(di Michele Serra – repubblica.it) – Le tradizioni sono una cosa bellissima: una specie di scia naturale che ci accompagna lungo il tempo, oltrepassa le mode, sopravvive alla morte delle persone. Fanno sentire protetti dall’evanescenza della vita. C’è un solo modo per rendere ripugnanti e innaturali le pratiche della tradizione: imporle per legge. Le tradizioni imposte per legge diventano in un istante odiose. Non un dono, ma una soma che viene voglia di scrollarsi di dosso, come il cavallo scosso che non vuole obbedire a chi lo frusta.
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La proposta di legge di Fratelli d’Italia che intende, nella sostanza, imporre nella scuola pubblica il Natale cristiano, presepe e albero di Natale, rendendo illecita ogni possibile variazione o effrazione, non è solo un’offesa alla libertà di culto e di insegnamento. È prima di tutto un’offesa alla tradizione. La trasforma in propaganda, mette un cappello politico sopra la stalla di Betlemme, scempia il Natale trasformandolo in una specie di Festa Patriottica da opporre alla peste della globalizzazione. E riaccende l’idea, anticostituzionale, che possa esistere una religione di Stato, e che compito della scuola sia imporla fino dai primi anni di età.
Le nostre scuole sono piene di bambini provenienti da altre culture e altre religioni (compreso un numero imprecisato di bambini e ragazzi di famiglie non religiose: ma questa è una categoria della quale non importa nulla a nessuno, politicamente la più negletta). Ogni singola scuola, anche nel nome dell’autonomia e della libertà di insegnamento, deve cercare di far sentire tutti a casa, nella stessa casa. Non è facile, ma è obbligatorio farlo, e scellerato non farlo. Più facile sciogliere ogni dubbio, ogni dialettica, nell’acido dell’imposizione.
Riposto il medesimo messaggio perché questi Fratelli del Ca@@o stanno proprio ROMPENDO I CO@@IONI!!!
Il presepe, la croce ecc. sono il modo utilizzato dalla chiesa per “marcare il territorio”… Cani e gatti pisciano sul territorio con il medesimo scopo… Tutti i “non cristiani”, non solo gli atei, non sopportano chi gli “pis@@ia sui piedi”. Ognuno è libero di pi@@iare a casa sua, nel suo ce@@o…
E comunque le festività tra il 21 e il 25 Dicembre derivano dalle celebrazioni, presenti in tutte le culture, relative al SOLSTIZIO D’INVERNO. Il compleanno del vostro particolare “figlio di dio” festeggiatelo a casa vostra.
Storicamente si tramandano almeno 16 “figli di dio nati a Natale e risorti a Pasqua” (crf. “The World’s Sixteen Crucified Saviors” di Kersey Graves).
Dimenticavo, i “Fratelli del Ca@@o” hanno letto solo due libri: “La storia Infinita” e “il Signore degli Anelli”.
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Anche qui stai, e quindi rispondo come sopra.
Tu e Serra siete due coglio.ni.
1- la legge non OBBLIGA O IMPONE, ma evita che sia il preside ad ‘imporre’ di NON fare.
2- la multiculturalità c’é anche a Betlemme, se è per questo, però stranamente non ci sono orde di arabi che assaltano i mercatini di Natale perché blasfemi.
Tra l’altro, il presepe è un elemento ben più neutrale della croce, visto che per le altre religioni non è naturale vedere un cadavere attaccato ad un legno, mentre la natività è un elemento che caratterizza gran parte delle credenze religiose, è l’avvento della Vita, quindi è un elemento di gioia, non di divisione.
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