La battaglia di civiltà per dare più dignità a chi svolge mansioni sottopagate è necessaria. E coinvolge tutti, come ha spiegato ieri Conte.

(di Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Con la calma di chi ha il sederino all’asciutto, e può permettersi di cincischiare tra i bizantinismi delle nostre procedure, ieri il Cnel ha espresso il primo parere sul Salario minimo per legge. Cosa scrivere nel documento finale non è difficile, e non occorre certo la scienza del presidente Brunetta con la sua corte di ben 64 consiglieri per svelare quello che sanno perfettamente quattro milioni di lavoratori che oggi in Italia sgobbano per uno stipendio da fame.
Uomini e donne che lo Stato permette di sfruttare, grazie alle supercazzole dei beneficiari finali – imprese e cooperative – e la complicità di diversi partiti. D’altra parte, solo un Paese che si beve tutto ciò che fa comodo al potere può credere che aumentare la paga oraria ad almeno a nove euro l’ora manderà in malora la nostra economia, facendo scendere i salari di chi prende di più per contratto o scardinando lo stesso sistema della contrattazione collettiva nazionale. Al contrario, dare un po’ di ossigeno a chi guadagna poco alimenterà i consumi, l’accantonamento pensionistico e la coesione sociale, che sta andando ogni giorno di più a farsi benedire.
Di questo si sono accorti anche il Pd e la Cgil, che in passato sul salario minimo si misero di traverso, e si è accorta anche la Corte di Cassazione, che ha stabilito la possibilità per i magistrati di fissare per sentenza un compenso dignitoso, nei termini previsti dalla nostra Costituzione, nel caso in cui la busta paga dica tutt’altro. Per questo la battaglia di civiltà per dare più dignità a chi svolge mansioni sottopagate è necessaria. E coinvolge tutti, come ha spiegato ieri il leader dei Cinque Stelle, Conte, annunciando il “Firma Day” l’otto ottobre prossimo.
Un’iniziativa che si aggiunge a quelle già in corso, compresi i banchetti del Pd, ma che può funzionare solo se ci sarà una grande partecipazione popolare, visto che le destre al servizio degli sfruttatori sono contrarie a fissare un pavimento per i salari, e sul documento che Brunetta presenterà il 12 ottobre c’è poco da sperare. Anzi, sarà un miracolo se alla conferma degli stipendi miseri il Cnel non ci aggiungerà nove frustate l’ora.
Il cnel un istituto statale inutile, pagato con le tasse degli onesti che doveva essere dismesso.. ecco, il quadro è ben chiaro… l’Italia in mano ad approfittatori incapaci e presuntuosi!! E poi cadono i bus per l’incuria di chi ha le responsabilità ma la fa sempre franca 🤬🤬🤬🤬🤬🤬!!
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Addirittura ZERO, che Tristezza, manco il punto della mucca Carolina!
(c’entra niente Renato e sorcini annessi, vero?)
😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣😂 🤣 😂 🤣
E poi, perché CIAONE?
Tesoro, tu lo sai che non posso stare senza the,
perché mi illumini d’immenso!
Non puoi immaginare quante notti insonni a pensare alla fantastica montatura dei tuoi occhiali
simil Mrs. Doubtfire.
👋👋 TVB
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Moka dove posso trovare il
Mega- Gicandograf-Banner
che c’hai attaccato nella cameretta?
🤣 😂 🤣 😂 🤣 😂 🤣 😂 👋👋
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Come dovrei replicare secondo la tua mente illuminata? Lo sport della presa per i fondelli è di bassa lega!! Ciaone zeroerre!!
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Vabbè, ma che cosa ha risposto il CNEL?
Perché in esordio la risposta sembrava essere stata positiva, ma in conclusione si prospetta (quindi ancora non c’è) negativa…quindi?
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Infatti non si capisce
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Sul salario minimo si sta conducendo una battaglia ideologica
Il salario minimo è una misura di politica economica ed i parametri che ne misurano la sua bontà sono l’efficacia e l’efficienza.
Efficace vuol dire produttivo di effetti.
Partiamo da un dato di fatto: il salario minimo, ammesso che si applichi, è prima di tutto un salario e in quanto tale viene corrisposto a chi un lavoro lo ha già; per l’ormai ex percettore del reddito di cittadinanza che un lavoro lo troverà molto difficilemente (in italiano significa mai) ha senso parlare di efficacia del salario minimo?
Per i giovani (15-24 anni) disoccupati ( in Italia siamo al 23-24%); questo senza contare i NEET ( Not in Employment, Education and Training) cioè gli sfiduciati ha senso parlare di salario minimo?
Discorso analogo per gli altri disoccupati, in special modo per quelli di lunga durata.
Per chi ha contratti a termine si può parlare di efficacia del salario minimo quando sta a casa?
Per le false partite iva e gli stagisti ha senso parlare di salario minimo?
Per quelli che fanno metà in busta e metà in nero? Che dire?
Altro aspetto di cui non si parla:
Al momento l’adeguamento salariale avviene attraverso la contrattazionecollettiva che vede come attori i sindacati e la parte datoriale.
Sappiamo benissimo che la contrattazione collettiva presenta storture colossali: in primis il fatto che le firme arrivano con anni di ritardo e la presenza dei “sindacati pirata”.
Nel caso di salario minimo questo verrebbe stabilto per legge? Credo di si
Voi come vedete quel povero sfortunato che si trova a trattare con uno come Salvini o come Lollobrigida?
Non sono contrario al salario minimo, sia chiaro, ma a mio modo di vedere ha senso parlarne se inserito in un contesto di riforma del mercato del lavoro più ampio; il lavoro povero non si risolve col salario minimo.
Un potenziamento serio dell’apparato ispettivo (del lavoro) ad esempio per porre fine o arginare i fenomeni delle false partite iva, degli stagisti , del part time “forzato” ( metà in busta e metà in nero).
Abolizione dei sindacati pirata, altro esempio
Un aumento degli oneri per le imprese che utilizzano il part time.
Le discussioni finora viste si concentrano solo sulla parte retributiva e che detta così fa molta presa, ma serve solo come tema per attirare consensi per le prossimen elezioni
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