(di Marco Pietro Lombardo – ultimabozza.it) – Arriva il nuovo iPhone 15 in quantità ridotte, ma resta comunque l’oggetto del desiderio di molti cavalcando il primo posto nelle vendite. Esiste, però, un piccolo dettaglio che spaventa il mercato dei telefonini smart: «Il lusso è una necessità che inizia quando la necessità finisce».

Le due facce della medaglia del mondo degli smartphone sono quelle di un iPhone. Basta guardare i numeri, che danno malato un mondo delle meraviglie che meraviglie non produce più, e nel quale però Apple è sempre il numero uno alla cima della lista dei desideri. L’occasione, insomma, per tirare le somme è l’uscita dei nuovi iPhone 15 (il 12 settembre), che saranno quattro, con vari gradi di configurazione e di prezzo. Quest’ultimo (particolare non da poco) ancora più alto del solito. Il perché è presto detto: tra Covid e guerra in Ucraina, il mondo delle materie prime ha segnato uno stop che ha coinvolto tutti i produttori. E la conseguente crisi economica ha frenato gli acquisti dei consumatori. È facile dunque dire, a questo punto, che i sei milioni di pezzi in meno previsti nella produzione del nuovo Melafonino – 77 milioni con gli 83 preventivati – siano una logica conseguenza della crisi. E invece…

E invece i dati mostrano una grande contraddizione. Da una parte ci sono quelle delle vendite globali degli smartphone, relativi al secondo trimestre del 2023: secondo la ricerca della società specializzata Omdia per l’ottavo “quarter” consecutivo il segno è meno, e in questo caso i 265,9 milioni di spedizioni registrati da aprile a giugno nel 2° trimestre dell’anno segnano un calo del 9,5%, che scende all’1,2% rispetto al trimestre precedente. Un meno di poco, ma sempre meno.

Dall’altra invece le rivelazioni della stessa agenzia nello Smartphone Model Market Tracker che riserva quella che può essere considerata una sorpresa, anche se forse non lo è: il dispositivo più “spedito”, e quindi più venduto, del primo sempre dell’anno è l’iPhone 14 Pro Max. Sì proprio quello che arriva a costare oltre 1500 dollari, e in Italia oltre 2000.

Insomma, il sunto è che l’iPhone è il prodotto che ha segnato l’inizio di un mito, e che quel mito è in piena crisi: gli smartphone hanno perso il loro effetto wow, e chi compra non è più disposto a rincorrere le uscite semestrale per avere un oggetto che ormai ha raggiunto il massimo possibile della sua evoluzione. Eppure il costoso papà di tutti gli smartphone continua ad essere l’oggetto del desiderio, e la spiegazione è più psicologica che tecnologica. In pratica: se ora si vuole comprare, si vuole comprare il meglio. E la classifica dei dispositivi più ricercati non mente: dietro al 14 Pro Max ci sono altri tre iPhone (14 Pro, 14 e 13), seguiti dal quarto al nono posto da cinque Samsung Galaxy (A14, S23 Ultra, A14 5G, A54 5G, A34 5G). Al decimo? iPhone 11… Tutta roba di pregio, seppur con qualche inevitabile sconto.

E dunque, gli smartphone sono davvero finiti? Ovviamente no, è finito il loro mito, ma per gli altri. Perché se anche gli iPhone 15, con i loro 6 milioni di pezzi in meno, potrebbero fare un po’ fatica a rialzare il mercato, resta sempre valido quanto diceva Coco Chanel: «Il lusso è una necessità che inizia quando la necessità finisce». E il lusso di Apple non finisce mai. Quantomeno non ancora.