(Stefano Rossi) – La Società italiana di pediatria (SIP) lancia l’allarme  sui rischi dello sharenting,il fenomeno sempre più diffuso di postare foto dei figli in età infantile sui social.

Ci sono casi diffusi di foto ancor prima della nascita con la pubblicazione delle ecografie, nomi delle cliniche, date, referti, financo patologie.

E poi scuole, indirizzi di palestre, attività svolte dai figli come a voler informare il mondo intero delle informazioni più sensibili e, perciò, più riservate degli ignari minorenni.

La Francia, sempre più avanti di noi, è pronta ad emanare una legge per limitare questa pratica che la dice lunga sullo stato mentale di molti “genitori”.

Dopodiché, il Garante della Privacy è costretto ad emanare più decaloghi sull’uso delle telecamere, anche per ragioni di sicurezza nazionale, dopo numerosissime lamentele e denunce dei cittadini sempre più preoccupati di tutelare il loro diritto alla riservatezza.

Qui un breve estratto: 

“I cittadini devono essere informati, in maniera chiara anche se sintetica, della presenza di telecamere e dei diritti che possono esercitare sui propri dati, tanto più se le apparecchiature non sono immediatamente visibili…

L´utilizzo di tali sistemi è quindi lecito se sono raccolti solo dati pertinenti e non eccedenti per il perseguimento delle finalità istituzionali del titolare, delimitando a tal fine la dislocazione e l´angolo visuale delle riprese in modo da non raccogliere immagini non pertinenti o inutilmente dettagliate. In conformità alla prassi ed al quadro normativo di settore riguardante talune violazioni del Codice della strada(18), il Garante prescrive quanto segue:

a) gli impianti elettronici di rilevamento devono circoscrivere la conservazione dei dati alfanumerici contenuti nelle targhe automobilistiche ai soli casi in cui risultino non rispettate le disposizioni in materia di circolazione stradale…”.

A proposito di auto e targhe, poi ci sono quelli che mettono sul vetro della macchina i nomi di tutta la famiglia compresi cani, gatti e canarini.

Ma se gli fai una foto e la pubblichi con la targa ben visibile è lui che ti può denunciare per violazione al Codice della Privacy.

E sarà lui ad avere ragione!

E sarà lui ad avere ragione!