
(di Stefano Baudino – lindipendente.online) – L’Europa consentirà di utilizzare il glifosato all’interno dell’Unione per altri 10 anni. Lo ha stabilito la Commissione Europea “sulla base di valutazioni complete della sicurezza condotte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa)” assieme “agli Stati membri”. Mentre da anni si discute sull’impatto sulla biodiversità e, soprattutto, sui rischi alimentari per i consumatori prodotti dal glifosato – inquadrato dalla stessa Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms come potenzialmente cancerogeno nel 2015 -, un gruppo di multinazionali europee della chimica con forti interessi commerciali nei confronti dell’erbicida più usato al mondo (tra cui spiccano i nomi di Bayer, Syngenta e Nufarm) aveva avanzato richiesta di proroga. E ora saranno accontentate. Nel comunicato attraverso cui ha reso nota la decisione, la Commissione ha scritto che l’impiego del glifosato verrà comunque subordinato “ad alcune nuove condizioni e restrizioni”, facendo sapere che, se emergeranno prove “che indicheranno che i criteri di approvazione non saranno più soddisfatti”, potrà essere avviata in qualsiasi momento “una revisione dell’approvazione”.
Formalmente, l’esecutivo Ue è tenuto ad adottare una decisione prima del 15 dicembre 2023, quando scadrà l’attuale periodo di approvazione. Bruxelles ha annunciato che rinnoverà d’ufficio l’autorizzazione del pesticida dopo che, nella cornice di una votazione del comitato di appello della Commissione europea per le Piante, gli Animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF), non è stata raggiunta la maggioranza qualificata richiesta. Si sono infatti espressi a favore dell’autorizzazione i rappresentanti di 17 Stati, 3 Paesi hanno votato in senso contrario e 7 si sono astenuti. Tra questi ultimi c’è l’Italia, che in una precedente votazione del 13 ottobre si era invece dichiarata favorevole. Fonti diplomatiche hanno spiegato che il nostro Paese, dopo il sì di un mese fa, aveva specificato a verbale che l’impiego del glifosato dovesse essere vietato, esplicitando tale divieto nel testo, per qualsiasi uso nell’ambito della pre-raccolta. Non essendo stata recepita questa istanza nel testo base, l’Italia avrebbe dunque deciso di astenersi.
Lo scorso luglio, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), pur ammettendo di non aver potuto adeguatamente valutare il ventaglio dei rischi per consumatori e ambiente, aveva dato un nuovo via libera all’erbicida glifosato assicurando che l’uso della sostanza non solleva “preoccupazioni critiche”, che si delineano solo quando riguardano “tutti gli usi proposti della sostanza attiva oggetto di valutazione, impedendone così l’approvazione o il rinnovo”. La stessa agenzia aveva infatti dichiarato che non si avrebbero a disposizione metodologie di valutazione armonizzate né sufficienti informazioni. In merito all’impatto del glifosato sulla salute, molti studi scientifici indipendenti sono però giunti a conclusioni molto diverse, lanciando campanelli d’allarme.
Nel frattempo, solo un mese fa, in Francia, il sedicenne Théo Grataloup ha ottenuto un indennizzo a vita per una serie di malformazioni alla trachea, alla laringe e all’esofago indotte dall’esposizione all’erbicida. La madre del giovane, quando era incinta di lui, gestiva infatti un maneggio di 700 metri quadrati di area sabbiosa periodicamente diserbato mediante un prodotto a base di glifosato. L’anno scorso, gli esperti del Fondo per i risarcimenti alle vittime dei pesticidi avevano riconosciuto “il possibile nesso causale tra la patologia emersa e l’esposizione ai pesticidi durante il periodo prenatale a causa dell’attività professionale di uno o dei due genitori”. Si è trattato del primo caso di indennizzo riconosciuto per questa ragione.
A proposito di sonno. Questo articolo che non è stato degnato di alcun commento, dovrebbe farci stare svegli e inca§§ati, pronti a inondare la UE di male parole per far cambiare idea su una cosa così importante come il glifosato che è un veleno pericolosissimo per la salute umana.
