
(Alessandro Di Battista) – L’assedio alla striscia di Gaza (un “lager” moderno, una prigione a cielo aperto creata dai governi israeliani e permessa dal silenzio indecente della cosiddetta comunità internazionale, Unione Europea in primis) è un crimine contro l’umanità che nessun atto terroristico, nessuna azione militare, nessun attacco subito, giustifica. Si tratta dell’ennesimo crimine commesso dal governo israeliano a danno della popolazione più vessata e dimenticata delle terra, forse addirittura della Storia.
Tagliare l’acqua, l’elettricità, bloccare gli aiuti alimentari internazionali è un crimine che nessuno nella storia moderna ha pensato di fare. Il silenzio assordante dei paesi occidentali che preferiscono mostrare le bandiere di Israele sui palazzi istituzionali al posto di dire la cosa più semplice e sensata del mondo ovvero che non ci sarà mai Pace senza uno Stato palestinese legittimo, sovrano e riconosciuto, è anch’esso un crimine morale. Ed il giochetto di dare dei giustificazionisti dei tremendi episodi di terrore di questi giorni a coloro che giustamente ricordano che c’è un aggredito ed un aggressore (gli aggrediti sono i palestinesi e l’aggressore è il governo israeliano) è un osceno tentativo di mistificazione della realtà.
Io da anni mi sgolo dicendo (e scrivendo) che la rabbia sarebbe cresciuta perché non si può tenere in gabbia un intero popolo, occuparne le terre con la violenza, gettare cemento nei pozzi o trucidare decine-centinaia di giovani palestinesi nell’assoluta impunità. Ora chi da anni dice questo diventa un giustificazionista. Chi al contrario sono anni che preferisce tacere per viltà o per salvaguardare le proprie carriere diventa quello bravo, quello responsabile, quello che sostiene la democrazia. Il mondo alla rovescia.
Scrisse Brecht: “Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono”. E questo non giustifica nulla. Ma sono parole che andrebbero lette e rilette da chi intende capirci qualcosa della questione palestinese. I cittadini italiani parlino di pace, i politici non lo faranno mai.
New York Times
8 ottobre 2023
Un rapido sguardo ad Hamas
Il gruppo militante islamico che controlla Gaza ha portato i suoi attacchi contro Israele a un nuovo livello, basandosi su decenni di ostilità.
Sabato il movimento militante di Hamas ha lanciato uno dei più grandi attacchi contro Israele degli ultimi decenni, uccidendo centinaia di persone, rapendo soldati e civili e portando Israele a dichiarare guerra. Hamas, il più grande dei gruppi islamici armati nel territorio palestinese, governa la Striscia di Gaza, dove vivono due milioni di persone.
Cos’è Hamas?
Hamas è stata fondata nel 1987 dallo sceicco Ahmed Yassin, membro attivo dei Fratelli Musulmani, durante la prima rivolta palestinese contro il controllo militare israeliano della Cisgiordania e di Gaza.
Da allora Hamas è responsabile di attacchi suicidi contro civili israeliani e del rapimento e dell’uccisione di soldati israeliani. Gli Stati Uniti sono tra i paesi che lo hanno ritenuto un gruppo terroristico. Ma Hamas è anche il potere di governo nella Striscia di Gaza.
A differenza dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, guidata da Mahmoud Abbas, Hamas non riconosce il diritto di Israele ad esistere come Stato e ha parlato di cacciare tutti gli ebrei dalla regione. Ha sostenuto una posizione intransigente sulla creazione di uno Stato palestinese basato sul fondamentalismo islamico che si estende dal Mediterraneo orientale al fiume Giordano.
Qual è il suo ruolo nei territori palestinesi?
Acronimo arabo di Movimento di Resistenza Islamica, Hamas è stata fondata su tre pilastri: religione, carità e lotta contro Israele.
Per anni ha avuto un rapporto conflittuale con il suo partito rivale palestinese, Fatah, guidato da Mahmoud Abbas. Un anno dopo il ritiro di Israele da Gaza nel 2005, Hamas vinse le elezioni legislative palestinesi, battendo Fatah. Nel 2007, dopo i combattimenti tra fazioni a Gaza, ha estromesso l’Autorità Palestinese dominata da Fatah e ha preso il controllo della Striscia di Gaza.
