(di Michele Serra – repubblica.it) – Lunedì e martedì nell’Italia nord-occidentale arriveranno nevicate di una certa intensità. Per ragioni inspiegabili, i siti meteo dicono che è in arrivo “Big Snow”, e io vorrei tanto cambiare prima di tutto Paese, poi forse anche secolo. “Grandi nevicate”, o anche “tanta neve”, fa così schifo? Non è abbastanza espressivo, o preciso, o eloquente? E ammesso che l’italiano corrente non ci basti a definire le mirabolanti strategie aziendali (nelle aziende ormai anche cambiare la carta igienica nei cessi si dice toilet papering, così sembra tutta un’altra cosa, fichissima, modernissima), almeno la neve possiamo continuare a chiamarla così?

I patriottismi e i purismi linguistici sono ridicoli, ma altrettanto ridicolo è sparare ogni tre secondi una parola inglese, o piuttosto inglesoide (vedi i patetici “reputescion” e “destinescion” di Santanchè) per sembrare al passo con i tempi, come impiegatini ansiosi di fare bella figura con il manager (se avessimo continuato a chiamarlo capufficio, il mondo sarebbe migliore).

Per capire quanto sia insensato chiamare “Big Snow” una forte nevicata, proviamo a immaginare se un sito meteo in lingua italiana titolasse così: “È in arrivo Grosse Schnee”; “Da domani Grande Neige, o Impresionante Nieve (gli spagnoli esagerano sempre)”. O ancora, in omaggio a chi di neve se ne intende, Bra Snö (svedese), Loistava Lumi (finlandese), Flott Snoe (norvegese). Nel caso ci sia qualche errore o imprecisione, nelle mie spensierate versioni multilingue, sappiate che mi sono servito del traduttore automatico. Lo stesso che invece di scrivere “tanta neve” scrive big snow.