Facciamo subito una preghiera per la Meloni e i suoi ministri, vittime incolpevoli delle cattiverie altrui.

(di Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Facciamo subito una preghiera per la Meloni e i suoi ministri, vittime incolpevoli delle cattiverie altrui. Prendiamone uno a caso, Calderoli, che vuole riformare l’autonomia delle Regioni, ma non dorme più tranquillo da quando ha ricevuto una lettera che lo invita a ripensarci, firmata “la mafia”. Invece di sparare, insomma, i boss si sarebbero dati alla corrispondenza.
Nonostante la puzza di bufala, il leghista può rilanciare però la sua legge. E pazienza se questa ammazza la sanità e la scuola del Mezzogiorno, e ha ben altri nemici di cosa nostra, che stanno nei partiti della stessa maggioranza, dove gli eletti al Sud non potranno farsi più vedere semmai approveranno una tale porcheria. C’è però chi se la passa peggio, ed è senz’altro la Meloni.
La premier si sa che voleva spendere miliardi per tagliere le tasse, le accise e quant’altro. Purtroppo, ieri nel primo Consiglio dei ministri sulla manovra finanziaria si è scoperto che la poverina non potrà fare nulla di quanto promesso, perché quello scellerato di Conte col Superbonus ha fatto volare il Pil al 6% e salvato l’edilizia. Un provvedimento talmente giusto che persino la leader di Fratelli d’Italia si era impegnata a difendere.
Ora invece Giorgia nostra si accorge che non ci sono i soldi per le sue sparate elettorali, e allora che fa? Dà la colpa a Conte di aver speso tutti i soldi. Denari che tra l’altro proprio lei non sa spendere, come vediamo col Pnrr. Miliardi pure in questo caso procurati da Conte. Ma quando si fa le vittime, un colpevole lo si trova dappertutto, tranne che in sé stessi.
Nei tg ricominciano con “la più grande truffa a danno dell’Italia”, riferendosi al superbonus.
La realtà è diversa:
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Giuseppe Conte:
“Le agenzie di stampa hanno battuto da pochi minuti le parole pronunciate dalla presidente Meloni nel Consiglio dei Ministri odierno. I propositi annunciati dalla premier sono preoccupanti: ha detto di voler continuare nel solco della scorsa manovra per assecondare la crescita del Paese e per proseguire nell’aiuto alle fasce più fragili della popolazione.
Quale realtà parallela vive Giorgia Meloni? In quale metaverso le sue politiche hanno favorito lo sviluppo delle imprese e arginato il disagio sociale delle famiglie in difficoltà?
Siamo di fronte ad una ricostruzione curiosa se pensiamo ai favori elargiti a corrotti ed evasori, alla guerra che la maggioranza ha perpetrato con accanimento terapeutico contro i più deboli, contro il reddito di cittadinanza e contro un salario minimo per combattere il lavoro povero.
Per continuare in questa direzione nel segno dell’austerità e della ingiustizia sociale Meloni e la sua cricca hanno bisogno evidente di strumenti di distrazione di massa, di capri espiatori. La premier costruisce oggi il castello di carte con cui domani giustificherà agli italiani una manovra improntata agli zero virgola, senza nulla per lavoratori e imprese.
È questa l’unica plausibile ragione per cui oggi la Presidente Meloni è tornata sul passato muovendo ridicole accuse al Superbonus 110%, già spazzate via dal Rapporto annuale della Guardia di Finanza – uscito appena due mesi fa – e dal consigliere economico del ministro Giorgetti del Mef.
Giorgia Meloni ha omesso di riferire che la Guardia di Finanza ha accertato che dal novembre 2021 al giugno di quest’anno sono stati sequestrati crediti fiscali inesistenti legati al Superbonus per soli 360 milioni, ovvero solo lo 0,5% del valore totale dei crediti fiscali da Superbonus.
Oggi abbiamo la certezza che Giorgia Meloni è disperata, al punto da dover imbastire una narrazione di comodo sulla manovra già negli ultimi giorni di un agosto che gli italiani ricorderanno per la speculazione governativa sul caro-benzina e per l’indifferenza governativa per il caro-vita.
Ma la Presidente Meloni pensa davvero che gli italiani, a partire dai suoi stessi elettori, siano davvero così accecati?
Questa è la dimostrazione plastica di un Governo allo sbando, pronto nuovamente a stringere la cinghia alle famiglie e alle imprese italiane.
Troveranno sulla loro strada un Movimento determinato ad impedire questo nuovo giro di vite nel Paese.”
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