Nei primi anni, Hamas era ampiamente considerato dai palestinesi come il gruppo più disposto a resistere a Israele, ed era visto da alcuni come meno corrotto e meglio organizzato dell’Autorità Palestinese. Ma l’insoddisfazione è aumentata man mano che la vita dei palestinesi è peggiorata nel conflitto e negli anni di blocco israeliano ed egiziano, e alcuni ritengono che gli attacchi del gruppo abbiano danneggiato anche i palestinesi.
Chi sono i suoi alleati e sostenitori?
All’interno della Striscia di Gaza, Hamas e la Jihad islamica , il secondo gruppo militante più grande nella regione, sono spesso uniti contro Israele.
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E bravo Loguasto.
Adesso ricordati anche di aggiungere che Hamas è salita d’importanza perché Israele l’ha sostenuta occultamente per screditare dall’interno l’OLP.
E che una quindicina d’anni fa Hamas ebbe un tentativo di golpe da parte di Fatah nella striscia di Gaza, respinto e da allora mai condannato da qualcuno.
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Ah ah ah! Solo uno come te poteva riesumare la teoria complottista di Hamas finanziata da Israele per screditare l’Olp. Sei (siete) patetici!!
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Sarò pure complottista, ma il tentato golpe ad Hamas non l’ho inventato io.
Ecco un articolo che un cervellino come il tuo non sarà in grado di leggere, ma spero che altri lo facciano.
After failing to anticipate Hamas’s victory over Fatah in the 2006 Palestinian election, the White House cooked up yet another scandalously covert and self-defeating Middle East debacle: part Iran-contra, part Bay of Pigs. With confidential documents, corroborated by outraged former and current U.S. officials, the author reveals how President Bush, Condoleezza Rice, and Deputy National-Security Adviser Elliott Abrams backed an armed force under Fatah strongman Muhammad Dahlan, touching off a bloody civil war in Gaza and leaving Hamas stronger than ever.
https://www.vanityfair.com/news/2008/04/gaza200804
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Il termine tecnico è bevitore di balle professionista.
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… sempre meglio che STR0NZO come te, J.D.
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Opinabile.
Meglio uno stronzo consapevole che un credulone che si crede sveglio.
P.S.: occhio agli insulti diretti, mi risulta che Pengue ti abbia già richiamato una volta, non vorrei che poi fossi costretto a cambiare nick per la quarta volta.
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Il limbo e le generazioni che vengono
L’Occidente non ha più risorse culturali perché ha rimosso la sua propria storia. Non quella degli altri, ma la propria. Non ha rapporto con le sue radici greche, con quelle cristiane. Non ha più alcun rapporto con la storia, e ciò che si chiama filosofia analitica, che è la filosofia del dominio anglosassone, è l’espressione di questa rimozione.
Si tratta di un’ideologia, il cui nucleo consiste nell’estrarre un frammento temporale da una sequenza. Le cose non hanno più storia, radici, motivazioni. Cadono da cielo, sono frutto di follia e di irrazionalità.
Una volta destoricizzate si prestano al ragionamento che il filosofo analitico predilige, e che è ovviamente la forma ideologica del dominio oggi: c’è un aggressore e c’è un aggredito.
Il cattivo è sempre l’altro. I buoni sempre gli Stati Uniti e i suoi alleati. Una storia che dura da Locke, i cui diritti universali servivano sempre a legittimare gli interessi proprio del suo lord protettore. Il liberalismo nasce da quest’anima da servo, ora santificato.
Questa storia giunge sino a noi. I palestinesi, come sono cattivi, si cercano i guai, picchiano i poveri soldati israeliani. Alla fine, il filosofo analitico offre la soluzione: sono matti. E noi siamo la ragione.
Qualcuno, che non è un filosofo analitico ma un sindacalista “de sinistra”, un tale Landini che si atteggia a rivoluzionario, dice che così si bloccano le prospettive di negoziato di pace. Di quale prospettive parli lo sa solo lui. Che esistano tali prospettive deve essere una cosa segreta che è sfuggita a quegli ignoranti palestinesi. I fatti sono altri, e sono fatti di insediamenti illegittimi, di protervia, di oppressione.
I palestinesi esperiscono una cosa sola, che la loro prospettiva è semplice: o morire giorno dopo giorno in una riserva indiana, guardare la protervia di uno stato di fatto a base etnica, esempio luminoso di stato intrinsecamente razzista, oppure morire combattendo.
Naturalmente sanno che Israele reagirà con la solita crudeltà, con lo stesso criterio che si chiama ritorsione ma che faremmo bene a chiamare con il suo nome: vendetta per moltiplicazione.
