Nomine di governo, il vero sussidistan: poltrone ai trombati

INCARICHI D’ORO PER I NON ELETTI – Salvagente. FdI e i suoi alleati piazzano decine di ex parlamentari in enti e ministeri: così quelli bocciati alle urne tornano di nuovo a carico della comunità […]

(DI LORENZO GIARELLI E ILARIA PROIETTI – Il Fatto Quotidiano) – Ecatombe, tragedia, somma ingiustizia. Macché! Alla fine per loro le urne luttuose sono state comunque un successo: sono riusciti a riconquistare la cadrega anche se non tra gli agognati banchi parlamentari. Eccoli gli ex baciati dalla fortuna, salvati in corner insomma da un paracadute pur che sia. E accanto agli ex, un esercito di fedelissimi che grazie ai nuovi inquilini di Palazzo Chigi ha trovato uno strapuntino: Francesco Albertario ha appena ottenuto l’incarico di portavoce del ministro Giuseppe Valditara, per la gioia della sua compagna Danila Rosa che lavora come assistente parlamentare alla Camera dei deputati. E pure della neo senatrice leghista Simonetta Matone, moglie in seconde nozze di Emilio Albertario, padre del neo portavoce. Insomma la Lega tiene famiglia, ma pure Forza Italia e i meloniani non scherzano. Poltronificio centrodestra, il catalogo è questo.

A partire da ultimo con l’imbarcata al Gestore dei servizi energetici che ha fornito una ciambella di salvataggio per Paolo Arrigoni, già senatore del Carroccio non rieletto, nominato dal suo collega ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti presidente dell’azienda a totale controllo pubblico. Dove hanno trovato posto anche Caterina Belletti, presidente dell’azienda provinciale dei trasporti di Gorizia, nonché legale di fiducia di Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento, ex capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato e ancora prima vicepresidente della regione Friuli-Venezia Giulia. Per tacere dell’ex senatrice di Forza Italia Roberta Toffanin, pure lei riciclata al Gse ancorché fosse stata già soccorsa dal suo collega forzista ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che subito dopo la disfatta elettorale l’aveva reclutata come consulente per un compenso di 80 mila euro all’anno.

Pichetto ha lanciato una ciambella di salvataggio anche all’altra ex senatrice di Forza Italia Maria Alessandra Gallone che come Toffanin non solo non lascia ma raddoppia, perché l’incarico al ministero di via Cristoforo Colombo si aggiunge a quello che aveva già incassato come consigliera per le politiche dell’innovazione e della sostenibilità ottenuto dalla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini.

Insomma una grande abbuffata di poltrone iniziata subito dopo le urne di settembre, che hanno anche rideterminato equilibri interni delicatissimi come nel caso di Fratelli d’Italia: chi è stato chiamato a ruoli di governo ha dovuto lasciare la sedia occupata nella fondazione Alleanza Nazionale. Facendo posto in quella che è considerata la cassaforte del partito alla sorella della premier, Arianna Meloni, ma anche a Maria Modaffari che con le elezioni ha conquistato pure un incarico di segretaria particolare del ministro della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, marito di Arianna e dunque cognato della Giorgia nazionale. Ma il primo in assoluto a beneficiare del nuovo corso è stato Antonio Buonfiglio, ex parlamentare di An, già sottosegretario alle Politiche agricole con ministro Gianni Alemanno e poi ras dell’Agea, che la Fondazione Enasarco ha nominato all’unanimità come direttore generale il 12 ottobre del 2022.

Ma il grosso del poltronificio riguarda il ripescaggio di chi non ha superato la prova delle urne di settembre: l’ex senatrice Fiammetta Modena è stata cooptata dalla ministra Bernini come consigliere per i rapporti istituzionali e le attività legislative parlamentari, con un compenso da 30 mila euro. L’altro già senatore azzurro Marco Perosino ha invece vinto la nomina a consigliere con delega agli Enti Locali del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. E poi Giusi Bartolozzi già deputata forzista (dissidente), recluta come vice capo gabinetto del Guardasigilli Carlo Nordio, mentre Orazio Schillaci ha assicurato una consulenza al ministero della Salute ad Andrea Costa, già sottosegretario nello stesso ministero all’epoca del governo Draghi.

Generosissimo anche il ministro dell’Università, Giuseppe Valditara, che ha recuperato come consulenti l’ex senatrice Valeria Alessandrini e l’ex deputata Angela Colmellere, entrambe della Lega. L’ex deputato Flavio Di Muro è stato reclutato come capo di gabinetto del sottosegretario leghista Edoardo Rixi. Ancora meglio è andata all’altra ex onorevole salviniana Silvana Snider, riciclata come consulente di Giorgetti per 25 mila euro e adesso eletta in consiglio regionale in Lombardia, per tacere di Giuseppe Basini già inquilino di Montecitorio a cui la Lega ha assicurato una poltrona nel cda dell’Agenzia spaziale italiana.

Il commissario provinciale Lega a Varese Stefano Gualandris invece si è aggiudicato un posto di Technical Support Advisor nel settore aerospazio direttamente al Mef di Giorgetti. Non si lamenta neppure Armando Siri, assunto a Palazzo Chigi per volontà del vicepresidente del consiglio Matteo Salvini con l’incarico di consigliere per le politiche economiche, lo sviluppo sostenibile e il credito con uno stipendio di 120 mila euro all’anno. Il capo della Lega ha voluto trovare un impiego a Palazzo Chigi anche al già senatore Pasquale Pepe, nominato suo consigliere per il Sud con un emolumento da 60 mila euro all’anno.

La lista è ancora lunga. Nello staff del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, compaiono gli ex eletti azzurri Sestino Giacomoni (come consigliere per la politica economica e imprenditoriale, stipendio da 50 mila euro) e Maria Spena (reclutata per dare una mano sulle filiere produttive e le politiche della formazione e sociali: emolumenti per lei di 40 mila euro). Ma anche Emily Rini , ras di Forza Italia in Val d’Aosta che non è riuscita a essere eletta in Parlamento, come Giuseppe Incocciati, bocciato invece alle urne nel 2018.

E poi c’è Federico Sboarina, ex sindaco di Verona sconfitto alle elezioni comunali del 2022 da Damiano Tommasi e chiamato come consulente ai rapporti con gli enti locali dal ministro dello Sport e dei giovani Giovanni Abodi. L’ex deputato di An Carmelo Briguglio è stato rimesso in circolo dal ministro del Mare, Nello Musumeci. Ma è andata decisamente di lusso al consigliere dei consiglieri di Silvio Berlusconi, Valentino Valentini, che sfumata l’elezione alla Camera, dove era stato candidato come capolista a Bologna, è riuscito a farsi nominate direttamente viceministro in via Veneto al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dicesi: atterrare in piedi.

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