(Raffaele Pengue) – Dovremo andare oltre. Il nostro è un paese che in termini di cultura e di bellezza ha dato all’intera valle telesina più di qualunque altro. Eppure, da tempo, tutti coloro che amministrano si riempiono la bocca della grandezza del nostro passato, ma ogni giorno contribuiscono a renderlo più fragile, brutto e volgare. A dar seguito all’elogio unanime della bellezza del nostro territorio, in questi anni abbiamo visto solo una teoria infinita di scempi e abbandono. Sono riusciti a rendere serie le cose ridicole e a ridicolizzare le cose serie. Sono riusciti persino a ritenere un successo qualche bischerata per bambini, le panchine colorate, forum vinicoli e altre rassegne celebrative del niente, fantasmagoria eno ed ego produttiva a sfondo dinastico, il vintage e perfino le eccellenze del territorio. Tutte cose che servono solo a chi le conduce e a vendere la pubblicità di qualche azienda locale, ma che non segue più nessuno, tranne qualche annoiato stordito. Bel risultato, complimenti.

Questa è la situazione desolante che appare ai nostri occhi, ma quel che è peggio sembra che non importi a nessuno. C’è la speranza che cambi qualcosa? Forse la manifesta incapacità a gestire la cosa pubblica di questa amministrazione e delle precedenti può aprire uno spiraglio perché, dal basso, il nostro paese torni a investire sui giovani, sul loro futuro, invece di continuare a garantire le posizioni di rendita di una politica vecchia e inconcludente.

Oggi noi abbiamo due possibilità: sdraiarci a terra, fermi e immobili, oppure reagire. E allora c’è una terza opzione: imparare a volare, a liberare un pensiero nuovo, forte, di rabbia e dolcezza, di sogno e speranza per questo paese. Io non posso accettare che il mio paese rimanga ancora in mano a certa pseudo-politica, non sono certo disposto a lasciarlo in mano a certa marmaglia. Per farlo, però, dobbiamo essere migliori di loro, più forti, più credibili. Dobbiamo spercularli, sbeffeggiarli, renderli ridicoli, ballargli intorno, volare come una farfalla e poi pungerli come un’ape, come faceva sul ring Muhammad Ali. E batterli sul piano del pensiero e dei fatti.

Hanno ancora centinaia di elettori guardiesi e molti di loro si cibano di rendite, ne vanno ghiotti. Poi ci sono quelli che se la cavano, che intrallazzano, che hanno amicizie buone per prendere prebende, quelli che Guardia è un bel paese per fare i cazzi miei! Bene, quelli lasciamoli perdere, chi se ne frega, vadano pure a fare in culo, tanto sarebbe tempo sprecato, però non posso pensare che fra chi in passato li ha votati non ci sia anche chi si pone altre domande, oltre a quelle su fantomatiche “ciclovie della Falanghina”, sull’inglese aggratis e sul modo di come fottere il prossimo, e che considera il bene comune qualcosa di diverso dal dover esibire a qualche occasionale visitatore estivo, qualcuno che magari cerca un nuovo approdo dove sbarcare.

Facciamo tutti la nostra parte, con coraggio. Adesso. Quelli che oggi dovrebbero rappresentarci stanno ancora lì a farsi seghe mentali, continuano a non capire, e toccherà sturare le orecchie anche a loro: c’è un futuro da affrontare. Non ci sarà un’altra occasione se questi signori restano inchiavardati alle poltrone, e dopo non servirà a niente dire che l’avevamo capito. Dopo sarà tardi.

C’è un solo modo dove certi miracoli possono accadere: ritrovarsi, confrontarsi, provare ancora quell’appartenenza guardiese ormai dimenticata che è l’unica scintilla che può accendere ancora una passione per queste antiche mura. Guardarsi negli occhi e capire se vogliamo davvero cambiare Guardia o se alla fine non ce ne frega un cazzo e si sta bene così. Dobbiamo scegliere però, e farlo in fretta.

Concludo con una domanda: come possiamo rendere Guardia un Paese migliore? Alcune settimane fa mi hanno parlato di una nuova associazione politico-culturale per realizzare tutta una serie di iniziative. Ebbene, l’abbiamo appena costituita! L’associazione si chiama “Oltre” e io sono tra i soci-promotori. In un momento di grande conformismo, disillusione e assenza di speranza, questa associazione potrà rappresentare, per chiunque vorrà iscriversi, uno strumento per prendere posizione, per partecipare, per ritornare a “fare” politica solo ed esclusivamente per Guardia.

Nei prossimi giorni vi daremo ulteriori informazioni (nomi, manifesto, sito, profilo social e tutto il resto).