Il  leader del M5S attacca di fronte a una platea composta da imprenditori e da mezzo governo. Per un giorno il duello tra governo e opposizione si sposta da Roma a Cernobbio, sul lago di Como. La location è quella […]

(DI SIMONE BAUDUCCO – ilfattoquotidiano.it) – Per un giorno il duello tra governo e opposizione si sposta da Roma a Cernobbio, sul lago di Como. La location è quella di Villa d’Este che ospita il Forum Ambrosetti. Protagonisti: il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Avevamo una Ferrari che cresceva all’11% grazie al superbonus e alla transizione 4.0, ma oggi è diventata una bici a pedalata assistita” attacca il leader del M5S di fronte a una platea composta da imprenditori e da mezzo governo. La premier Meloni però è assente. Ha preferito fermarsi 50 km prima di Cernobbio per assistere al gran premio di Formula 1 a Monza: “Forse poteva venire qui a confrontarsi con lo stato molto serio della situazione economica e sui dati dell’occupazione di luglio che sono disastrosi – prosegue Conte – ma è andata lì dicendo che voleva una fonte di ispirazione per imparare a far correre l’Italia. E allora ci stia a lungo a Monza perché ha bisogno di grande ispirazione”.

La risposta del governo non si fa attendere. Pochi minuti dopo l’intervento del leader M5S, parla Giorgetti: “A pensare al superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi”, risponde il ministro sottolineando che “dei 100 miliardi di cui si parla, questo governo ne ha pagati 20, ma altri 80 rimangono da pagare. La cena l’hanno già mangiata tutti e noi siamo pagati a pagare il conto. Cosa che ricadrà sul Patto di stabilità nel triennio che va dal 2024 al 2026”. L’ultima stoccata del ministro è riservata alle politiche del passato: “Hanno badato solo alla domanda assegnando allo Stato il ruolo del Re Sole che distribuisce sussidi”.

Ma gli argomenti del governo sul superbonus, secondo Conte, sono soltanto dei “capri espiatori”. Un euro investito in quello strumento ne ha generati altri tre di valore economico. “Non sono dati di Telecinquestelle, ma di Nomisma”. E se ci sono state delle truffe “la Finanza ha certificato che si tratta soltanto dello 0,5% dunque è ora che il governo si assuma la sua responsabilità”. Alle porte, secondo il leader M5S, si intravede un “disastro sociale”. Il lavoro povero riguarda sempre di più il ceto medio con “5.7 milioni di giovani precari che nel 2050 avranno una pensione sotto la soglia della povertà”. Come si affronta questa situazione? “Facendo resistenza sul salario minimo legale”. Una battaglia condivisa anche dal segretario di Azione Carlo Calenda e dalla segretaria Pd Elly Schlein. Per la sua prima volta al forum, la leader Dem sceglie il video collegamento: “La grande battaglia è per il salario minimo legale – sottolinea Schlein – nei paesi dove è stato adottato non ha avuto effetti negativi sulla popolazione ma ha rilanciato i consumi delle fasce più deboli”. Qui a Cernobbio il fronte dei favorevoli sembra aver trovato il sostegno inaspettato di diversi imprenditori oltre a quello di premi nobel come Joseph Stiglitz. All’appello però, manca il governo.