
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Le carte della Verdineide confermano purtroppo che l’Italia è la culla del giustizialismo. Infatti Verdini, condannato definitivamente a 12 anni di carcere per due bancarotte fraudolente, ha scontato ben 91 giorni in galera, poi tre anni fa ottenne i domiciliari nella villa di Pian dei Giullari perché a Rebibbia rischiava il Covid (gli altri 1200 detenuti invece no). Ma era sempre a Roma […]
I soliti noti
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Le carte della Verdineide confermano purtroppo che l’Italia è la culla del giustizialismo. Infatti Verdini, condannato definitivamente a 12 anni di carcere per due bancarotte fraudolente, ha scontato ben 91 giorni in galera, poi tre anni fa ottenne i domiciliari nella villa di Pian dei Giullari perché a Rebibbia rischiava il Covid (gli altri 1200 detenuti invece no). Ma era sempre a Roma in permesso per visite odontoiatriche (certe zanne richiedono una manutenzione quotidiana e a Firenze notoriamente non si trova un dentista manco a pagarlo). E bivaccava al ristorante Pastation del figlio Tommaso per incontrare lui, il suo socio Pileri e gli imprenditori che mantenevano la sacra famiglia. Da settembre è indagato pure per aver violato i limiti dei domiciliari, ma le feroci toghe rosse non hanno ancora pensato di rispedirlo in galera. Resta da capire cosa debba fare di più un onesto delinquente per riuscire a finire dentro.
Ma il dato più inquietante è l’endemica mancanza di ricambio nelle classi tangentizie. Una gerontocrazia che non si rassegna alla pensione e monopolizza il mercato della mazzetta tarpando le ali a tanti giovani ansiosi di farsi valere. Non c’è solo l’eterno Verdini che, oltre alle bancarotte, vanta citazioni (anche a giudizio) nei casi P3, P4, terremoto dell’Aquila, Scuola dei marescialli (condanna e prescrizione), Consip (condanna in tribunale). C’è pure Lorenzo Cesa, arrestato la prima volta nel ’93 per tangenti su appalti Anas e reo confesso in un verbale dall’incipit memorabile: “Intendo svuotare il sacco”. Ora non è indagato, ma fa sempre cose e vede gente. È indagato invece Vito Bonsignore, già deputato andreottiano e imprenditore autostradale, pregiudicato per le mazzette del ’92 sull’ospedale di Asti, celebre anche perché 32 anni fa un manager Fs raccontò ai pm di avergli consegnato 100 milioni di lire in una scatola di cioccolatini davanti a Montecitorio, poi tornato in auge per la scalata Bnl (condannato e poi assolto) e per un conto di 5 milioni di euro in Liechtenstein. E in società con Pileri, socio dei Verdini, c’era Andrea Carminati, figlio di Er Cecato. Del resto già le retate Expo e Mose del 2014 avevano riportato ai disonori delle cronache i revenant del 19’92: Greganti, Frigerio, Luigi Grillo, Baita, Maltauro… Non si butta mai via niente, l’usato sicuro tira sempre: chi non muore si risiede. È per via dell’esperienza: Verdini, fra un’otturazione e l’altra, dispensava ripetizioni su come mascherare le tangenti da consulenze. Come Totò-Dante Cruciani che, in vestaglia a righe sulla terrazza dei domiciliari, erudisce i Soliti ignoti su come si scassina una cassaforte. Poi arriva “la madama” e lui finge di fare il bucato: “Maresciallo, come vede si lavicchia”.
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Corrompere deve diventare un onesto mestiere, con tanto di stipendio a nero e ferie pagate, Smettiamo di perseguitare questi volenterosi chi hanno inventato dal nulla un lavoro, che poi alla fine metti il rischio, le spese, gli imprevisti, rimangono pochi milioni da spartirsi.
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Sono sempre più convinto che la permanenza in mangiatoia, che Travaglio lamenta, è dovuta alla preziosa regola d’oro che cosi si può riassumere: io so che tu sai che io so!
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Il sistema democratico è troppo fragile.
Se uno è corrotto e ricattabile fa carriera, chi ha una coscienza a cui rispondere è tagliato fuori. Le mele marce fanno scuola.
In questo modo gli organi dello stato vengono infettati e collassano, il corpo dello stato muore, e la democrazia è un sogno.
