L’albergatrice che nelle sue strutture a Savelletri (foto) ha visto passare Madonna, Beckham e Chiara Ferragni interviene sul caro prezzi nelle vacanze pugliesi

Borgo Egnazia.Foto Arcieri

(di Gabriella De Matteis – repubblica.it) – Marisa Melpignano, 75 anni, fondatrice insieme al marito Sergio delle strutture extralusso della Puglia, a Savelletri, tra Monopoli e Fasano (Masseria San Domenico e Borgo Egnazia prima di tutto) non si scompone. “Noi non abbiamo registrato alcun calo. La stagione sta andando bene. Sto seguendo poco il dibattito sui rincari ma non è una polemica che riguarda il nostro segmento”, dice l’albergatrice che nelle sue strutture ha visto passare Madonna, Beckham, Chiara Ferragni e personaggi del jet set internazionale.

Il turismo rischia il tracollo, il brand Puglia di non essere più riconosciuto all’estero. E quindi addio al turismo internazionale, ai grandi eventi?

“Ma no, le nostre strutture sono piene. La qualità viene sempre riconosciuta. Chi decide di soggiornare in hotel come i nostri, negli alberghi a 5 Stelle, richiede ed ottiene un servizio particolare. È esigente e la qualità premia sempre. Da quello che ho capito, la gente si lamenta per i prezzi negli stabilimenti balneari della zona che non frequento e non conosco. Forse qualcuno qui si è montato la testa. C’è molta improvvisazione”.

Quello dei prezzi di lettini, ombrelloni nei lidi effettivamente è il tema dell’estate.

“Anche noi offriamo ai nostri clienti il servizio in spiaggia. E infatti chi soggiorna nelle nostre strutture paga qualcosa in più per l’alta stagione. Ma una volta al mare i nostri ospiti ricevano gli asciugamani, una bottiglietta di acqua, insomma un servizio ben organizzato per il quale sono ben contenti di pagare. Per dire: un camera in questo periodo può costare dalle 800 euro ai 3000 euro (ma in quest’ultimo parliamo di suite che hanno ad esempio anche l’idromassaggio). E noi non avvertiamo un calo delle prenotazioni, ci sono nostri clienti che vengono da anni: può capitare che qualcuno disdica una camera dopo aver visto le previsioni del tempo e quindi ha paura di spostarsi, lasciare la propria abitazione”.

Anche mangiare nei ristoranti o comunque nelle località di mare sembra essere diventato proibitivo in Puglia?

“Io credo che nella nostra regione qualcuno stia cercando di approfittare del trend positivo degli ultimi anni, ma senza però essere poi all’altezza, improvvisando appunto, senza organizzazione. Ce ne accorgiamo, a volte, quando alcuni nostri ospiti escono per cenare e rimangono delusi. Il giorno dopo decidono di restare nel nostro ristorante”.

E qual è la differenza?

“Se un ristoratore chiede cifre sproporzionate, facendo però pranzare o cenare i turisti mettendo sulla tavola i tovaglioli di carta e cibo non di qualità, poi non ci dobbiamo stupire che la gente preferisca rimanere negli hotel dove, come nel nostro caso, a tavola trovano tovaglioli di lino, il personale che conosce le lingue, quindi riceve ancora una volta un determinato tipo di servizio. Il discorso è semplice: in questo modo ed è quello che può accadere o che meglio sta accadendo in Puglia: le persone scelgono l’hotel non il territorio”.