
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Salvini è giustamente indignato per gli attacchi a Tommaso e Denis Verdini, l’uno arrestato e l’altro indagato (perché già agli arresti) per gli appalti truccati all’Anas. I due galeotti non sono omonimi della sua fidanzata Francesca Verdini: sono il fratello e il padre di lei, cioè il quasi cognato e il quasi suocero di lui. […]
Bianco, rosso e Verdini
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Salvini è giustamente indignato per gli attacchi a Tommaso e Denis Verdini, l’uno arrestato e l’altro indagato (perché già agli arresti) per gli appalti truccati all’Anas. I due galeotti non sono omonimi della sua fidanzata Francesca Verdini: sono il fratello e il padre di lei, cioè il quasi cognato e il quasi suocero di lui. Chi attacca loro attacca lei e dunque lui. Ovviamente “a orologeria” (lo fanno per mandargli di traverso il cotechino e le lenticchie). Il peggiore è un politico che da Verdini padre è letteralmente ossessionato: negli ultimi otto anni gli ha dedicato più tweet di quelli riservati alle sue principali passioni (prosciutti, salami, formaggi, migranti, Boldrini e gattini). Il 2.10.15, appena Verdini mollò FI per fondare Ala, fiancheggiare Renzi e cofirmarne la schiforma costituzionale, twittò: “Fini, Alfano e Verdini: mi fanno schifo i traditori”. Il 6.10.15 rincarò: “Discuto e dialogo con tutti. Ma di una cosa sono certo: dove ci sono gli Alfano e i Verdini non c’è la Lega!”. Il 24.1.16 strillò: “Verdini dice: ‘Se il centrodestra sarà guidato da Salvini, io voterò per Renzi’. Bene, non ci serve il voto di poltronari e traditori”. Il 21.2.16 tuonò: “Renzi dice che con Verdini ha ‘uno strano amore’. Questa è la coppia di fatto più pericolosa per gli italiani”. Il 25.2.2016 passarono le unioni civili: “Renzi: ‘Ha vinto l’amore’. Sì, quello fra Renzi e Verdini. Che schifo”. Il 18.9.16 giurò: “Se ti chiami Formigoni, Verdini, Fini o Scajola non mi interessi”. Il 5.10.16 ululò: “Sono schifato! Stanno cambiando la Costituzione Verdini, che canta, Renzi e Alfano”. Il 12.11.16 promise: “Chi sta con Alfano e Verdini non sarà mai nostro alleato”. Il 16.11.16 domandò alla claque di giureconsulti: “Devo cambiare in peggio la Costituzione per vedere la faccia di Renzi, Alfano e Verdini sui libri di storia?”.
Il 28.11.16 annunciò una legge per abolire Denis e i suoi simili: “Nella mia riforma chi cambia partito dovrebbe dimettersi. Lo proponemmo al Pd, ma loro stanno con Alfano e Verdini”. Il 30.11.16 spiegò: “Non voglio imbarcare gente che ha cambiato 37 partiti e ha già fregato gli italiani, vedi Alfano e Verdini”. E non disdegnava neppure il più bieco giustizialismo a orologeria. Il 15.11.16, venti giorni prima del Referenzum, sparò: “Uno dei padri costituenti della nuova Costituzione è Verdini, per cui sono stati chiesti altri 4 anni di galera”. L’1.12.16, a tre giorni dalle urne, chiese “un voto per mandare a casa Renzi, Boschi, Alfano, Verdini”. I quali persero il referendum, ma non andarono a casa. In compenso a casa di Verdini, nel frattempo bipregiudicato, iniziò a recarsi un giorno sì e l’altro pure il politico che insultava Verdini un giorno sì e l’altro pure: il suo nome era Matteo Salvini. Appena Matteo Salvini lo scopre, gli fa un culo così.
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La strabiliante “memoria ” di Travaglio non finisce mai ,e meno male ! Grazie Travaglio e buon proseguimento .
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Il database cartaceo di Travaglío è un chiaro esempio di Intelligenza Artificiale.
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Scusate tanto, ma questo è un anticipo della prossima riapertura 2.0 dei postriboli del Ventennio, visto il gran movimento di prostituti in casa Verdini??
