Un fenomeno più che evidente e che si evince dal modo con il quale viene trattato un altro osceno caso: l’islamofobia
(ALESSANDRO DI BATTISTA – ilmillimetro.it) – Mentre scrivo, Euro-Mediterranean Human Rights Monitor – un’organizzazione indipendente che si occupa di diritti umani, in particolar modo di quelli delle popolazioni che vivono sotto occupazione – ha pubblicato i numeri della carneficina di Gaza. In 49 giorni di attacco, l’esercito israeliano ha ucciso 20.360 persone. Di queste, 18.460 erano civili e 8176 bambini. Gli sfollati, gli abitanti di Gaza che hanno lasciato le proprie abitazioni, sono 1,7 milioni, il 77% dell’intera popolazione della Striscia. I feriti sono 36.350, tra questi, centinaia di mutilati, soprattutto bambini. Le abitazioni completamente disintegrate sono 59.240, quelle parzialmente distrutte oltre 160.000. La Striscia di Gaza è stata, di fatto, rasa al suolo. Israele ha colpito 256 scuole, 22 ospedali, 55 cliniche, 46 ambulanze, 91 moschee e 3 chiese.

Questi numeri da carneficina e l’intento genocidario che caratterizza le proposte di esponenti di spicco del governo israeliano (“A Gaza stiamo lanciando la Nakba del 2023” – Avi Dichter, ministro dell’Agricoltura; “Sganciare una bomba atomica su Gaza è un’opzione” – Amihai Eliyahu, ministro del Patrimonio) rendono le recenti dichiarazioni di Netanyahu ancor più folli di quel che già sono. Il premier israeliano ha detto di voler “smilitarizzare” e “deradicalizzare” Gaza. Ha parlato addirittura di un cambio di cultura, paragonando Hamas – una modesta organizzazione dal punto di vista militare – alla Germania nazista, che nel 1942 era vicina alla vittoria nella Seconda guerra mondiale. “Potrebbe essere impossibile distruggere il nazionalsocialismo, perché ci sono ancora i neonazisti. Ma il regime nazista è stato distrutto. C’è stata la denazificazione, la cultura è cambiata”. Netanyahu intende, dunque, cambiare la cultura di Gaza, deradicalizzare la popolazione. E lo intende fare, come si è visto in 49 giorni di bombardamenti a tappeto, massacrando la popolazione. Una follia!
Tra antisemitismo e islamofobia
In Italia, una piccola schiera di servi negazionisti mette addirittura in dubbio le dimensioni della mattanza di palestinesi. “I numeri ce li sta dando Hamas, non ci sono così tanti morti”, argomentano alcuni cani da riporto di Tel Aviv sulle tv nostrane. Ebbene, il 25 novembre scorso il New York Times ha pubblicato un articolo sui massacri a Gaza nel quale c’è scritto, lo riporto testualmente, che “il tasso di morti causato dall’attacco israeliano ha pochi precedenti in questo secolo” e che “i civili di Gaza, sotto il fuoco di sbarramento israeliano, sono uccisi a un ritmo di portata storica”. I crimini contro l’umanità commessi a Gaza sono ormai palesi. Dunque, a chi li compie e a chi li avalla politicamente (USA e UE) occorre una strategia per poterli occultare. L’utilizzo strumentale dell’antisemitismo è parte di tale strategia. Sia chiaro, l’antisemitismo esiste ed è osceno. Antisemitismo significa odiare e discriminare un ebreo in quanto tale. Tuttavia, il fatto che tale orrore venga utilizzato in modo strumentale per coprire – ripeto – la strage di palestinesi, si evince dal modo con il quale viene trattato un altro osceno fenomeno: l’islamofobia.

