Clamorosa protesta questa sera davanti al tappeto rosso del Palazzo del cinema durante il red carpet di Coup de chance mentre passava il regista Woody Allen con la moglie Soon-Yi Previn, Venezia, 04 settembre 2023. “Spegnete i riflettori sugli stupratori” hanno gridato un gruppo di donne, ma anche alcuni uomini, inscenando un flash mob nella zona antistante tra il Palazzo e il Casinò anche mettendosi a seno nudo, prima di essere dispersi dalla sicurezza. Hanno diffuso un volantino in cui sottolinea la presenza al festival con altrettanti film di tre persone che sono state coinvolte in procedimenti penali per casi di abusi e violenze sessuali: Roman Polanski, Woody Allen e Luc Besson. 04 settembre 2023. ANSA/ FRANCESCO GALLO

(di Michele Serra – repubblica.it) – Per quanto piccola, è davvero triste la folla inquisitrice che, a Venezia, ha invocato la cacciata dello “stupratore” Woody Allen, mai condannato per violenze o molestie sessuali. Tanto è rovente e dolorosa, quella materia, tanto odioso e controproducente è il suo uso facilone e sommario, l’urlo che accusa senza conoscere, lo stigma affibbiato senza esitare. Neppure un colpevole riconosciuto merita quegli strilli sguaiati, quell’odio che scempia i volti. Perché dunque deve subirli un non colpevole?

Ne abbiamo le scatole piene dei fanatici. Ci ammorbano la vita dalla notte dei tempi, le torme dei linciatori, i bigotti furibondi, i fan di forche e patiboli, i giudici autonominati che escono di casa con la sentenza già in tasca, i puri che si nutrono della persecuzione degli impuri. Sono le stesse, eterne folle orrende e ridicole che salgono al castello con torce e forconi per bruciare Dracula, e in assenza di Dracula hanno optato per altri bersagli, a conferma del fatto che l’importante non è chi appendere all’albero della colpa, ma il gesto di appendere in quanto tale. Il piacere di farlo. Ieri linciavano l’eretico o la strega, oggi il molestatore non importa se presunto, domani chissà. Toccherà ad altri peccati, perché è chiaro a tutti, ormai, che questo è il tasto sul quale si batte: il peccato, la colpa, la macchia da cancellare.

Niente di buono, e nemmeno di decente, è mai sortito dalle insorgenze dei purificatori. Quando lo capiremo, sarà sempre troppo tardi per tornare indietro, e i roghi saranno già accesi.