
(Massimo Gramellini – corriere.it) – Immaginate se sul Corriere apparisse ogni giorno una pagina che inneggia a sfide estreme e potenzialmente pericolose, sponsorizzata da aziende grandi e piccole, queste ultime incaricate di fornire agli sfidanti la materia prima per le loro mirabolanti imprese: si scatenerebbe un putiferio. Invece nel far west della Rete accade che un canale di YouTube, dove degli svalvolati viaggiano per 50 ore di fila su un bolide messo a disposizione da un autonoleggio debitamente reclamizzato, possa accumulare centinaia di migliaia di «follower» senza che nessuno intervenga. Poi ci scappa l’incidente, muore un bambino e improvvisamente si scopre che bisognava fare qualcosa. Parliamo di un mondo, Internet, in cui sempre più spesso si viene censurati per avere espresso un’opinione politicamente scorretta, mentre chiunque può impunemente fornire modelli artigianali di distruzione a legioni di emulatori.
Non credo che il web ci abbia peggiorati. Non ci ha neanche migliorati, però. Nelle caverne dell’età della pietra ci sarà stato più di un cretino che roteava la clava davanti a una tigre addormentata per fare colpo sui «follower» della sua tribù, ma prima o poi qualcuno lo avrà disarmato, altrimenti ci saremmo già estinti. Poiché il web è una clava più potente, richiederebbe di essere maneggiata da esseri più evoluti. Nell’attesa (piuttosto lunga, temo) che ciò accada e soprattutto di capire come togliere la clava ai cretini, mi accontenterei che le aziende, grandi e piccole, smettessero di finanziarli.
Leggo articoli sull’argomento e non posso non rilevare che tanti se non tutti sapevano di queste gare idiote. E se sapevano perchè nessuno che aveva il compito e il potere di intervenire non è intervenuto? Perchè siamo il Paese a più alto menefreghismo del mondo.
Da altre parti leggo che per ridurre i morti sulle strade si vuole introdurre l’assicurazione obbligatoria e la targa per le bici. A seguire ci sarà anche la patente. Ecco servita un’altra idiozia che di più non si può. I morti sono causati dai conducenti dei mezzi a motore, non dai ciclisti cge sono spesso, troppo spesso, le vittime. Quindi non si vuole ridurre il numero dei morti, ma arricchire compagnie di assicurazioni e compagnia bella.
"Mi piace""Mi piace"
Da quando hanno messo patentino assicurazione e casco obbligatorio ai ciclomotori. Prima ogni ragazzino aveva il ciclomotore e faceva esperienza sulle strade. Ora aspettano la patente e si mettono in auto non avendo mai girato giù dal marciapiede.
Pure i monopattini hanno criminalizzato invece di regolamentarli con intelligenza.
"Mi piace""Mi piace"