Chi ha da investire un po’ di soldi si prende il paese senza sparare.
Il livello della nostra democrazia coloniale è facilmente verificabile dai discorsi di mattarella: una facciata di cartone da cinecittà.
L’unica possibilità di risalire è in un’informazione libera, per questo la controllano così ossessivamente.
Si salvi chi può.
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«L’unica possibilità di risalire è in un’informazione libera…»
L’hai detto! E come te, lo dico anche io e e l’ho detto infinite volte. È l’UNICO passo, attualmente, da fare. È l’UNICA strada da percorrere. Dovesse mai andar bene, si inizierebbe a risalire come Paese, anche in termini di serietà sul fronte internazionale, mentre così è tutto castrato, non funziona nulla e nulla si riesce a fare. E quindi siamo sempre al solito posto da anni, cioè l’ultimo, come paese, ma soprattutto come popolo e come grado di cultura (bassino), come grado di civiltà (praticamente inesistente), come tutto… Un disastro che mi fa molto male. 😦
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Serve un partito che provochi scosse telluriche del 7°/ 8° grado, capace di scaraventare giù dai divani le schiere zombizzate e rassegnate.
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Eh, c’era, c’è stato, ma è entrato in un cespuglio di stiaffi pazzesco, ha preso più sberle lui di quante ne abbian mai date Bud Spencer e Terence Hill in tutti i loro film, presi singolarmente e/o in coppia. E le ha prese da qualsiasi angolo, proprio da ogni dove, come da tutti i predatori che si rispettino, che ti danno la caccia, ti accerchiano completamente e ti sbranano vivo. Si chiama(va) Movimento CinqueStelle… Esiste ancora, ma è molto più “mansueto”, mentre ai tempi ruggiva. E forte!
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Che massima soddisfazione, leggere simili articoli! Proprio mi sento fortunata di vivere in questo Paese! La creme de la creme! Il top dei top!! Tutti ci invidiano questi popò di politici! Beati noi!!! Li possino!!🤬🤬🤬🤬🤬🤬🤬🤬🤬🤬
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“Come Totò-Dante Cruciani che, in vestaglia a righe sulla terrazza dei domiciliari, erudisce i Soliti ignoti su come si scassina una cassaforte. Poi arriva “la madama” e lui finge di fare il bucato: “Maresciallo, come vede si lavicchia”.”
Davvero strano che Marco si sia preso un giorno in più per spiegare oggi il fotomontaggio Verdini/Totó della prima pagina di ieri…
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È tutto marcio.
L’unico modo per dare speranza, o riaccenderla, è dimostrare di essere diversi, e mantenere la parola data ad ogni costo, anche rimanendo alla opposizione, o finirci, se è necessario.
Qualsiasi altro metodo è destinato a fallire miseramente, ed è storia.
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Non c è speranza , stanno da anni a rubare e adesso con il pnr a disposizione non si fermano più! Il sistema è marcio da anni e ognuno ruba ciò che può, sti ca. Debbono mantenere tutta la stirpe e la lauta pensione non basta mai !
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Se poi non li mettono mai in galera e lasciano scorrazzare le mandrie di ladri che vivono delle nostre tasse non avremo mai nessuna speranza!
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Sono certa di avere pagato laute tasse di stipendi e liquidazioni con i miei stipendi retributivi ,e questi non muoiono mai !
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Forse con tutti i privilegi ( parlamentari ) ci potrebbero vivere 6 famiglie , visti che includono persino le assistenze sanitarie al San Raffaele per tutta la famiglia e cure dentistiche per tutta la legislatura ! Forse potremmo tagliare questi fantastici privilegi , soprattutto visto la qualità dei politici tutti , tutte forze rubate all agricoltura !
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Non dovremmo tagliare il debito ,ed eliminare le spese di rappresentanza di un paese fallito ?
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Con un popolo che a maggioranza si dimostra incline ad assecondare, per non dire servire, i potenti non cambierà mai nulla, basta guardare qualche video di quel tizio che si spacciava per Senatore con tanto di portaborse al seguito per rendersi conto dell’indole di tantissimi italiani, piaccia o non piaccia facciamo mediamente schifo quindi i Verdini et similia, salvo più che improbabili metamorfosi del DNA nazionale, continueranno con i loro sporchi affari nel disinteresse quasi totale del popolo bue. Desolante e deprimente ma tant’è…
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chi non muore si risiede. 92 minuti di applausi
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La famosa Zecca di Stato, solo che non conia monete ma intrallazzi.
