Per la serie “vergogniamoci per loro” è imperdibile il video di Manolo Lanaro che sul Fattoquotidiano.it interpella alcuni parlamentari pro Nordio su quanto dichiarato, in merito alle intercettazioni, davanti al Parlamento da Pasquale Stanzione, presidente […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Per la serie “vergogniamoci per loro” è imperdibile il video di Manolo Lanaro che sul Fattoquotidiano.it interpella alcuni parlamentari pro Nordio su quanto dichiarato, in merito alle intercettazioni, davanti al Parlamento da Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorità garante per la privacy. Ovvero: “Dal 2020, cioè con la nuova legge, non abbiamo registrato alcuna violazione della privacy”. Da Matteo Renzi (con l’aria di quello beccato col sorcio in bocca in un autogrill), al moderato slow Maurizio Lupi, a Francesco Paolo Sisto viceministro per la Giustizia (in quota “se c’ero dormivo”), grandi pattinate sul sapone. Il più imbarazzante, Manlio Messina, un fratello d’Italia che continuava a ripetere a macchinetta “gogna mediatica” cercando disperatamente un androne dove rifugiarsi (e noi con lui).
Del resto, i politici vanno capiti, visto che limitare (con la scusa della gogna inesistente) le intercettazioni ai reati di mafia e terrorismo, come ventilato dal Guardasigilli, li metterebbe (quasi) al sicuro rispetto a tante fastidiose indagini. Mentre ciò che poco (o molto) si comprende è la quasi assoluta scomparsa sulla stampa italiana delle parole di un’autorità istituzionale (dette in un luogo istituzionale) riguardo all’argomento su cui furiosamente si dibatte da un paio di settimane. Niente, nisba, zero, neppure una breve, forse, chissà, a causa di un fenomeno di distrazione collettiva. Oppure per effetto di quel perfido raggio trasformatore che ci appassionava sugli albi di Nembo kid. Ci rifiutiamo infatti di pensare che certe notizie non vengano stampate perché non fanno comodo a una ricostruzione politico-mediatica che versa calde lacrime su carriere sputtanate e amori devastati a causa dei perfidi pm.
Imperdibile l’espressione sgomenta di Italo Bocchino (portavoce in quota volontariato di Giorgia Meloni) quando, l’altra sera a Otto e Mezzo, Lilli Gruber gli rammentava quanto detto dal Garante. Da parte della libertà di stampa neppure può mancare un sentito ringraziamento a Un giorno da pecora che ieri ha trasmesso la strepitosa collection di citazioni, in pretto latinorum lagunare, prodotte in Senato da Carlo Nordio. Ricordandoci che tra un pensatore e un erudito c’è la stessa differenza che passa tra un libro e un indice.
Dobbiamo smettere di pensare che il più pulito c’ha la rogna e dire apertamente che sono delinquenti.
Non c’è altra spiegazione.
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“Ricordandoci che tra un pensatore e un erudito c’è la stessa differenza che passa tra un libro e un indice.”
😆👍🏻
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