(di Daniele Luttazzi – ilfattoquotidiano.it) – Il Vespageddon: quali sono le regole del gioco natalizio più virale di sempre, e perché probabilmente avete già perso.

Avete mai sognato di sfuggire alle comparsate televisive di Bruno Vespa, che anche quest’anno si sta facendo in quattro per promuovere ovunque il suo ennesimo, inutile libro-strenna? Se la risposta è sì, allora il Vespageddon fa per voi. È un gioco bizzarro che sta spopolando sui social network (su X è stato lanciato da Fabrizio Amico) e che ha come protagonista il celebre giornalista Rai che nel 1969 additò dagli schermi del Tg1 Pietro Valpreda come “un colpevole, uno dei responsabili della strage di Milano e degli attentati di Roma” (t.ly/taU0R): non mi risulta gli abbia mai chiesto scusa, magari un giorno scriverà un libro per ricordare che poi la verità fu trovata grazie alle inchieste di giornalisti come Piero Scaramucci, che non si limitarono a reggere il microfono al questore. Nessuno stupore, per carità: è lo stesso Vespa che prima di un’intervista a Gianfranco Fini ne rassicurava il portavoce: “Tranquillo, gliela cuciamo addosso”; e che dichiarò a questo giornale: “L’editore di riferimento della Rai è la maggioranza di governo”, come se questo fosse un ordine di servizio. Il Vespageddon è più di un semplice gioco di sopravvivenza, è una tradizione che coinvolge gli amanti di Bruno Vespa in tutto il mondo, e consiste nell’evitare di vedere e di sentire Vespa che fa pubblicità in tv e in radio al suo libro dall’1 al 24 dicembre. Una sfida che può sembrare facile, ma che si rivela spesso un’impresa ardua, poiché l’organismo si insinua ovunque, dai talk della mattina ai programmi del pomeriggio ai varietà della sera, tg compresi. Non c’è una strategia precisa per vincere il Vespageddon, ma essere ciechi e sordi aiuta, anche se qualcuno metterà in campo tutte le astuzie per portare a casa il risultato (Vespa in Braille).

Cosa succede se si viene sconfitti. Se per caso vi capita di incappare nelle immagini o nella voce di Bruno Vespa che reclamizza il suo libro, siete fuori dal gioco e dovete annunciare la vostra sconfitta con l’hashtag #Vespageddon sui vostri profili social. Inoltre, la pena per la sconfitta è la cosiddetta “Vesphalla”, un luogo immaginario dove i perdenti vengono simbolicamente relegati a riflettere sulle proprie debolezze natalizie. Però le regole del gioco, che si possono leggere sul sito ufficiale, ricordano che va presa in considerazione solo la pubblicità di quest’anno, quindi è consentito ascoltare quelle passate. Inoltre, sempre secondo il sito ufficiale del gioco, chiunque può mandare i propri amici nel “Vesphalla”, ma non può farli perdere volontariamente, per esempio inviandogli a tradimento un vocale via WhatsApp con in sottofondo Vespa che reclamizza il libro. Tuttavia non c’è vergogna nel perdere al Vespageddon: è un gioco intriso di spirito natalizio e di umorismo, pensato per unire le persone attraverso la condivisione di una sfida comune. Il gioco nacque nel 2010 su un forum online dedicato al mondo delle escort, sotto il nome di PornEscort vs. Vespa – Nel segno del cavaliere. Silvio Berlusconi, una storia italiana. Nel 2016 fu creata una pagina Facebook per il Vespageddon, che da allora ha guadagnato sempre più popolarità, tanto da essere citato da vari siti web, blog e personaggi famosi come Carlo Rovelli e Antonio Cassano. Il Vespageddon è un modo divertente e ironico di celebrare il Natale e di rendere omaggio a uno dei giornalisti più iconici e odiati nella storia del giornalismo italiano. Il sito ufficiale del gioco precisa comunque che non si tratta di una forma di disprezzo verso Bruno Vespa, ma di un tributo alla sua capacità di scrivere un libro ogni anno per poi promuoverlo infestando i palinsesti radiotelevisivi italiani tutto soddisfatto.