Hamas e i palestinesi non aprono una prospettiva di pace. Vero. Ma che scelta hanno? Che prospettiva ha offerto loro l’Europa? E l’Occidente?
Ma c’è un aggredito e un aggressore.
Purtroppo, la cosa che ferisce è che le generazioni che vengono sono state tirate su così, soprattutto quelle che si dicono di sinistra. Da esse non verrà niente di buono, e io temo che i disastri che faranno queste nuove generazioni faranno impallidire i secoli passati, che pure di tragedie ne hanno viste.
Ma sto imparando, lo ho imparato su FB, che non serve avvisare. Purtroppo si impara solo picchiando la testa. E la storia sta accelerando, sta cambiando rapidamente. Io non penso che le generazioni che verranno saranno in grado di gestire questi cambiamenti.
Il problema della storia sono loro, la fine della storia è questa generazione che ci segue.
La storia sta emigrando altrove, forse, come sosteneva patocka, gli eredi dell’Occidente sono altrove.
La Meloni non vuole diventare cinese. Il problema è che noi non siamo più in Occidente, e da un bel pezzo. Siamo in una terra di nessuno, in una sorta di limbo, sospesi.
Per fortuna c’è l’apericena che salva i valori occidentali e il nostro way of life.
L’Occidente oggi è l’apericena.
(Vincenzo Costa)
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LA RESPONSABILITÀ DELLA GUERRA TRA ISRAELE E GAZA È DEL GOVERNO NETANYAHU, CHE HA APERTAMENTE IGNORATO L’ESISTENZA E I DIRITTI DEI PALESTINESI:
“Il disastro che si è abbattuto su Israele durante la festività di Simchat Torah è chiaramente responsabilità di una persona: Benjamin Netanyahu.
Il primo ministro, che si vantava della sua vasta esperienza politica e della sua insostituibile saggezza in materia di sicurezza, non è riuscito a identificare i pericoli verso i quali stava consapevolmente conducendo Israele quando ha istituito un governo di annessione ed esproprio, quando ha nominato Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir a posizioni chiave, abbracci
ando al tempo stesso una politica estera che ignorava apertamente l’esistenza e i diritti dei palestinesi.”,
da Haretz, quotidiano israeliano
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Grazie Dibba, avanti
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Strano come a nessuno, né al buon Dibba, né ai fini strateghi geopolitici che albergano in questi lidi (e presumo nemmeno all’illustrissimo influencer dott. Orsini) sia ancora venuto in mente di suggerire ai palestinesi, come strategia di pace, quella di smettere di combattere e arrendersi, visto e considerato che anche loro stanno combattendo una guerra che non possono vincere, e che causerà solo ulteriori sofferenze.
Nonostante i sette decenni di tempo avuto per riflettere, in questo specifico caso gli strateghi geopolitici de noantri sono ancora fermi all’aggressore e all’aggredito, e a questa geniale conclusione non sono ancora giunti (ma c’è ancora tempo); con l’Ucraina invece, sono stati un pochino più celeri, e hanno sentenziato che non c’è altra possibile soluzione: è l’aggredito che deve calare le braghe, senza se e senza ma (e pure senza armi).
Si vede che la resistenza all’invasore è cosa buona oppure cattiva a seconda del colore delle bombe che gli piovono in testa: se sono bombe russe, bisogna arrendersi subito e cedere territori perché altrimenti è peggio; se invece sono bombe occidentali, è decisamente preferibile resistere fino all’ultimo uomo, per i secoli dei secoli, amen.
Un vero monumento all’ipocrisia.
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Stai davanti a uno specchio?
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No, sto davanti ad uno che non ha niente da dire, e che per qualche motivo ci tiene moltissimo a farlo sapere.
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Jonny … hai l’impressione che le due situazioni siano sovrapponibili?
A me non lo sembrano, quindi per me il parallelo non tiene.
Per come la vedo io l’Ucraina ha provocato (a cottimo) il vicino russo fino a scatenarne la reazione.
La storia non comincia nel febbraio 22 ma almeno una decina d’anni prima, e non era la Russia a ammazzare ucraini in Donbass ma il contrario, e non era la Russia a minacciare la NATO ma il contrario.
Di fronte a una reazione forte della Russia la cosa più conveniente per l’Ucraina è chiedere scusa (e eventualmente pietà) e salvare il salvabile, non farsi sterminare fino all’ultimo uomo (e ora anche donne).
Manterrebbe la maggior parte dei suoi territori e recupererebbe la sua libertà.