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La famosa Zecca di Stato, solo che non conia monete ma intrallazzi e ci succhia il sangue.
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Sembra la storia di un italiano medio che ha votato e vota questa feccia di governo.
Nulla di sorprendente.
Quello che mi fa specie sono coloro che non vanno a votare perché “tanto sono tutti uguali”. E noi ci ritroviamo nella melma con governi che hanno la maggioranza nella minoranza dei voti di un popolo di minorati e masochisti. Amen
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Oltre problema vero è che dal 2006 nessuno è più in grado di votare un candidato di preferenza. Fanno tutto le segreterie dei partiti e mettono sempre in cima alle liste elettorali persone che nessuno voterebbe mai anche perché spesso sconosciuti persino al partito di referenza !come fanno ad affermare di essere stati scelti dai cittadini ???
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio
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Mi sono stufato di ripetere pedissequamente il solito mantra: Grande e inarrivabile Marco Travaglio! Ma se il nostro, continua anche nell’anno nuovo a dispensare tali perle quotidiane, che posso dire ? Grande e inarrivabile Marco Travaglio!!!
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Calenda e Renzi,non dimentichiamolo mai, provengono dal PD . È li che hanno avuto l’imprimatur. È li che hanno imparato il mestiere. Poi Verdini e i tangentari sono un prodotto made in Italy di cui la destra ha i diritti d’autore di cui non intende cedere i diritti a nessuno per rispetto del defunto cav.
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Spiace dirlo, ma prodotto made in Italy e diritti d’ autore sono degli italiani, almeno una bella fetta che si invaghisce, regolarmente, di cialtroni, corrotti, corruttori e tangentari, perché un diamante in tasca è come l’ amore : per sempre! Se poi è una mazzetta, in tasca, la collezione è eternity ed attraversa le generazioni insieme ai gioielli di famiglia…..mentre ai cittadini , onesti, vanno in eredità altri gioielli, quelli in coppia a sostegno delle teste di ca@@o elettive e rappresentative!
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L’albero del male ha radici troppo profonde e per me non potrà essere più estirpato a meno di definire un altro paradigma azzerando ciò che prima era e ciò che prima aveva potere.
Se la centrale è bacata non è che le sue appendici possano rispondere in altro modo. Ci sono stati dei passaggi cardini che hanno consolidato questo miserrimo modo di anteporre il crimine e di usarlo per riciclare infinite volte processi che si autodepurano da soli anche se molto lentamente.
Partire dal sano, dal logico che struttura processi virtuosi non è più permesso , oltre una certa soglia scatta la corruttela. E amen.
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Ci sono moltissimi modi per oscurare ciò che dovrebbe avere luce e vivere di chiarezza alla coscienza di tutti; troppi tranelli , necessità, desideri e visioni comuni rattrappite che scolpiscono un presente. Se il mio presente è anche quello di una ventina di presenti è già un presente definibile socialmente e per tanto considerabile anche corretto. La realtà collettiva viene definita dalle istituzioni , dal loro valore e lavoro ma anche il contrario però fino ad un certo punto entro regole e doveri ben definiti e attanagliati ad un ruolo.
Chi ha più libertà può essere usato come elemento per un libero arbitrio che va oltre le regole del consesso civile ed è qui in fondo il nodo di cui si discute : del consesso civile con le sue infinite sfumature e nomi a rappresentarlo.
La verità viene destituita alla luce dei poteri forti che se da un lato devono comunque far ruotare la grande macchina dello stato dall’altro hanno ormai costruito e definito livelli oscuri impenetrabili come il doppio gioco , le censure e i controlli dei cluster che dopo l’era dell’accesso (1/4 di secolo) sono ormai parte integrante della grande macchina.
Il gioco diviene così sottile e subdolo che incita ad una sopravalutazione delle proprie mansioni andando a scandire il tempo di un altrove che non appartiene semplificando il proprio.
Tale processo si è strutturato naturalmente e come tale oggi viene concepito.
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