(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Con tutte le fabbriche dismesse che ci sono in giro, bisognava proprio essere dei geni del masochismo per organizzare il seminario dei parlamentari del Pd in una spa a cinque stelle. Avessero almeno avuto il coraggio di andare fino in fondo, cioè a Saint Moritz o a Cortina. Invece hanno affittato il Park Hotel Cappuccini di Gubbio per suggerire l’idea di una scelta francescana. Pubblicità ingannevole. Almeno gli accappatoi della sauna saranno a forma di saio?

L’albergo di lusso, che il 18 gennaio accoglierà Elly Schlein e le altre anime pensanti del partito, negli anni di Berlusconi ospitava la scuola politica di Forza Italia. Ma mentre la destra che si riunisce in un posto per ricchi è coerente con il suo profilo, la sinistra che trasmigra nel tempio delle cure detox di Mességué presta il fianco a facili battute e offre di sé un’immagine completamente slegata dai gusti e dalle possibilità delle classi popolari che in teoria pretende ancora di rappresentare.

I tavoli di marmo riscaldato e le «docce emozionali» offerte dalla super-spa di Gubbio non sembrano il luogo più credibile per discutere di accoglienza e salario minimo. Scegliendo un centro benessere, i democratici si illudevano forse di trasmettere un segnale di equilibrio e di cura. Passeranno invece per i soliti privilegiati, incomprensibili e lontani, con quella pretesa un po’ grottesca di predicare l’inclusività dal più esclusivo dei pulpiti.