Tu chiamale se vuoi proiezioni. Non so se Giorgia Meloni abbia mai sentito parlare di quel meccanismo psicologico denominato “proiezione”. Ecco, nel caso in cui non ne sapesse nulla glielo spiego io […]

(DI SELVAGGIA LUCARELLI – ilfattoquotidiano.it) – Non so se Giorgia Meloni abbia mai sentito parlare di quel meccanismo psicologico denominato “proiezione”. Ecco, nel caso in cui non ne sapesse nulla glielo spiego io. Anzi, Wikipedia: “Si tratta di meccanismo di difesa arcaico e primitivo che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone”.
Insomma, quando Giorgia Meloni ieri è intervenuta alla presentazione delle Olimpiadi e paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e ha dichiarato: “Questa è una nazione in cui molti tendono a farsi sopraffare da una sorta di sindrome di Calimero”, parlava esattamente di se stessa. Se c’è qualcuno programmato per interpretare il ruolo del pulcino nero vittima dell’universo che trama contro di lui è proprio Giorgia Meloni. Nella sua strenua difesa della famiglia tradizionale con la sua famiglia tradizionale in cui la mamma si fa chiamare “il presidente” e il papà ha il ciuffo di Farrah Fawcett, Giorgia Meloni ha sempre puntato a trasformare il suo nucleo familiare nel simbolo del fortino minacciato. Fateci caso, lei e i suoi parenti di sangue o acquisiti sono tutti vittime, ex vittime, potenziali vittime, vittime designate perfino disegnate, se pensiamo a Natangelo e alla criminosa vignetta su Arianna Meloni.
Il pulcino nero Giorgia ricorda che non bisogna piangersi addosso, ma lei era obesa e bullizzata, povera, abbandonata dal padre, a momenti manco nata, se la madre non ci avesse ripensato sull’uscio di una clinica.
Manda la polizia a casa di un nickname che la minaccia con titoli sui giornali che dicono “Colpa del Reddito di cittadinanza”, pubblica gli insulti “nei gruppi di sinistra” in quanto vittima non di qualche imbecille ma “vittima d’odio” e poi è vittima, ovviamente, perché attaccano la sua famiglia. Lei fa così tanto per tenere lontana la sua famiglia dalla ribalta, per preservare la sua famiglia dalle attenzioni della stampa e della politica e noi ci andiamo a cercare i suoi parenti con la torcia dell’iPhone.
Famiglia che, ovviamente, è vittima a sua volta. Il pulcino-cognato Lollobrigida, per esempio, è vittima di pettegolezzi, oltre che di inique accuse su raccomandazioni per via della sua parentela. Va detto una volta per tutte e a chiare lettere che la sua prozia Gina Lollobrigida non ha mai spinto perché diventasse ministro.
Arianna, la sorella-pulcino, è ovviamente vittima di vignettisti sessisti e criminali. Andava risparmiata dalla satira perché lei, proprio, con la politica non c’entra niente. C’entra col Gruppo Arcieri di Todi e con la famiglia dei coleotteri punteruoli del grano, ma con la politica niente a che fare. In effetti attualmente è solo dipendente del partito, moglie di un ministro, sorella della presidente e probabile candidata alle Europee.
La madre Anna è stata perfino “vittima all’occorrenza” quando al pulcino Giorgia è servito schermarsi dalle critiche col vittimismo. Dopo infatti che il pulcino Giorgia scrisse l’infelice tweet sulle droghe e l’obesità definite “devianze” si è subito precipitata a tirar fuori una bella foto della madre per sottolineare come anche lei, mamma chioccia, poverina, soffra di obesità.
Insomma, se non può usare il suo vittimismo, se lo fa prestare dai parenti. E finalmente arriviamo alla figlia. Anche lei è molto preservata dalla curiosità e dalle attenzioni della stampa perché, come dicevamo, Giorgia Meloni proprio non vuole che qualcuno possa commentare, notare, criticare i parenti. È per questo che la porta con sé giusto a due festicciole all’oratorio: a Bali per il G20 e in America in occasione del suo incontro con Biden.
Siccome, appunto, la visibilità della figlia le dà proprio fastidio, posta sui social una foto con lei sull’aereo e, con l’enfasi del Calimero che deve combattere contro tutti, scrive: “Io e te, che affrontiamo il mondo mano nella mano”.
Ora, va bene il vittimismo, va bene la sindrome di Calimero, va bene pure che il pulcino Giorgia, con la Santanchè nel suo governo, pensi di avere più problemi della Nato, ma non si capisce cosa debba affrontare la figlia a parte le tabelline in seconda elementare. Qualcuno le spieghi che l’unico serio rischio che ha corso la bambina è quello che Biden, ormai stabile come i platani di Milano, le franasse addosso.
Comunque, inutile dire che anche quella foto in aereo è diventata un’ottima occasione per alimentare la sindrome di Calimero. I giornali di destra si sono indignati perché il Fatto ha pubblicato un fotomontaggio con il volto della bambina in braccio alla madre sostituito con quello di Renzi. Sarebbe uno sfregio alla bambina. Alla Meloni. Alla sorella. Al cognato. A Ciuffo Giambruno. Al partito. A tutti. Non si capisce perché, ma qualunque cosa è buona per sostenere che la presidente sia attaccata, vessata, dileggiata.
Del resto lei è “Calimero, piccolo e nero”. E no, non sto dicendo che è bassa e fascista, prima che Giorgia&C. ci si buttino a pesce.
potrebbe essere un’ipotesi psicologica (da bar ovviamente): il bambino poco amato e spaventato e deriso, crescendo sente una spinta interna a sopraffare così come è stato sopraffatto, a menare così come è stato menato, e a non provare pietà e empatia, così come non è stato capito e accettato, e si butta a destra, dove il più forte prevale e il debole cade.
Chi sente la necessità di calpestare è stato a sua volta calpestato, e appena può restituisce al mondo quello che ha subito.
Poi vabeh, è una spirale…. il bambino calpestato e non amato da grande calpesta e odia, e così facendo viene amato ancora di meno ecc ecc
Ma dentro di lui c’è una vocina calimera che dice: non è giusto però …. e tende a interpretare le vicende della sua vita da adulto in termini di ingiustizia nei suoi confronti, cosa che se era vera quando era bambino, ora da adulto non è più vera, o comunque se è vera ha delle motivazioni reali (odi tutti, quindi non puoi aspettarti amore e comprensione in cambio).
Scusate: oggi piove.
"Mi piace""Mi piace"
Si lamentano loro ma quando la Raggi era sindaco ne hanno dette di tutti i colori. La sindaca era descritta come una che a posto di svolgere la sua attività istuzionale era intenta a scopare con chiunque le capitasse a tiro. Per non dire di tutte le altre bufale inventate pur di screditarla
"Mi piace"Piace a 2 people
Bellissimooooo!
"Mi piace"Piace a 1 persona
“… a momenti manco nata, se la madre non ci avesse ripensato sull’uscio di una clinica.”
Sto cz: nel ’76 (Calimera è nata a gennaio del ’77), non potevi andare IN CLINICA ad abortire.
🤥 🤡
"Mi piace"Piace a 2 people
Articolo strepitoso!!
"Mi piace""Mi piace"