
(EMILIANO FITTIPALDI – editorialedomani.it) – Sarebbe ingenuo sorprendersi delle uscite di Giorgia Meloni e Matteo Salvini su tasse ed evasione fiscale. Attenzione: quando la premier usa parole mafiose per giustificare chi non paga il dovuto all’erario («pizzo di stato») l’indignazione è una reazione appropriata. Così come naturale sdegno provocano gli ammiccamenti del segretario della Lega ai predoni che si rifiutano di saldare le cartelle esattoriali dovute all’Agenzia delle entrate.
Alla stizza, però, va aggiunta una riflessione sulla base elettorale della destra di governo. E sulle sue strategie per gestire il consenso. Meloni ha vinto le elezioni firmando un patto esplicito con l’elettorato di riferimento, fondato su due pilastri fondamentali. Uno securitario (contro i migranti in primis) e uno, in campo economico, incentrato sulla flat tax in varie salse, l’eliminazione del reddito di cittadinanza e laissez-faire per le categorie di riferimento. Arrivata a palazzo Chigi, la destra nero-verde non riesce però a tagliare le tasse come promesso. Dunque alliscia il suo popolo come può.
Con dichiarazioni che piacciono a lavoratori autonomi, piccoli imprenditori e professionisti (secondo gli ultimi dati del Mef è la loro evasione a pesare maggiormente sul mancato gettito); e attraverso lo scudo politico concesso alle partite iva, i cui comportamenti abusivi vengono tollerati per puro tornaconto elettorale. Il patto della destra con l’Italia peggiore è poi incentrato su un’altra contraddizione. Anche gli operai e gli impiegati che subiscono sulla propria pelle gli effetti nefasti dell’evasione lo scorso settembre hanno infatti votato in massa il partito di Meloni. Com’è possibile che persino gli insegnanti delle scuole che guadagnano in media la miseria di 1.600 euro al mese, salario tra i più bassi d’Europa, premino – secondo Ipsos – una coalizione che non protegge loro, ma corporazioni (quella dei tassisti, per fare un esempio di attualità) che incassano senza versare i tributi e danneggiando la collettività?
La risposta è nell’altra parte dell’offerta politica di Lega e Fratelli d’Italia. Incentrata sulla propaganda che ha convinto i ceti meno abbienti, quelli che un tempo votavano a sinistra, che le disuguaglianze economiche non sono colpa di una cattiva distribuzione delle ricchezze tra chi ha di più e chi di meno. Ma è dovuta alla concorrenza di stranieri e migranti che delinquono, e che «rubano il lavoro agli italiani».
Un disegno che al fine provoca un conflitto sociale tra deboli, e che consente alla destra di sviare l’attenzione dalla vera sperequazione in atto. Quella, cioè, che vede ricchi sempre più ricchi pagare meno tasse di quello che dovrebbero, e poveri sempre più poveri che si fanno la guerra tra loro per un osso. Quando le opposizioni progressiste concentreranno ogni sforzo per svelare questo imbroglio di successo, non sarà mai troppo presto.
“Anche gli operai e gli impiegati che subiscono sulla propria pelle gli effetti nefasti dell’evasione lo scorso settembre hanno infatti votato in massa il partito di Meloni”
Ho più di un sospetto che questo comportamento elettorale abbia una definizione ben precisa: voto punitivo. Ed è assolutamente comprensibile. Il ragionamento di questo elettorato è il seguente: tu, cosiddetta sinistra, tu che dovresti farti carico delle mie istanze, stai tradendo ogni aspettativa, da molti anni. Se mi astengo ti faccio male, ma se ti voto contro te ne faccio ancora di più.
Sbagliano? Non lo so, però capisco perfettamente questi cittadini.
"Mi piace"Piace a 3 people
Sa molto di tafazziano, ma ci sta. Come ci sta pure che, in una famiglia di operai ci sia pure un parrucchiere, un artigiano, un taxista, un idraulico… e tutta la famiglia, sentendosi socialmente promossa, vota in massa per sostenere l’elemento che risulta socialmente più avanzato. Anche a costo di remare contro la propria condizione di dipendenti che pagano tutte le tasse. Ne ho conosciute diverse di queste famiglie.
"Mi piace"Piace a 2 people
Avete notato come sia la dx, sia la sx non facciano nulla, in Italia e a Bruxelles perché i grandi Gruppi che guadagnano soldi da noi NON paghino le tasse in Olanda o in Irlanda ? Altro che tassisti, idraulici o commercianti al minuto. E non se ne discute nemmeno.
"Mi piace""Mi piace"
Dipende dalla prospettiva.
Di solito le grandi aziende stabiiscono la SEDE LEGALE in Olanda per alcune agevolazioni garantite dalla locale Borsa, che raddoppia i diritti di voto nelle assemblee a chi avesse più azioni. Succede così che controlli con maggioranza assoluta di voto la società pur disponendo solo del 30% delle azioni.
Un atro paio di maniche è invece la SEDE FISCALE.
La FCA degli Agnelli spostò al Londra le sede delle sue partecipate, come FCA, CNH, Iveco ed Exor perchè godono in tal modo di una tassazione misera sugli utili.
Riescono a fare queste porcate con il ricatto occupazionale. Ma all fine stanno delocalizzando altrove pure le produzioni.
Chi si assume il coraggio di andare a chiedergli indieetro i MILIARDI di sovvenzioni godute dallo Stato nel corso dei decenni?
"Mi piace"Piace a 2 people
giansenio: chi va a votare sa esattamente cosa vuole e chi è andato a votare ha voluto esattamente questa destra. Non cerchiamo giustificazioni. La scelta è stata fatta e chi l’ha fatta se ne deve assumere la responsabilità fino in fondo. Basta cercare scuse. E anche chi NON è andato a votare sapendo che questa destra avrebbe preso il potere è altrettanto responsabile. Le alternative alla destra c’erano. La legge elettorale e le scelte folli dei dirigenti PD non avrebbero aiutato ma non andando a votare si è voluto dare il messaggio che tutto sommato l’attuale destra, il cui programna e la cui ideologia si erano chiaramente palesati prima delle elezioni, andava bene ed era il minore dei problemi.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Comunque vada :sarà un massacro !come in Ucraina.
"Mi piace"Piace a 2 people
SVEGLIA!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Per quanto tempo i ritardati disertori delle urne si renderanno complici del disastro in atto?
Le entrate fiscali STANNO CROLLANDO. Prima o poi, per mantenere un prudente equilibrio del bilancio pubblico, bisognerà intervenire tagliando vigorosomente la spesa pubblica. Istruzione, Sanità, interventi di assistenza sociale verso le categorie più fragili, PREVIDENZA richiederanno un ridimensionamento. Ma supportiamo da chi ci difende dall’invasione, da chi nega i cambiamenti cimatici in atto contestando persino i termometri, da chi si fa dettare le politiche sulla Giustizia dalla Mafia.
"Mi piace"Piace a 1 persona