
(Massimo Gramellini – corriere.it) – Esaurito il sacrosanto quarto d’ora di presa in giro della Meloni — e del dilettante allo sbaraglio che le ha passato improvvidamente al telefono il duo comico russo spacciatosi per presidente dell’Unione Africana — bisognerà pur occuparsi della sostanza e riconoscere che lo scherzo, lungi dal rivelare chissà quali segreti inconfessabili, ci restituisce una versione della premier assai meno spavalda di quella del dibattito pubblico. Nessun proclama da consegnare alla storia di Facebook né slogan da trasformare in rap, ma una riflessione pragmatica sulla necessità di una via d’uscita dalla guerra in Ucraina. Che poi è quel che auspichiamo tutti, quando non ci mettiamo l’elmetto del polemista per sostenere la nostra parte in commedia nello sterminato talk-show che si consuma a ogni ora del giorno sui social.
Gli scherzi telefonici, come gli agguati in strada spacciati per interviste, nascono dalla convinzione che la verità dell’intervistato emerga solo quando lo si inganna o lo si prende alla sprovvista. Ma non è più così: ormai si è capito che le persone sono molto più finte ed estremiste quando recitano in pubblico che quando vengono prese, o sorprese, in privato. Per qualcuno sarà una cattiva notizia, e per certi versi lo è. Ma è anche una notizia rassicurante: dietro le quinte i politici e, ve l’assicuro, persino gli opinionisti sono più prudenti di quanto non sembrino sul palcoscenico, dove si agitano al puro scopo di compiacere la loro tribù.
“necessità di una via d’uscita dalla guerra”
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per sapere come la pensano i “padroni del vapore” occorre sintonizzarsi con GRAMMELOT, in questo caso s’intravede una torsione sulla vicenda Ucronazi-Russia, aspettano solo il momento giusto per saltare dall’altra parte senza farsi male. (che gli IUESEI dichiarino il liberi tutti, vedasi Afghanistan).
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Gramellini fatica a prendere atto della realtà, purtroppo per lui. In realtà la Meloni, conversando coi due comici russi ribalta di 180 gradi la linea italiana di sostegno all’Ucraina. Infatti parla per la prima volta di “una via d’uscita accettabile per entrambe le parti”, cioè per gli aggrediti ucraini e per l’aggressore russo. Che adesso anche l’ultra-atlantista Meloni si sia convertita al “dialogo” per porre fine al conflitto russo-ucraino è decisamente una NOTIZIA clamorosa (anche se Gramellini fa finta di non accorgersene e cerca di farla passare come “normale amministrazione”). Noi però non dimentichiamo (come ricorda Travaglio nel suo fondo di oggi) che Meloni & camerati con il coro degli opinionisti dei giornaloni al seguito, erano lì che sbeffeggiavano i 5 Stelle quando questi ultimi affermavano le stesse identiche cose dette dalla Meloni al telefono. Delle due l’una: o la Meloni s’è convertita sulla via di Damasco nelle ultime 24 ore (anzi di più perché la telefonata risale a Settembre!) e s’è dimenticata di dirlo all’Europa ed alla Nato,, oppure l’urlatrice seriale dice una cosa agli Italiani ed al globo terracqueo, ma in privato ne pensa un’altra. Sembra quasi schizofrenia… in entrambi i casi la dama nera farebbe bene a fare un passo indietro: stiamo parlando di Politica Internazionale, non di rave party.
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