Un’operazione politica per marcare una posizione e ripristinare l’Italia di De Amicis. Ma è impossibile azzerare una società multiculturale con musulmani, buddisti, confuciani

(FLAVIA PERINA – lastampa.it) – In attesa delle decisioni serie sul Mes e sul patto di stabilità, il dibattito di Natale si sposta dal pandoro di Chiara Ferragni al presepe “on demand”. Si tratta di un disegno di legge depositato ieri da un gruppo di deputati di FdI guidati da Lavinia Mennuni che cinque minuti dopo la presentazione era già l’apertura dei talk show. Vieta a presidi e rettori di impedire l’allestimento del presepe se professori, genitori o studenti chiedono di farlo. Punisce i disobbedienti con sanzioni disciplinari. Serve, testuale, a ostacolare «la trasformazione delle Sacre festività cristiane in altra anonima tipologia di celebrazione», a contrastare «la discriminazione nei confronti degli alunni e delle rispettive famiglie praticanti la religione maggioritaria», a fermare «l’attentato ai valori e alla tradizione più profonda del nostro popolo». Bum.
Insomma dire «no, quest’anno mettiamo solo un po’ di lucine», secondo i proponenti dovrebbe diventare un illecito amministrativo dall’asilo all’università. Padri e madri affezionati ai riti, ma anche singoli maestri e professori, potranno imporre ai dirigenti scolastici di programmare l’allestimento. Non solo: la norma dovrebbe valere pure per le recite e le celebrazioni legate alla Pasqua, e viene naturale ironizzare sulle possibili applicazioni della nuova disciplina e sulle battaglie che fatalmente alimenterà in ogni ricorrenza della cristianità: la via Crucis a Lettere si può fare oppure no? I flagellanti all’Alberghiero ce li possiamo portare? Si può cantare Jingle Bells o vale soltanto Astro del Ciel?
L’Associazione nazionale presidi è preoccupata. Il suo presidente Antonello Giannelli osserva: «Tutto ciò che ha a che fare con la cultura di un Paese e i suoi significati religiosi non può essere imposto per legge», sono le singole scuole «gli unici soggetti che possono valutare l’opportunità e l ‘importanza di realizzare certe iniziative». I sindacati fanno presente che la scuola deve promuovere il pensiero critico, non fare il guardiano delle tradizioni. L’opposizione incalza: è la solita operazione di distrazione di massa. Maurizio Gasparri osserva che l’emergenza valoriale è concreta, incombe: il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha appena intitolato un evento “Altri Natali” mentre è noto che di Natale ce n’è uno solo. Le amiche con figli piccoli sono più pragmatiche: va tutto bene, ma già dobbiamo pagare la carta igienica e i gessi, non vorranno accollarci pure capanne, pecore e palme finte?
Ovviamente la legge non passerà mai. È assai probabile che non sarà neanche discussa in Parlamento, dove l’ingorgo dei provvedimenti è sempre ai massimi livelli, così come mai sono arrivate in votazione analoghe iniziative “valoriali” tipo il divieto di usare termini stranieri nella comunicazione pubblica. Il presepe on demand è una delle tante proposte-manifesto prodotte dalla destra per marcare una posizione simbolica, un’aspirazione, un desiderio. In questo caso un desiderio impossibile: mandare indietro il calendario per tornare a un mondo che era già antico ai tempi di Casa Cupiello, con gli arrotini e le lavandaie al pozzo, i pastori e i fuochi accesi nella notte. Ripristinare l’Italia del Libro Cuore di De Amicis, fine Ottocento, con le scolaresche tutte bianche, tutte cattoliche, tutte in grembiule, che sgranavano gli occhi davanti alla Palestina trasformata in uno scenario domestico, al miracolo della natività riprodotto in miniatura con gli artifizi dell’ingegno casalingo.
Lecito avere nostalgia dei tempi della bisnonna, poco assennato scaricare sul povero presepe il compito e la responsabilità di restaurare quel sistema di valori. Da presepista convinta consiglierei di liberare la rappresentazione da un’incombenza politica che non gli spetta. Non tocca al presepe fare da trincea contro la modernità che ha spostato l’effetto meraviglia di bambini e adulti dal sacro al profano, dal Dio neonato in terracotta ai regali ammucchiati in salotto, alle terrazze addobbate come luna park, ai cinepanettoni dove il Natale è sinonimo di avventure esotiche e di formose attrici sexy. E non è compito del presepe opporsi al portato di una società sempre più multiculturale, di scuole dove le religioni si mischiano: quasi duecentomila musulmani ma anche migliaia di ragazzini buddisti, induisti, protestanti, confuciani. Davvero qualcuno pensa che il presepe possa azzerare tutto questo? Il consumismo e pure gli effetti dell’immigrazione? Forse sarebbe meglio lasciarlo libero, nelle mani di chi lo ama, anziché trasformarlo in titolare di una missione impossibile. Libero presepe in libero Stato: non lo trovate più onesto e rispettoso della nascita di Gesù?
Riposto il medesimo messaggio perché questi Fratelli del Ca@@o stanno proprio ROMPENDO I CO@@IONI!!!
Il presepe, la croce ecc. sono il modo utilizzato dalla chiesa per “marcare il territorio”… Cani e gatti pisciano sul territorio con il medesimo scopo… Tutti i “non cristiani”, non solo gli atei, non sopportano chi gli “pis@@ia sui piedi”. Ognuno è libro di pi@@sciare a casa sua, nel suo ce@@o…
E comunque le festività tra il 21 e il 25 Dicembre derivano dalle celebrazioni, presenti in tutte le culture, relative al SOLSTIZIO D’INVERNO. Il compleanno del vostro particolare “figlio di dio” festeggiatelo a casa vostra.
