Arianna Meloni ha elogiato il marino per la soluzione con cui ha trovato il modo per rispettare gli appuntamenti di giornata.

(di Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Che illusi noi che credevamo di esserci imbattuti in un campione olimpico di arroganza assistendo alla prodezza del ministro Francesco Lollobrigida, cognato della premier Meloni, che ha fatto fermare un treno ad alta velocità per scendere dove gli faceva comodo e proseguire il viaggio sull’auto blu. Non avevamo considerato di che pasta è fatta la famiglia, e quindi ieri ci siamo beccati increduli la difesa che la moglie, Arianna Meloni, ha approntato per il marito.
Bravo, gli ha detto, elogiando la soluzione con cui il marito ha trovato il modo per rispettare gli appuntamenti di giornata. Strano che per la fermata fuori programma non gli diano pure un premio. Provateci voi a convincere un capo treno a fare qualcosa del genere. E se non vi riesce nemmeno di farvi cambiare posto, perché un vicino disturba, non prendetevela: non siete incapaci voi ma avete solo scelto la consorte sbagliata. Così non ne sapete niente di una gestione del potere da marchese del Grillo, tracotante e sfrontata, che pure di fronte all’evidenza degli abusi non sa mai chiedere scusa, ma giustifica tutto.
D’altra parte, il frutto non cade lontano dall’albero, e se si considera come la Presidente del Consiglio sta girando le frittate di Mes e Superbonus 110%, dove non sa riconoscere una sola delle proprie responsabilità, ecco che il capostazione Lollobrigida difeso dal tinello di casa è tragicamente normale. E chi non fa che rivendicare una nuova egemonia culturale prenda atto che ad oggi di nuovo c’è solo l’insolenza delle caste più sfrontata che mai.
Fanno a gara a chi è più odiosa, le sorelline di Shining!
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la difesa della melona 2 ovvero :” porello il marituccio mio doveva annà a lavorà…”
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Sono quasi al capolinea baffone è alle porte.
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Eh, triste, sì; sembra la tragica continuazione del libro “La Casta”, uscito nel 2007 scritto da Rizzo e Stella. Non è cambiato nulla, in quindici anni! D’altra parte se non si va a votare per contrastare questa schizofrenica mania di grandezza di questi parassiti m3rd0s1 di politici nefandi, non usciremo mai da questo manicomio se non a testa bassa, a guardarci le punte dei piedi mentre ci frustano per farci camminare in questa melma. La parte più vergognosa di tutto ciò, è che da tipici italioti dementi, saremo pure tutti felici di farlo, continuando a crederci più furbi degli altri (chiunque essi siano)… 😪
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