
(Dott. Paolo Caruso) – In un Paese come l’Italia in piena crisi economica, con una destra al governo lontana anni luce da quella sociale e illuminata che caratterizzò il secolo scorso, questo caldo mese di agosto non poteva che essere più amaro per i percettori del reddito di cittadinanza. Sfumato il patto dei centri per l’impiego, dei corsi di riqualificazione professionale tanto sbandierati dalla “Caciottara” durante la campagna elettorale, e venuti meno anche i “Tutors” che avrebbero accompagnato ad un lavoro questa gente, si scopre proprio adesso tramite sms dell’INPS che il “Re” è nudo e che i “poveracci” più nudi del Re non percepiranno più il RdC. Di botto è finita unilateralmente l’elargizione e il sostegno sociale ai poveri in canna, spesso anche con prole, quei pochi soldi che gli permettevano almeno la sopravvivenza e la speranza di potere entrare nel mondo del lavoro. Una destra che fin dal suo insediamento al governo del Paese ha tolto la maschera della menzogna mostrando il volto dell’ipocrisia. La motivazione della soppressione del RdC a detta del governo e amplificata dai media è data dai frequenti abusi. Così il rimedio voluto dal governo Meloni è peggiore del male, e appare estremo e punitivo nei confronti dei percettori, riaprendo una ferita nei ceti meno abbienti. Del resto questo taglio lineare non può che causare sofferenza in famiglie già provate da povertà , e senza futuro, alimentando polemiche nelle aree più povere del Paese. Con questa destra di governo ci si sta avviando verso un Paese sempre meno inclusivo, dove le lobby e le classi più abbienti rappresentano il nuovo tessuto sociale e dove la ridistribuzione economica segue il principio di un Robin Hood alla rovescia, di un “Principe ladro” che toglie ai poveri e da ai ricchi, tanto chi ha “la pancia piena difficilmente comprenderà il povero”. Lo Stato continua a trovare soldi per le armi, per favorire le banche in difficoltà e i ricchi evasori con moratorie e sanatorie, e mentre i cittadini diventano sempre più poveri e i poveri vengono considerati zavorra da cancellare dall’aggravio della spesa pubblica, i parlamentari accrescono i loro lauti stipendi adeguandoli al caro vita, ripristinando ancora una volta i vitalizi. L’Italia non può essere una società “profit” ma una Nazione dove non si possono trascurare i cittadini più deboli e più bisognosi, infatti in tutti i Paesi civili, europei e non, è contemplato un reddito per i non abbienti, venendo riconosciuto il diritto ad una sopravvivenza “dignitosa”. Allora Meloni cosa intendi fare?