(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Per qualche ragione molto contemporanea che purtroppo mi sfugge, il ministro Crosetto ha sentito il bisogno di condividere su Instagram, cioè con il mondo intero, il punteggio della sua vittoria in una partita a carte giocata durante le vacanze. Inesorabili, sono fioriti i commenti di quelli che prima dell’avvento dei social passavano il tempo a tirare freccette (o a giocare a carte), ma adesso non si lasciano certo sfuggire l’occasione di rinfacciare a un ministro di avere trascorso una serata con gli amici «anziché occuparsi della guerra in Ucraina». Mancava soltanto qualcuno che scrivesse «con tutti i problemi che abbiamo in Italia», ma alla fine è arrivato, arriva sempre.

Se pensieri così originali e profondi fossero stati elaborati da un avversario politico (e non ci sarebbe da stupirsi), Crosetto avrebbe affidato una replica di maniera al suo ufficio stampa. Invece, livido di rabbia impotente come tutti noi quando ci ritroviamo esposti agli attacchi di qualche «vongola 52», ha impugnato il telefono e si è giustificato personalmente con tutte le vongole, una per una, rivendicando il diritto di giocare a carte nel tempo libero e indirizzando raffiche di insulti agli sconosciuti interlocutori. I quali hanno replicato a tono, per nulla stupiti che Crosetto stesse rispondendo proprio a loro. È l’ultima frontiera della democrazia: magari a Capodanno non ti ha fatto gli auguri nemmeno tuo fratello, però hai un ministro in diretta a cui dare, e che ti dà, del cretino.