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Sbaglierò ma ho l’impressione
che la Lega, tenendosi come capo questo clown, abbia tutta l’intenzione di autodissolversi.
Probabile che i leghisti stessi abbiano intuito che la parabola del leghismo di bossiana memoria, con i suoi slogan post crollo del muro (e voti democristiani in libera uscita), fatti di nord lavoratore che doveva staccarsi da un sud assistenzialista e mafioso, sia miseramente arrivata alla sua conclusione perché non ci crede più nessuno e, probabilmente, è giunto il momento di chiudere baracca e prepararsi a confluire in massa nel neofascismo meloniano dei camerati d’Italia.
Sto parlando di dirigenti leghisti, ovviamente.
Perché altrimenti non di spiega questa tafazziana insistenza a tenersi a capo questo insulso personaggio.
Quanto agli elettori, i pochi antifascisti nostalgici del primo Bossi (che era pure antiberlusconiano: ci fece cadere un governo) credo che per non salire sul carro nero sprofonderanno nel grosso dell’astensionismo.
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Egregio GSI, per sua info:
Milano 30 nov.2023
Partito Popolare del Nord – Autonomia e Libertà. Roberto Castelli, figura storica del Carroccio, ex ministro della Giustizia, lo scorso settembre ha lasciato la Lega per Salvini premier per fondare un nuovo soggetto politico. Richiamo agli ideali storici della Lega di Umberto Bossi, ma senza nostalgie di reduci. Grande obbiettivo comporre e federare la galassia di gruppi che non hanno mai riconosciuto la Lega salviniana.
(Cit.da Il Giorno – on line
Gabriele Moroni)
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Signor Diamante,
Non credo che il Castelli, che è stato uno dei leghisti più politicamente insignificanti e anche più… Banale soldatino berlusconiano della prima prima ora bossiana, possa illudersi di andare troppo oltre lo zero virgola col suo tentativo di aggrappare ancora qualche ultima poltrona.
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Ah, Castelli, igngegnere acustico. Uno dei pochi laureati della Lega, ma intelligente, soprattutto con una laurea che serve. (Nulla di che contro ingegneria acustica, per carità, ma poi che fai nella vita, una volta beccata la laurea? Vai nella Lega, ovviamente, eh, come no!)
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Penso che mai come la precedente legislatura si è visto come la politica è un semplice teatrino delle parti: gente che fino al giorno prima si lanciava anatemi poi formava governi insieme e si diventava pappa e ciccia. Salvo poi tornare a odiarsi quando ci si separava. Coerenza, questa sconosciuta.
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Il nullafacente ormai potrebbe mettersi il naso rosso ed andare in giro vestito da clown, ma il vero mistero è come la gente continui a votarlo da trent’anni. Basti pensare che qui in Sardegna è riuscito a far eleggere un Presidente di Regione.
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Solinas è del Ps d’az, Davide…
la colpa di questo partito fondato da Emilio Lussu, che non smette di rigirarsi nella tomba, è essersi alleato alla Lega ed essere arrivato al potere SOLO COSÌ, per somma di voti.
Al punto che ora Solinas passa per leghista.
Che assoluta vergogna. 🤦🏻♀️
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio
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Inizio 2024 con un editoriale superlativo…….👏👏👏!! e vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
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Ecco una parola che molti politici ignorano , o fanno finta:
Che cos’è la vergogna, e perché ci vergogniamo?
La vergogna è un’emozione complessa che si attiva nelle situazioni di confronto con l’altro e di competizione, dove ci si sente giudicati negativamente e da cui si esce sconfitti in quanto ci si percepisce peggiori, meno capaci, più brutti e di minor valore rispetto agli altri.
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Sempre più attuale,
Non serve cercare di capire.
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Morto un papà se nefa un altro, anzi più di uno. La dipartita del cavaliere non ha lasciato posti vuoti ma è stato subito rimpiazzato da adeguati sostituti che non ci fanno rimpiangere il defunto per immoralità,scaltrezza, faccia tosta, disonestà e altre “qualità” di cui i nostri compatrioti sembrano non poter fare a meno.
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Quando hai scritto “sostituti” volevi scrivere “prostituti” eh? Di’ la verità, non ti verognare, dai su, eh! 🤣
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