La Palestina invece è stata invasa decenni fa e ha visto il suo territorio diminuire progressivamente negli anni, lentamente ma inesorabilmente, quindi è la vittima, anche se in quest’ultima azione è stata lei a colpire, e la reazione attuale di Hamas (di cui non ho ancora capito il fine e che per ora mi sembra folle, perchè gli israeliani, che li considerano sub-umani o animali umani, coglieranno la palla al balzo per sterminarli) vorrebbe forse invertire la tendenza, cioè salvare il salvabile evitando di andare pian piano verso la scomparsa.
Non so se hanno carte coperte, perchè facendo così temo otterranno solo di essere sterminati più velocemente, ma se si arrendono non recuperano comunque la loro libertà (come sarebbe invece per l’Ucraina), questa secondo me è la grande differenza.
Potrebbe essere una mossa disperata davanti alla consapevolezza di stare sparendo, ma non mi sembra una mossa disperata, e mi chiedo quale sia il senso ultimo di tutto sto casino.
Ammetto però che la loro mossa, per quello che se ne sa fin’ora almeno, mi sembra abbastanza incomprensibile e insensata, anche se però nascere e vivere in una prigione senza aver commesso crimini, non è detto sia meglio che farsi ammazzare.
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Altroché, se sono sovrapponibili, ed ora te lo dimostro.
E questo non è esattamente ciò che ha fatto in questi giorni Hamas con Israele?
La storia veramente dice un’altra cosa: ad ammazzare Ucraini in Donbass (che, ricordiamolo, era parte dell’Ucraina) erano sia russi che ucraini, altro che “non era la Russia”, e non solo gli ucraini, ma anche chi passava di lì per caso (tipo il volo Malaysia Airlines 17, 300 morti perlopiù olandesi in un colpo solo, abbattuto da un missile russo nel 2014).
Che la NATO la Russia possa essersi sentita minacciata in seguito ai fatti di Maidan è vero (una minaccia però, a quel tempo ancora molto lontana dal realizzarsi), ma è altrettanto vero che a quella che era solo una minaccia potenziale Putin ha risposto con l’occupazione militare e con l’annessione di parte di un territorio sovrano (la Crimea), e questa non è solo una semplice minaccia, ma un atto di belligeranza a tutti gli effetti.
Però dell’espansione ad Ovest della Russia (dimostratasi tutt’altro che teorica), chissà come mai, ma non gliene è mai importato niente a nessuno.
C’è chi può espandersi, e chi non può. Lui può.
Sostituisci Russia con Israele e Ucraina con Palestina, dopodiché dimmi che cosa cambia.
Questa è propaganda pura.
La realtà, che è un po’ più prosaica, suggerisce che non sarebbe vero in nessuno dei due casi: in quello della Palestina, una resa significherebbe la progressiva distruzione totale, mentre nel caso dell’Ucraina i precedenti inducono a pensare che, in caso di abbandono da parte dell’Occidente, intanto perderebbe la parte più significativa dei suoi territori, e a partire dalle prossime elezioni perderebbe anche il resto, diventando uno stato satellite della Russia, analogamente a quanto instaurato a suo tempo in Bielorussia.
Il punto che volevo sottolineare però non è questo, ma l’ipocrisia di chi propone soluzioni diverse a cose analoghe, solo a seconda del colore delle bombe.
Del resto, l’hai detto tu stesso che la reazione attuale di Hamas ti sembra folle; per quel che ne so questo è anche, paro paro, il tuo giudizio della reazione ucraina.
Dal momento che non sei riuscito ad elencarmi nessuna differenza significativa, tranne quella (irrilevante) che la faccenda israeliana risale a molto prima, la domanda rimane: perché gli ucraini devono arrendersi e i palestinesi combattere fino all’ultimo uomo?
Chiaramente quest’ultima domanda è retorica visto che, in assenza di sostanziali differenze, la possibili risposta sono solo due: per pregiudizio (nella fattispecie, pregiudizio antiamericano, visto che Israele ne è supportata), oppure per ipocrisia.
Scegli la tua, e per favore evita di coinvolgermi in discussioni estenuanti nelle quali ripeti sempre le stesse cose, ignorando le mie argomentazioni.
Se vuoi continuare, comincia con l’elencarmi una differenza vera, che possa giustifichare il motivo per cui le due soluzioni dovrebbero essere differenti.
Altrimenti ti saluto, come al solito cordialmente.
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Jonny non voglio sfinirti, ma mi hai mandato una lunga risposta, come faccio a essere breve?
