(Massimo Gramellini – corriere.it) – Il testo della chat, purtroppo, è autentico, ma la scena della sua stesura la immagino così.

Dirigente locale di Fratelli d’Italia:«Peppino, siediti al computer e scrivi. Hai scritto?… Signori, giovedì mattina ci sarà il presidente Meloni a Caivano per il grave accaduto (le cugine minorenni vittime di volenza, ndr). Dobbiamo mobilitarci per portare persone, ma non con simboli di partito. Le persone devono sembrare persone qualunque».
«Qualunque è plurale?»
«Persone qualunque che accolgano Giorgia festanti, anche per bilanciare eventuali contestatori: lì sarà pieno di redditi di cittadinanza».
«Pure mio zio».
«Non mi interrompere… Ovviamente, in questa forma di messaggio, non dovete farlo circolare».
«Cosa?»
«Il messaggio: “lo” è maschile… In questa forma di messaggio, non dovete farlo circolare a livello di base perché altrimenti arriva ai giornalisti e sembra che Meloni si fa organizzare la claque».
«Fa è congiuntivo?»
«Fa, faccia, fai come vuoi. Continuiamo… Io ho scritto così a voi perché siete un livello apicale di dirigenza».
«Api che?»
«Apicale: a livello di vertice, capito?… Consiglio dunque di fare la mobilitazione con chiamate dirette e organizzando macchine di fedelissimi e gente intelligente… Hai scritto “intelligente”?»

Disgraziatamente qualche dirigente apicale, prima di salire su una macchina piena di gente intelligente, ha girato la chat ai giornalisti. A conferma che tra i fedelissimi di Fratelli d’Italia non esiste differenza tra il vertice e la base.