Storicamente si tramandano almeno 16 “figli di dio nati a Natale e risorti a Pasqua” (crf. “The World’s Sixteen Crucified Saviors”).
Dimenticavo, i “Fratelli del C-a-z-z-o” hanno letto solo due libri: “La storia Infinita” e “il Signore degli Anelli”.
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Troppo impegnativi. Propenderei per i film.
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Da Cavourriano convinto invito a rileggere il testo:” Vieta a presidi e rettori di impedire l’allestimento del presepe se professori, genitori o studenti chiedono di farlo.” In altre parole: chi vuole farlo non può essere IMPEDITO dal farlo. Non OBBLIGA a fare il presepe.
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Da Logico convinto, ritengo che “impedire” ad una parte degli studenti di pubblicizzare la loro fede (in un luogo pubblico) configuri il “minimo di correttezza” nei confronti dei fedeli in altre religioni o di coloro che non credono nelle FANDONIE raccontate dalle “Religioni Organizzate”.
Alcune religioni impongono la lapidazioni degli atei, ma non credo che Cavour approverebbe la “Libera Lapidazione in Libero Stato”.
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Egregio stietc.ra, Lei avrebbe IMPEDITO alla comunità ebraica di Roma l’uso ( autorizzato dal Comune) di parte di p.zza Barberini per l’accensione del simbolo della festa di Chanukkah? Lei sarà senz’altro Logico, ma mi appare LEGGERMENTE illiberale quando si tratta di lasciare agli altri il diritto di manifestare la propria Fede. Anche Robespierre aveva la sua ( quella della Ragione ). Chi sarà mai Lei, un nuovo Diocleziani, un nuovo Decio con le persecuzioni?🤣🙂
Un saluto natalizio
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Mi chiedo, caro Paolo, se avrebbero concesso l’uso della piazza anche, che so, agli islamici…🤔
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Estjcaxxi, tu sei il classico imbe.cille iper-razionalista e ‘logicamente’ incapace di tolleranza, come tutti i caxxoni del 20imo secolo, quelli che avevano trasformato pure le chiese in stalle.
Come ha fatto giustamente notare Paolo, la legge eventualmente è mirata a NON IMPEDIRE, non a OBBLIGARE.
Inoltre, alle altre religioni NON GLIENE FREGA UN CAXXO se i cristiani fanno il presepe. Gli unici a cui potrebbe fregare in negativo sono i giudaici, visto come la pensano loro su G.C. che tra l’altro, era/è uno di loro.
E poi che si debba parlare di rispetto per le minoranze impedendo alle maggioranze di fare quel che si sentono di fare è RIDICOLO.
I presidi che hanno paura di nuocere alla cosiddetta integrazione andassero a cercare gli spacciatori fuori dai cancelli della scuola, così fanno pari. Ah, no, quelli non si toccano, giusto? E’ il presepe che ovviamente rovina i bambini e la loro concezione di coesistenza.
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Gentile Anail, chi può saperlo? A mio parere anche gli Induisti e i Zoroastriani ed pure i Logici dovrebbero farsi sentire e rivendicare una statua delle loro Divinità o un braciere del Fuoco oppure un Pallottoliere, che so, in p.zza del Parlamento…
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Cosa rappresenti lo Stato, cosa è legittimo festeggiare, quali Valori, quali messaggi veicolare, la laicità, la religione, figurarsi potremmo parlare per ore. Sia su ciò che è, ma anche su ciò che è stato o riteniamo dovrebbe essere. Personalmente, avendo un profondo disgusto delle “istituzioni” me ne frega veramente poco di cosa decidano sulle feste.
Da quelle laiche a quelle religiose.
E sul Natale non è lo Stato che mi può dare il senso, pur simbolico, della nascita del Cristo.
Certo che se istituisce una Festa nazionale ha il diritto di celebrarla. Pur nell’ipocrisia di non aver capito una mazza del senso della natività, nelle varie sedi dove lo Stato si rappresenta può chiedere che ne venga simboleggiata la ricorrenza. Non ci vedo nessuno scandalo.
Se lo Stato sopprimesse la festa del Natale o della Pasqua un cristiano potrebbe onorarla in privato. Ma finché la considera Festa Nazionale è giusto che, ripeto, nelle sedi pubbliche che rappresentano la Nazione sia valorizzata con coerenza.
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Veramente, Ca@@one Spennacchiato, sono i cristiani che si sono impossessati di TUTTE le festività pagane e hanno trasformato TUTTI i templi pagani in chiese. Sono i cristiani che hanno sostituito TUTTE le divinità pagane con i “santi” (alla faccia del monoteismo). Sono i cristiani che con la Falsa DONAZIONE DI COSTANTINO si sono impossessati di mezza Italia e ancora la trattengono nelle loro grinfie, attraverso la Vaticano s.p.a.
La scuola deve trasmettere CULTURA, non “MITI & LEGGENDE”.
CI AVETE ROTTO I CO@@IONI!!!!
p.s. potresti anche imparare ad usare il congiuntivo e il condizionale, per formulare le tue ca@@ate.
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Sono i cristiani 2.000 anni fa. Imbe.cille.
Cosa vogliamo fare, reintrodurre il culto del Sol Invictus?
O buttare giù San Pietro, perché prima c’era un tempio pagano?
Solo un koglione potrebbe pensarlo. E tu l’hai pensato.
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