati Uniti, molto prima di noi, a dire: “è stato bello Europa, ma da oggi in poi non verremo più a soccorrervi se ne avrete bisogno”. Se poi vincerà Trump (come credo tu auspichi) potrebbe succedere molto prima di quanto immagini. Manca poco. Poi, finalmente, potrai sentirti al sicuro.
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Peccato, vero? Ci soccorrevano benissimo …
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Ascolta grande genio. Se uscire dalla Nato e mandare affanc*lo gli Stati Uniti ti fa godere e sentire più sicuro buon per te. Io qualche dubbio ce l’ho.
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E’ dal 44′ che siamo una colonia americana!
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Chissà cosa si inventeranno gli atlantisti che predicavano basta all’invasione dell’ucronazistan e ora che gli angliammeri-cani stanno bombardando lo Yemen lontano dai loro confini migliaia di km e senza essere stati provocati tutti zitti zitti zitti,
E visto che ci siamo sentiamo che cos’à da dire anche mr tentenna,
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Oltretutto questa giornalai, dev’essere una lontana parente del fu napoleone, visto che si inventa storielle msm
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