Secondo me hai un pregiudizio sull’Ucraina, e la foto che usi lo testimonia. Dal tuo punto di vista è giustificato, dal mio no (io ho il pregiudizio opposto in pratica), discutere può aiutare entrambi, chissà …
Ti ha risposto sparviero con argomentazioni che più o meno condivido, al netto delle offese che non meriti, così come non le merita lui. Siete secondo me entrambi due persone intelligenti e informate, e non intervenite su commissione, il che è fondamentale. Poi su alcuni argomenti ci si trova e su altri no, ci sta, come fra amici. Penso che abbiamo tutti più o meno gli stessi ideali, anche per questo si discute e si cerca di portare l’altro alla luce della verità, che ovviamente per ognuno è diversa a seconda delle informazioni lette, della propria predisposizione ecc …
Le regioni “liberate” dai russi in ucraina accolgono gli invasori come una liberazione (ovviamente la parte russofona, che però è maggioranza), e lo dimostra il fatto che combattono insieme a loro attualmente.
Gli oppressori sono gli ucraini occidentali e hanno provocato molto. Pensa soltanto al fatto che hanno messo in costituzione l’entrata nella NATO …
Nella prima parte di questo articolo trovi le dichiarazioni occidentali che confermano che la Russia sia stata pesantemente provocata con la vicenda ucraina, e che si sapeva: https://www.officinadeisaperi.it/agora/il-senso-delle-parole/e-stata-la-nato-lo-dice-la-nato-da-il-fatto/
L’attacco palestinese confermo che mi sembra folle e non so perchè l’abbiano iniziato e penso dovrebbero anche loro fermarsi di fronte e un nemico troppo più forte. A meno che non sappiano che interverranno altri paesi arabi.
Rimane il fatto che il loro sterminio rimarrà comunque in agenda israeliana, per cui a caldo magari vanno avanti perchè non gli cambia molto.
Contestavo il tuo parallelo perchè in palestina il debole è la vittima, mentre in Ucraina è il carnefice (a cottimo USA).
Tu confermi a tua volta che l’Ucraina dovrebbe fermarsi e trattare? Perderebbe territori a maggioranza russofila, e poi alle elezioni arriverebbe un fantoccio USA o un fantoccio russo, “democraticamente”. Del resto anche noi abbiamo fantocci al governo, è la democrazia all’occidentale: finta.
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”Per come la vedo io l’Ucraina ha provocato (a cottimo) il vicino russo fino a scatenarne la reazione.
”’E questo non è esattamente ciò che ha fatto in questi giorni Hamas con Israele?”’
A me risulta che siano stati i coloni israeliani a provocare gli arabi con l’attacco alle moschee, l’ultimo di innumerevoli.
E non mi risulta che la Russia abbia mai chiuso in un lager l’Ucraina come hanno fatto gli israeliani con 2 mln di palestinesi dal 2005 ad oggi.
vai, vai in Palestina a dir loro che ogni resistenza è inutile, che se resistono soffrono solo di più.
Mica come l’Ucraina, a cui invece dobbiamo dare tonnellate di armi per difendere l’autodeterminazione di Zelensky e gangster associati.
”La storia veramente dice un’altra cosa: ad ammazzare Ucraini in Donbass (che, ricordiamolo, era parte dell’Ucraina) erano sia russi che ucraini, altro che “non era la Russia”, e non solo gli ucraini, ma anche chi passava di lì per caso (tipo il volo Malaysia Airlines 17, 300 morti perlopiù olandesi in un colpo solo, abbattuto da un missile russo nel 2014).”’
In breve, il Jonny iDIOta pensiero. In Ucraina i russofoni venivano perseguitati e bombardati dal governo centrale, ma niente paura: non erano mica russi, quindi l’ipocrita con la bandierina gialloblu dietro può dire che sono i russi che si sono intromessi.
”ma è altrettanto vero che a quella che era solo una minaccia potenziale Putin ha risposto con l’occupazione militare e con l’annessione di parte di un territorio sovrano (la Crimea), e questa non è solo una semplice minaccia, ma un atto di belligeranza a tutti gli effetti.”
Pova testina distopica, l’Ucraina collaborava con la NATO già dagli anni ’90. Altro che ‘minaccia potenziale’.
E già che ci sei, vai anche in Crimea a dirgli di smetterla di sentirsi russi, che loro sono ucraini occupati da Mosca anche se pensano di essere russi liberati dal governo corrotto, razzista e incapace di Kiev.
Se volevi dimostrare di essere capace di fare peggio che strisciare, ci sei riuscito.