Questa, al pari dell’antisemitismo, è un’indecenza. Islamofobia significa odiare e discriminare un musulmano in quanto tale. Episodi di islamofobia ve ne sono ogni giorno. Alcuni gravissimi. Vengono spesso riportati sui siti dei giornali online, testate costrette a pubblicare quotidianamente centinaia di articoli, più per clickbaiting che per voglia di informare. Tuttavia, mentre l’antisemitismo è diventato – giustamente – argomento di servizi giornalisti dei TG o di approfondimenti nei talk show, l’islamofobia è un tema tenuto sottotraccia. In Italia si è parlato molto più a lungo di un ragazzo che ha strappato la bandiera di Israele dal cancello della FAO, durante la grande manifestazione di Roma a favore dei diritti dei palestinesi, che di un bambino americano-palestinese di 6 anni assassinato a coltellate a Chicago alcuni giorni prima. Premesso che non reputo l’aver strappato quella bandiera un gesto antisemita, semmai – condivisibile o meno –, un atto politico (come chi strappa una bandiera statunitense, una dell’UE o una della Russia), ma, anche se fosse, possibile che l’aver strappato un vessillo conti di più, politicamente e mediaticamente, di aver strappato la vita a un bambino di sei anni? L’assassino che gli ha inferto 26 coltellate gridava: “A morte gli arabi”. Se quel bambino fosse stato ebreo e il suo carnefice un musulmano intento a gridare “morte agli ebrei” durante la furia omicida, be’, quanto se ne sarebbe parlato? Quanti servizi televisivi, maratone televisive, prime pagine di giornale sarebbero state, giustamente, dedicate a un caso del genere? L’oscena disparità di trattamento dei casi di islamofobia rispetto a quelli di antisemitismo è, oltre a una strategia politica, puro razzismo.
La differenza di informazione
L’islamofobia, la cui massima espressione è l’associazione musulmano = terrorista (si dimentica, tra l’altro, che la stragrande maggioranza delle vittime del terrorismo islamico sono cittadini musulmani) è utile a chi vuole far credere che Israele si stia difendendo e basta. D’altro canto, se l’Islam è un cancro e i musulmani sono per lo più terroristi, Israele ci sta quasi facendo un favore a massacrare tutta quella gente. Alcuni giorni fa, centinaia di manifestanti radunati da Jewish Voice for Peace(Voce Ebraica per la Pace), un’organizzazione americana che da molti anni si batte per i diritti del popolo palestinese e contro l’estremismo sionista, hanno occupato il Manhattan Bridge di New York. C’erano ebrei, palestinesi, rabbini, imam, discendenti delle vittime dell’olocausto. Tutti a chiedere il cessate il fuoco a Gaza e la fine dell’occupazione militare illegale israeliana in Cisgiordania. Ebbene, questa clamorosa manifestazione è passata in sordina sui nostri media mainstream.

Lo stesso è avvenuto tre settimane fa quando è stata organizzata, sempre da Jewish Voice for Peace, l’occupazione della Statua della Libertà come gesto di solidarietà per Gaza. “Non in nostro nome”, “I palestinesi devono essere liberi”, “Cessate il fuoco adesso”. Questi alcuni degli slogan utilizzati dai manifestanti, molti dei quali, ripeto, erano ebrei. Quale tg italiano ha passato queste immagini? Quanti talk show hanno montato un servizio al riguardo? Se, un paio di settimane dopo l’invasione dell’Ucraina, la comunità russa di New York avesse occupato la Statua della Libertà, la Grand Central Station di Manhattan o il Ponte di Brooklyn, chiedendo l’immediato ritiro delle truppe di Mosca e definendo Putin criminale, se ne sarebbe parlato o no? Invece, gli ebrei che scendono in piazza per manifestare il sostegno alla causa palestinese vanno silenziati. L’antisemitismo è osceno, così come chi lo utilizza in modo strumentale. L’islamofobia è tremenda, così come chi la utilizza per ragioni politiche. La mattanza di palestinesi, a detta di Netanyahu, riprenderà dopo la tregua. Evviva chi occupa ponti, stazioni, scuole e università per chiedere un cessate il fuoco. Evviva chi fa rumore oggi per evitare che torni il rumore assordante delle bombe e le urla degli orfani, delle vedove, delle mamme senza figli o dei bambini ai quali vengono amputate braccia o gambe senza anestesia, come è avvenuto a Gaza nelle settimane scorse. Fate silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono!
Papà papà
Perché c’era tanta gente in piazza sabato scorso?
Perché era il 25 novembre, giornata mondiale dedicata alla lotta contro la violenza alle donne gioia mia
Papà papà
Perché proprio il 25 novembre?
Perché il 25 novembre 1960 un uomo cattivo uccise tre sorelle che volevano la libertà nel loro paese (Repubblica Dominicana). Un terribile femminicidio. Ecco perché in tutto il mondo il 25 novembre viene dedicato a queste tre sorelle coraggiose e in difesa di tutte le donne.
