(Stefano Rossi) – Quando vidi la prima volta il servizio di Staffelli a Striscia sulle minorenni rom che giravano per la metro di Milano in cerca di ignari avventori per rubare borselli e portafogli ci ho messo un secondo a farmi una domanda: prima o poi riceveranno delle critiche.

Non le rom ma Striscia e Staffelli.

Alla fine del servizio si vedeva una rom che con fare arrogante e naturale  si vantava di rubare tutti i giorni e che alla polizia non importa un bel nulla di quello che fa.

E così non ho avuto dubbi che a breve sarebbe scoppiata la polemica.

E difatti, oggi, apprendo che la consigliera comunale meneghina Monica Romano del Pd ha postato su FB più volte per dire che è violenza quello di pubblicare i video con questo argomento perché, purtroppo è vero, si fomentano i cittadini contro una minoranza decisamente invisa dalla stragrande maggioranza delle persone.

Mi ha colpito cosa si scrive su Huffpost, condiviso dalla consigliera a proposito delle critiche che ha ricevuto: “In una manciata di ore, quindi, il tribunale del popolo social si è pronunciato, senza processo, senza contraddittorio, senza appello e, soprattutto senza equilibrio…. È incivile – e, in effetti, anche illegale – riprendere la scena di un borseggio e pubblicare il video sui social con in bella mostra il volto del presunto borseggiatore o della presunta borseggiatrice…”.

Per quanto mi sento di dare ragione alla consigliera Romano e a Huffpost quando sostengono che “i social riescono a tirar fuori dalle persone il peggio di loro” rimango basito quando leggo che illegale e incivile non sono i furti ma le riprese dei furti. E poi quel “presunto” a vanvera. Ma se viene ripreso un reato al momento della consumazione, il legislatore  italiano ha coniato un termine: flagranza di reato. Il reo, in questo caso, non è presunto; è proprio colui che sta commettendo il reato in quel preciso istante.

Non è presunto.

E’!

In questi casi, chi pensa che sia “presunto” ladro colui che invece sta commettendo un furto con destrezza, mette in dubbio la realtà e preferisce immaginare un metaverso molto personale pur di non offendere o attaccare una particolare categoria di persone.

Illegale e incivile sono, per la Romano, Huffpost, Luca Bizzarri e tutti gli amanti del “volemose bene”, i servizi di Striscia che, da decenni, ci informa delle truffe, furti, danni ad esempio commessi da una politica corrotta e perversa come le opere monumentali mai finite con sperpero di milioni di euro ma non lo sono i furti nella metro.

Per la precisione, nella metropolitana, spesso si trovano le persone che non si possono permettere di viaggiare in taxi o su una comoda auto, quindi, le persone sono spesso le più fragili, non solo economicamente ma anche socialmente, e tornare a casa senza il portafogli con tutti i soldi  e documenti può essere devastante di questi tempi.

È curioso che riusciamo a vedere in modo diverso il medesimo fatto.

Il poveretto, alla fine dei conti, non è la vittima, ma il carnefice che ha rubato (posso dire carnefice senza passare per fascista, razzista, leghista, manettaro e non so cos’altro?).

Io non invoco la giustizia sommaria ma so bene che a delinquere, in questi casi, sono minorenni che il Tribunale per i Minorenni, le polizie, i servizi sociali conoscono talmente bene che, spesso, alcuni di questi preferiscono girarsi dall’altra parte perché è una battaglia persa in partenza.

A Roma, alla Stazione Termini, è la stessa musica. I vigilanti conoscono nomi di battesimo e alias di queste rom e qualcuno porta ancora i segni sulla pelle per aver provato a fermarle. So quello che scrivo. Ci sono nomi e cognomi e interviste.

Ma ritorna in auge la fatidica frase ad effetto: “Così è il Far West”. Ma non quando aumentano i reati predatori.

No. Quando aumentano i video di questi reati.

Mi ricorda tanto Carofiglio e Gad Lerner quando invocavano il Far West non verso coloro che entravano nelle proprietà private con fucili e lacci per legare i legittimi proprietari, no, quando uno dei proprietari magari si difendeva sparando.

Hanno sparato!

Chi?

Il delinquente?

No, il tabaccaio.

Eeeeh, ma così diventa il Far West.

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Luca Bizzarri, nel podcast postato dalla Romano, alla fine critica Salvini (sacrosanto), e va bene, vuol dire che vuole vincere facile, e cita De André con la canzone Khorakhané (A forza di essere vento):

Ora alzatevi spose bambine

Che è venuto il tempo di andare

Con le vene celesti dei polsi

Anche oggi si va a caritare”.

Anche qui vuole finire in modo facile: citare bambine e carità. Come si fa a criticare?

Ma benedetto Luca,  Fabrizio De André appartiene ad un’altra Italia. Sì, lui cantava anche dei rom ma c’è differenza tra fare il cantautore e andare in metro con il cuore in gola tenendosi stretto il portafogli tutti i giorni. Alla fine, ti scordi della chitarrina e rimane solo la paura di essere rapinato.

Comunque, quando ci sono di mezzo rom o stranieri, quelli più citati sono De André e Papa Francesco.

Mi fanno ridere quelli che citano il Papa e fa niente se sono atei.

In questi casi Francesco I è il jolly che spariglia tutto a patto che si parli di immigrati e rom non certo di aborto, divorzio, pillola contraccettiva, eutanasia, contraccettivi, sesso prematrimoniale.

In questi casi non ricordano nemmeno che esiste il Vaticano.