Dovrebbero inventare nuovi vocaboli per descrivere un RUFFIANO conformista e ipocrita come te.
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Jonny, forse pensavi di prendere due piccioni con una fava, invece ti ritrovi con in mano un pugno di mosche.
E’ vero, c’è un aggressore e un aggredito. Ma devi scambiare i soggetti: l’aggredito è la Palestina, mentre l’aggressore è Israele che nel 1948 quando, in barba all’assegnazione dei territori da parte dell’Onu, una volta sconfitti sul campo i palestinesi che non gradivano quella suddivisione, occupò la zona assegnata ma aggiunse anche, arbitrariamente, un’altra vasta zona abitata da 600 mila palestinesi che lì abitavano da sempre. Li caricò di peso sui camion e li trasportò altrove nei campi profughi. Nacque da quel furto di terra, l’eterna lotta tra i due popoli. Aggravata da un altro furto di terra (le alture del Golan nel 1967). Ti ho appena spiegato cosa vuol dire Sionismo, cioè una forma religiosa di imperialismo.
Sull’Ucraina non aggiungo altro a quello che già sai, ma che non vuoi capire fino in fondo anche se ne avresti le capacità.
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Scusa, ma dov’è che avrei mai sostenuto il contrario? Forse sei tu quello che deve rileggere.
Senza offesa, ma andavo alle marce per la Palestina che ancora la mamma ti puliva il naso.
Occhio, che mi sa tanto che la fava che ho in mano è la tua.
Con simpatia.
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Sentito, Gae?
Pentiti!
Sentiamo cosa ha detto il tifoso gialloblu:
”’Strano come a nessuno sia ancora venuto in mente di suggerire ai palestinesi, come strategia di pace, quella di smettere di combattere e arrendersi, visto e considerato che anche loro stanno combattendo una guerra che non possono vincere, e che causerà solo ulteriori sofferenze.
”’…con l’Ucraina invece, sono stati un pochino più celeri, e hanno sentenziato che non c’è altra possibile soluzione: è l’aggredito che deve calare le braghe, senza se e senza ma (e pure senza armi).”’
Questo tronfio lecchino non ha ben chiaro che mentre la Russia era dispostissima a convivere in pace con l’Ucraina e infatti ha firmato gli accordi di Minsk e Minsk-2 ed aveva anche accettato la proposta di Macron l’8 febbraio 2022 (rifiutata il giorno dopo dall’Ucraina), Israele vuole, come ben spiegato anche da M.Travaglio oggi, eliminare i palestinesi (e da qui l’impossibilità pratica di annettere tutti i territori occupati dal 1967).
E parla lui di ipocrisia, ah!
Un bugiardone patologico come questo è degno di un libro di Cesare Lombroso.
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“Israele vuole, come ben spiegato anche da M.Travaglio oggi, eliminare i palestinesi…”
Ma tu davvero credi che M.Travaglio la pensi come te e gli idiot come te che infestano il web? Ah ah ah.
P.s.
JD, lascia perdere. Questa è gente disperata.
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SM Lucciolone
ove in Palestina o in Donbass
devono andarci sempre gli altri
Mica lui
Il coraggio dell’SM Lucciolone uno mica se lo può dare.
Un pavido berciante di questo stampo merita i migliori pannoloni sul mercato. Anzi, al.
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Come al solito, per sostenere le ragioni dei guerrafondai colonialisti occidentali, confondi chi auspica l’intervento della diplomazia e del buon senso per cercare spiragli di pace dove sono palesemente possibili (come lo erano in Ucraina dove bastava che gli Usa garantissero neutralità e non loro atomiche su quel territorio) con sostenitori di rese incondizionate.
Che delusione ancora…
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Di iDiozie se ne leggono tante, ma non tante quanto il fiancheggiatore di mafiosi e guerrafondai ne sciorina durante le sue apparizioni.
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Caro dibba ora tutti gli incartatotani di professione specialmente quelli pelati attempati ti daranno del filoterrorista ma te grattate er ¢ulo e prosegui per la tua strada.
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Ecco, appunto:
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Intanto sul Foglio fervono le fake su un improbabile intifada grillina…
Ecco la pronta replica di Conte:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0nMfofQTD3VcimqHa7xqucpeqfcXUhcA2vU9ERGHF3TiLV8MnAsq6XN3oWGwq7Hq6l&id=100043835694050&sfnsn=scwspwa
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Ec Un’improbabile…mancava l’apostrofo
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