Papà papà
Ma è vero che l’Italia omaggiò questo uomo cattivo?
Sì tesoro mio: sei anni prima (luglio 1954) a questo uomo molto cattivo venne data una prestigiosa onorificenza.
Papà papà
Perché gli venne data una prestigiosa onorificenza anche se era cattivo? E non possiamo toglierla a lui e darla a un uomo buono?
Non lo so di preciso perché gli venne data questa prestigiosa onorificenza. Forse era simpatico sulle prime, anche se aveva già fatto del male a tanta gente.
Togliere la onorificenza .. non lo so se sia possibile.. credo venga tolta solo a chi poi risulta indegno di portarla, anche se non è più in vita
Ma.. papà papà..
Se dopo tanti anni non gliela hanno tolta significa che è degno di portarla anche se femminicida?
Risposta esatta stella mia!
https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/32172
(Prossimamente i nomi delle personalità che svolgono il servizio di “consiglieri” per le onorificenze)
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Nel 1937 Rafael Leonidas Trujillo si rese già responsabile di questo 👇
https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_del_prezzemolo
Nel 1954 la repubblica italiana omaggiò questo criminale con la prestigiosa onorificenza che sappiamo (postata sopra)
Nel 1960 Trujillo fece assassinare Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal.
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Dibba hai tutte le ragioni del mondo ad essere indignato ed innorridito,
Ma stai pur sicuro che se gli islamici fossero nelle condizioni di poter sopraffare gli israeliani si comporterebbero esattamente uguale se non peggio, ne abbiamo la prova provata in Siria.
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Probabilmente e’ vero, ma se succedesse dovremmo essere indignati e inorriditi allo stesso modo
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Sempre e comunque,
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I processi alle intenzioni non hanno di solito valore nel diritto internazionale. ma supponiamo pure che i palestinesi facessero quello che tu supponi, sono loro ad aver subito il torto, cioè è a loro che è stato sottratto il territorio in cui erano vissuti per millenni. I coloni inglesi che li avevano dominati non avevano portato con se le proprie famiglie con milioni di compatrioti colonizzatori ad abitare li con la pretesa di dettare la propria legge, i propri usi e costumi, il proprio dominio espellendoli dalle proprie case. Neanche i romani lo fecero nei confronti degli ebrei se non nel 70 dc dopo essere giunti alla fine della propria sopportazione.
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Sono d’accordissimo sul fatto che i palestinesi sono stati derubati del loro territorio e sono d’accordissimo sul fatto che Israele sia diventato usurpatore aguzzino e carnefice visto che per gli ebrei chi non è figlio di Dio come affermano è poco più che un animale e per chi si può macellare impunemente,
Stessa cosa per gli islamici, se non sei mussulmano devi essere passato a fil di spada.
Trovate voi la differenza.
Certo vedere dei soldati e dei cittadini israeliani che ammazzano bambini per il solo piacere di uccidere fa riflettere su questa stirpe di esseri appartenenti al genere umano
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Forse gli islamici ADESSO (ma poi quali islamici? Quelli di Al Nusra che erano curati e supportati sia da Hamas che da Israele mentre operavano e operano in Siria?), ma non è stato sempre così. Nel 1911, quando gli italiani occuparono Tripoli, le cronache riportano che gli ebrei del luogo indicarono come collaborazionisti gli arabi loro creditori facendoli fucilare dai militari italiani. Tanto per dirne una.
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Se fossi nato ebreo ai tempi di Hitler e finito in un campo di sterminio avrei odiato l’intero popolo tedesco e non solo il loro capo, furer o cos’altro era, perchè non solo lo aveva portato al potere ,e questo si può capire visto che i politici non dichiareìano mai fino in fondo i loro obiettivi,ma perchè condivisero i suoi pregetti fino in fondo senza ribellarsi. Cosa posso sentire nel mio animo oggi mettendomi nei panni di un civile di gaza al quale è stato ucciso uno o più familiari dalle incursioni degli israeliani con bombardamenti,droni e fucilazioni di massa ? lo stesso sentimento di Anna Frank e dei lettori del suo diario . Sono per questo un antisemita ? Ebbene si, come ero antinazzista .
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In proporzione alle rispettive popolazioni, è Come se in Italia fosse stata annullata la popolazione di Bologna. Se non è terrorismo di stato questo e genocidio quello che sta praticando Israele….
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