
(FLAVIA PERINA – lastampa.it) – Finalmente sappiamo con chi sta l’Italia sulla questione immigrazione, salvo ulteriori colpi di scena o aggiustamenti cerchiobottisti. Al vertice di Granada Giorgia Meloni l’ha schierata con gli “altri”, i non-sovranisti, lasciando Victor Orban e Mateusz Morawiecki alle loro invettive contro “lo stupro” subito dai loro Paesi a causa di un voto a maggioranza ponderata che ha reso ininfluente il no di un pezzo dell’asse di Visegrad. Quell’asse, da oggi, non esiste più o comunque sopravvive in forma evanescente, un gruppo di equilibristi sul filo delle contraddizioni della storia, diviso dal giudizio sulla guerra in Ucraina dopo l’elezione del filo-russo slovacco Robert Fico e ora pure sulla madre di tutte le sue battaglie, la chiusura di ogni frontiera ai migranti in nome non tanto dei vecchi ragionamenti utilitaristici (“ci rubano il lavoro”) quanto della difesa delle identità nazionali e del rifiuto della “contaminazione etnica” dei popoli.
Meloni ha visto il rischio di questa posizione. Di nuovo cacciata nel recinto degli underdog o peggio degli impresentabili? No grazie. E l’Europa si è adoperata per minimizzare lo strappo, almeno dei documenti: il capitolo immigrazione dell’intesa spagnola è stato sottoscritto dalla presidenza, formula che formalmente nasconde lo scontro interno al vertice, anche se la Germania ha sottolineato che il patto sarà vincolante per tutti, chi lo ha voluto e chi no. La “solidarietà obbligatoria” nella redistribuzione dei migranti è la nuova cifra dell’Unione, non più un esperimento o il tentativo fai-da-te di singoli Stati, ma una Regola con la maiuscola. Per la destra italiana l’adesione al nuovo accordo rappresenta oggettivamente una sterzata perché archivia con un atto ufficiale buona parte della vecchia retorica sui blocchi, i confini da rialzare, il diritto all’autodifesa delle singole nazioni contro l’Europa del “buonismo”: insomma tutti i temi agitati nella perenne campagna elettorale di questi anni. È un colpo al cuore soprattutto per l’area di Matteo Salvini, che per anni era stato il più lesto e visibile nell’esaltazione dei muri, fino al punto di farsi fotografare con Orban su quello eretto dagli ungheresi. Ma soprattutto l’adesione alla maggioranza di Granada leva ossigeno al cavallo di battaglia degli euro-scettici, e cioè all’idea che a fronte di un’Unione “immigrazionista” e succube di oscuri progetti di sostituzione etnica, la sola alternativa fossero le maniere forti contro l’invasore. E’ una linea politica che ha macchiato di vergogna il vecchio continente. Gli idranti usati dai polacchi al confine bielorusso contro famiglie stremate dal gelo e dalla fatica. La foresta della vergogna di Kuznica, oltre duemila afghani, curdi, yemeniti, buttati da Lukashenko in braccio all’esercito di Varsavia che li accoglieva sguinzagliando i cani. La tragedia di Lampedusa, di cui abbiamo appena rievocato il decennale. Cutro e le sue bare di bambini. Il piccolo Aylan rannicchiato sulla spiaggia di Bodrum, la foto che sembrò scuotere il mondo e che qualcuno, anche in Italia, tacciò di fake news pro-immigrazione.
Ecco, l’accordo sui ricollocamenti segna un primo passo europeo oltre l’ignavia che ha consentito questa catena di misfatti. La strada è ovviamente ancora lunga, ma è stata imboccata. La risposta è ancora parziale, ma è comunque una risposta. Nessuno, anche nella prospettiva delle prossime europee, potrà dire: l’Unione è immobile. Qualcuno, come è già successo ieri, potrà gridare all’atto di sopraffazione contro gli Stati: per fortuna l’Italia stavolta sta dall’altra parte (e speriamo che ci resti nonostante le immaginabili pressioni dei molti fan della “vecchia linea”).
Giorgia e Matteo due attoruncoli consumati,ROBOT DEL CONSENSO, per babbei che ancora li ascoltano, la cosidetta “immigrazione”(invasione) e’ strettamente voluta dai PIANI ALTI della mafia globalista, e i due pagliacci lo sanno bene, basta cliccare su google in arabo o francese “come arrivare in Italia” e vi escono miriadi di siti con tanto di video e numeri di telefono, con tariffe e indicazioni del luogo da cui partire col tuo bel BARCHINO, ti ci puoi scaricare anche la BROCHURE, tutto alla luce del sole, naturalmente nel mainstream (ISTITUTO LUCE) tutti CIECHI.
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Flavia Perina. Surfate su Google.
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