
(di Michele Serra – repubblica.it) – Se è vero che il possibile candidato della destra al governo di Firenze, Eike Schmidt, fin qui direttore degli Uffizi, si dichiara «antifascista», gli andrebbe chiesto se ha capito bene chi vorrebbe candidarlo. E se chi vorrebbe candidarlo ha capito bene quello che Schmidt sostiene di essere.
Va bene che la politica italiana ha la consistenza etica e la fermezza ideale di un budino, ma forse un limite al ridicolo dovrebbe essere messo.
A meno che si tratti di un geniale espediente per rafforzare e ampliare il famoso piano di nuova egemonia, anzi di “nuova narrazione” della destra al potere: così come Dante, Manzoni, la Rai, il Risorgimento, la religione cattolica e il gioco dei pacchi in prima serata, anche l’antifascismo, checché ne dica la storia manipolata dalla sinistra, è di destra.
E che al governo i fascisti a tutto tondo si contino a bizzeffe, a partire dal capo dell’arditismo fiorentino, il camerata Donzelli, è un dettaglio al quale solo una propaganda malevola può appigliarsi.
A pensarci bene, è come quando il miliardario Berlusconi faceva pubblicità elettorale come “presidente operaio”, e si spacciò perfino per partigiano. Significava che non solo voleva vincere, voleva proprio stravincere, e pure pigliare per il culo gli sconfitti.
Ora c’è da seguire questa nuova sfida al buon senso (neanche all’ideologia, che è vizio da intellettuali; al buon senso, che è virtù da mercato rionale): l’antifascista candidato dai fascisti.
Già, perché la vera forza della destra italiana è che, pur di vincere, voterebbe per chiunque, perfino per un antifascista. E la vera debolezza della sinistra italiana è che, pur di perdere, non voterebbe per nessuno.
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Non arrivo a capire:
la guerra e il fascismo sono finiti da 78 anni, da altrettanti si ricordano i Martiri della Libertà, i valori della Resistenza e della Democrazia e si raccontano le nefandezze del ventennio. Com’è possibile che esistano tanti ” nostalgici” di un’era che solo i centenari hanno vissuto ? Nessuno è in grado di apprezzare quanto compiuto da questa nostra Repubblica ? Che significa ESATTAMENTE fascismo oggi ? Se parliamo di DITTATURA c’è solo l’imbarazzo della scelta: ne esistono tante nel mondo contemporaneo e di ogni genere ( da quelle militari, economiche, finanziarie, pseudopopolari, religiose).
Che vuol dire esattamente, oggi, ” sono antifascista” ? Che disprezzo il ventennio ? Sai che grosso sforzo. Che mi identifico negli antifascisti ? E quali sarebbero? Conosco certi fior di camaleonti che considerano i neonazisti ucraini i campioni dei Valori dell’Occidente. Che domande sono?
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Il fascismo si divide in due parti: il fascismo propriamente detto e l’antifascismo».
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Ma parlate un po’ della diatriba Guelfi vs. Ghibellini, che tanto l’attualità è la stessa e almeno cambiate solfa.
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Non mi risulta che abbiamo picchiatori ex guelfi a comandare una camera del parlamento.
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Quindi a destra se non si dichiarano antifascisti sono fascisti, e se si dichiarano antifascisti sono burloni (oltre che fascisti).
Ottimo Serra, come sempre. Per logica inesorabile secondo solo al Cappellini.
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Serra, in questo articolo, si è un po’ perso…
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Ma Serra fa il finto tonto?
Si rende conto che c’è gente che da supporter del PCI di Berlinguer si è trasformata in supporter di Berlusconi o, peggio ancora, in supporter, come la Meloni, delle guerre della Nato cui non disdegna di fornire armi con i soldi dei contribuenti?
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