(repubblica.it) – CROTONE. È di una bambina il sessantasettesimo corpo trovato questa mattina sulla spiaggia di Steccato di Cutro (Crotone). Poco prima che aprisse la camera ardente al Palasport, il mare ha restituito l’ennesimo cadavere del naufragio di domenica scorsa: almeno 180 le persone che erano a bordo della barca che si è disintegrata. Anche ieri sera, poco prima delle 8, era stato recuperato il cadavere di un altro bambino, che potrebbe avere circa 10 anni. Poco prima era stato avvistato quello di un uomo di circa 30 anni. Le salme identificate al momento sono una minoranza: 28, di cui 25 afghani, 1 pakistano, un palestinese e un siriano.

Migranti, gli oggetti sulla spiaggia di Crotone: la testimonianza silenziosia del naufragio

La camera ardente è stata aperta in un’atmosfera di grande commozione e cordoglio dalla preghiera interreligiosa guidata dall’iman della moschea di Cutro, Mustafa Achik, e dal vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta. C’è già tanta gente che è arrivata da tutta la Calabria per rendere omaggio alle – per ora – 66 bare poste sul parquet della struttura. Presenti tutti i 27 sindaci del crotonese e gli amministratori locali. Due signore crotonesi sono state le prime ad entrare per rendere omaggio alle vittime. «Speriamo sia l’ultima – ha detto una di loro tra le lacrime – dal governo devono vedere cosa fare». «Siamo qui – ha aggiunto l’altra – perché è una tragedia immane che non può non colpirci. Siamo stati fortunati a nascere qui». Tanta è la commozione tra quelle bare, molte delle quali bianche.

Intanto non si fermano le polemiche sulle parole del ministro Piantedosi, le cui parole sui migranti «sono di un cinismo incredibile», accusa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. «Se non ci fossero stati più governi che hanno additato le Ong come i tassisti del mare in combutta con i criminali, magari qualche nave delle Ong lì nello Jonio ci sarebbe stata e queste persone sarebbero state salvate».

Sui soccorsi, «nessuno ha mai dichiarato un evento Sar per questo barcone e quindi non è mai partita un’operazione di ricerca e soccorso», dice procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia. «Non vedo emergere un’ipotesi di reato di questo genere, però mi sento di dire che il ruolo di Frontex andrebbe proprio ripensato».