Dal prossimo 15 settembre entrerà in vigore in Piemonte il nuovo stop dei veicoli Euro 5: una misura che interessa 76 comuni, tra cui le province di Torino, Cuneo e Novara. Mentre in alcune zone della Lombardia esistono già regole simili, il governo italiano vuole chiedere una deroga per l’entrata in vigore del blocco, prevista per il 2023

"Inquinano troppo": le auto che non potranno più circolare, stop a quasi mezzo milione di veicoli

(today.it) – Stop ai veicoli diesel Euro 5. Sarà il Piemonte la prima regione italiana a prepararsi all’entrata in vigore di un piano rimasto nel cassetto per anni e che adesso Bruxelles ha chiesto di mettere in pratica. Dal prossimo 16 settembre il Piemonte bloccherà la circolazione dei veicoli Euro 5 fino al 15 aprile 2024: la misura interessa quasi 415mila mezzi e 76 comuni, tra cui le province di Torino, Cuneo e Novara, le aree con più di 10mila abitanti risultate maggiormente inquinate.

Stop ai veicoli Euro 5 in Piemonte

L’entrata in vigore di questo intervento era prevista per il 2025, ma il pressing dell’Europa e le procedure di infrazione aperte contro l’Italia, hanno costretto la giunta piemontese ad accelerare i tempi, mettendo però in allarme artigiani, commercianti, sindacati e piccole imprese che rischiano di pagare in prima persona il prezzo della transizione. Lo stop, che sarà dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19. riguarda infatti 415mila veicoli tra cui 130mila mezzi commerciali Euro 5 e le 285mila autovetture. Non potranno circolare invece per tutta la settimana i diesel e benzina fino a Euro 2 incluso e i Gpl e metano fino a Euro 1 incluso.

Dal 15 settembre il blocco degli Euro 5 a diesel diventerà quindi strutturale in Piemonte e non più una misura legata a giornate particolare o in conseguenza di elevati livelli di smog. Al momento la decisione piemontese rimane isolata, anche se in Lombardia esistono già provvedimenti che viaggiano sulla medesima strada. A Milano, dal 1° ottobre 2022, è stato istituito dei divieti di circolazione di alcune categorie di veicoli, tra cui appunto gli Euro 5, nelle aree A e B, ossia quelle che comprendono il centro della città e la prima periferia. Ancora più stringenti le regole nell’area C, quella del centro storico, in cui dal prossimo 30 ottobre l’ingresso passerà dagli attuali 5 euro a 7,50, con uno sconto per i residenti. Sempre da ottobre 2022 la giunta lombarda ha attivato delle limitazioni per i veicoli Euro 4, con il blocco della circolazione in vigore dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, da ottobre a marzo, nei Comuni di Fascia 1 e in quelli di Fascia 2 con popolazione superiore a 30.000 abitanti (Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso, S. Giuliano Milanese). Al momento non sono previste restrizioni per i mezzi Euro 5 in arrivo prima del 2025.

La critica di Salvini: “Ennesima forzatura di Bruxelles”

Lo stop ai veicoli Euro 5 deciso dal Piemonte è stato aspramente criticato da Matteo Salvini, leader della Lega e ministro delle infrastrutture e dei trasporti: “Dal prossimo 15 settembre, in Piemonte saranno fuorilegge i veicoli diesel Euro 5. È il risultato dell’ennesima forzatura di Bruxelles sui temi green: per la Lega si tratta di una scelta ideologica e dannosa, che colpirà duramente famiglie e imprese senza significativi benefici per l’ambiente. Non solo. La direttiva europea impone questa misura anche agli amministratori locali, che per l’ennesima volta si ritrovano disarmati e senza strumenti per tutelare al meglio la propria comunità. Nelle ultime ore il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini ha avuto dei confronti – anche con colleghi di governo a partire dal Ministro Pichetto Fratin – ed è determinato a intervenire per correggere questo provvedimento che metterebbe in seria difficoltà centinaia di migliaia di famiglie e di lavoratori”. 

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati hanno risposto attraverso una nota alle parole di Salvini: “La procedura di infrazione dell’Europa nei confronti dell’Italia che coinvolge anche il Piemonte ci impone misure molto pesanti che siamo costretti ad attuare. Sono decisioni, però, che gravano fortemente sulle spalle di famiglie e imprese in un momento storico già estremamente difficile. Proprio per questo abbiamo messo in campo un piano di azioni per aiutare i cittadini ad affrontare le conseguenze della normativa europea e avviato una interlocuzione con Bruxelles, perché l’attenzione all’ambiente deve poter essere sostenibile anche per famiglie e lavoratori. Poter contare anche sul supporto del Governo in questo percorso è per noi fondamentale”. 

La “partita” con l’Europa

Nonostante le critiche di Salvini, il tavolo con l’Europa sarà cruciale proprio si queste tematiche. Secondo un’indiscrezione del Sole 24 Ore, il governo intende chiedere a Bruxelles una deroga per l’entrata in vigore del blocco, dal 2023 al 2025, così da allineare tutte le regioni, o se si potranno ottenere incentivi per sostenere famiglie e imprese nella transizione. Un tema cruciale, perché per affrontare un così profondo cambiamento sono necessarie enormi risorse per evitare che a pagare siano le fasce più svantaggiate. In Piemonte il livello di inquinamento nell’aria è una vera e propria emergenza, tale da rendere il blocco degli Euro 5 una misura praticamente necessaria.