Invece non gliene frega niente a nessuno. Sono più importanti le querelles fra le fazioni governative e i fans più o meno fanatici o a libro paga.
Interessa a qualcuno che questo maledetto erbicida, che mettiamo in tavola ogni giorno con i nostri cibi, provoca una caterva di guai e ci porta malattie serie che poi gravano anche sulla sanità.
Perciò questi furboni ci fanno ammalare e poi ci tagliano pure i finanziamenti così o ci paghiamo noi le cure o ci leviamo di torno. Capito?
E i nostri politici, tutti, che cosa fanno? Una beneamata Mi§§ia. Anzi ciascuno si coltiva il suo orticello col nostro beneplacito.
"Mi piace"Piace a 2 people
Infatti. E poi ci sono anche i PFAS, qui in un documentario sul livello di inquinamento a cui ci hanno esposto:
"Mi piace"Piace a 2 people
Terribile il video! Quando vedo i poveri piccoli abitanti di questo pianeta malridotto dagli interessi di multinazionali che ci propinano i loro prodotti killer, mi viene una tale rabbia che… meglio che sto zitta, va!
"Mi piace""Mi piace"
Però è pur vero che se non ci muoviamo noi, questi continueranno a fare i loro interessi, anzi aumenteranno sempre di più i livelli, a misura che la nostra inane pecoraggine li incoraggi a calcare la mano provando nuovi espedienti per avvelenarci con la loro chimica funesta… Boicottare, boicottare, boicottare! E’ l’unico modo per indebolire questi giganti con i piedi di argilla. Essi vogliono solo il denaro, noi dobbiamo affamarli e rimandare al mittente le loro schifose misture. Perché piccolo è bello e sano!
Questo commento è il seguito ma non si poteva mettere dopo…
"Mi piace""Mi piace"
Quante finestre di Overton dobbiamo vedere applicate perché si abbia un sussulto di ribellione e la gente si renda conto di come la pentola in cui siamo sia molto vicina all’ebollizione?
Poi arriverà la carne coltivata, poi gli insetti… già adesso aggiungono il prodotto della lana di pecora bollita un po’ dappertutto!
Ormai non hanno più freni con i governi zerbinati ai loro piedi. La von der pfizer è la loro madrina e non si ferma a meno che… fra poco ci rimandano a votare, occhio!
"Mi piace""Mi piace"
Intanto gli abitanti delle colline del prosecco si ammalano sempre di più!! E in più si beve veleno.. noi andiamo a comperarlo per imbottigliarlo e ogni volta che lo bevo, penso a cosa sto bevendo, con moderazione ovviamente ma fa comunque male! Purtroppo sempre e solo per un motivo, i soldi, della salute degli abitanti non interessa nulla a nessuno 😡
"Mi piace""Mi piace"
se tu sapessi come viene prodotto il prosecco, ne staresti alla larga e ti pentiresti di aver pagato per avvelenarti, il glisofato, in questo caso non c’entra niente.
quale erbicida prima del ROUNDUP (nome commerciale del glisofato) c’erano prodotti molto più pericolosi, il problema è la quantità e il tempo di carenza, ma questo sono in carico degli agricoltori ed è un bel problema. Usato rispettando tutte le indicazioni di sicurezza esso è innoquo.
"Mi piace""Mi piace"
Io avendo un grande giardino lo uso. I problemi finora riscontrati ci sono stati solo nell’uso massivo e senza protezioni adeguate. Poi per il “potenziale rischio” ricordo che pure la carne rossa è stata messa in quella lista. Vietare il glifosato che è da decenni sperimentato in tutto il mondo aprirebbe a nuovi prodotti chimici di cui sapremmo solo tra decenni la pericolosità.
Adesso faranno la solita stronzata di ridurre le dimensioni dei contenitori, qualche anno fa si trovavo in barattoli da un litro poi passati a quelli da mezzo litro. Aumenta il prezzo e il volume della plastica ma non diminuisce l’utilizzo.
"Mi piace""Mi piace"