Ucraina, perché non si chiede un parere ai cittadini sull’invio delle armi?

(Luca Fazzi, Docente in Sociologia presso l’Università di Trento – ilfattoquotidiano.it) – L’orologio dell’apocalisse segna 90 secondi alla mezzanotte. Mentre il bollettino degli scienziati atomici, pubblicato per la prima volta in inglese, russo e ucraino, avverte che l’olocausto nucleare non è mai stato così vicino allo zenit. I politici europei fanno a gara a chi manda più armi letali possibili al governo ucraino. La promessa rivolta ai cittadini attoniti è sempre la stessa. Più armi arrivano a Volodymyr Zelensky e più veloce sarà la fine del conflitto. Più passano i mesi più, in verità, la capacità di previsione delle élite appare per quello che è: nulla. Oppure una grande ed epocale presa in giro.

Il 5 marzo scorso Enrico Letta, il leader della coalizione nazionale dei guerrafondai italioti, sentenziava: le sanzioni sono le più dure mai comminate e in qualche giorno porteranno al collasso l’economia russa, che finirà in ginocchio. Quasi un anno dopo, il Pil russo è calato solo del 3,5% e la tenuta del regime dittatoriale di Vladimir Putin appare più salda che mai. In compenso i profughi di guerra sono più di otto milioni, i morti decine di migliaia e le infrastrutture ed economia di Kiev sono a pezzi. A chi giova tutto questo lo si desume dai bilanci delle grandi multinazionali: utili miliardari si registrano nel settore degli armamenti, del petrolio, dell’energia e a pagare il conto non sono le imprese che continuano a commerciare con la Russia, ma i cittadini europei con inflazione a due cifre e perdita di posti di lavoro; in prospettiva prossima, anche di vite umane. Perché se il conflitto si allargherà ancora saranno i pacifici sostenitori della guerra da tastiera a essere inviati al fronte orientale prima della deflagrazione nucleare.

Colpisce che a decidere sull’invio di armi siano burocrati e governanti che disattendono completamente l’orientamento maggioritario delle opinioni pubbliche e che sono gli stessi che si riempiono ogni giorno la bocca della parola democrazia. Cosa c’è di democratico nell’andare contro l’opinione maggioritaria dei cittadini non è chiaro nemmeno al più raffinato degli studiosi di scienza politica.

La scommessa di molti di questi sedicenti democratici, e dell’apparato di propaganda che li supporta, è che Putin non userà mai i missili nucleari. Ma intanto si inondano gli ucraini di armi pesanti e li si incita a riconquistare la Crimea. Che è una terra annessa con la forza dalla Federazione russa, ma che per lo zar è ormai irrinunciabile e che mai potrà essere attaccata senza una risposta devastante. Che senso ha allora questo gioco al massacro? Foraggiare gli interessi di chi specula sulla guerra? Soddisfare la volontà di potenza di un impero sull’altro come in fondo nella storia è sempre accaduto? O semplicemente sono tutti ormai diventati ciechi e sordi e si sta ripetendo quello che già per due volte è successo prima dello scoppio della prima e seconda guerra mondiale?

Se in gioco c’è la democrazia come i politici continuano a urlare ai quattro venti, comunque la soluzione da adottare per essere coerenti è una sola: dare voce ai cittadini per potersi esprimere attraverso referendum. Volete o no continuare ad armare un conflitto che non ha vie d’uscita senza un accordo diplomatico? Desiderate fare parte di un gioco deciso sulla vostra testa da bande di affaristi, guerrafondai e speculatori di ogni genere e tipo?

Ma a nessuno sembra interessare molto del parere dei cittadini. E a questo punto c’è anche da chiedersi se davvero ai cittadini debba interessare il parere dei politici e delle autorità. Oppure se non sarebbe bene e opportuno, e finanche necessario, optare per una soluzione radicale: scendere in piazza e bloccare tutto fino a quando la democrazia ritorni a esser pilastro fondante del dibattito pubblico.

Non si chiede in fondo molto perché si potrebbe essere persino più esigenti. Per esempio: domandando la messa in stato di accusa di tutti quei politici che hanno portato l’Italia in guerra violando la Carta costituzionale: Mario Draghi, Giorgia Meloni, Enrico Letta e tutti quanti coloro che hanno deciso di finanziare una guerra che non riguarda l’Italia e mette al centro interessi che non sono nazionali, ma di altri.

Il presidente Sergio Mattarella, in questi giorni, è stato intento a scrivere editoriali di memoria al più grande imprenditore italiano di tutti i tempi, Gianni Agnelli, per cui lo si deve lasciare per forza di cose fuori dalla lista di coloro che sarebbero da mandare a processo. Chissà se l’italiano medio, tra un aperitivo e una rapida lettura della Gazzetta dello sport al bar, capirà che lasciare che altri decidano quale deve essere il destino di tutti è la decisione più stupida che si può prendere in certi momenti storici. E che è ora di fare sentire la propria voce alta e forte per fermare all’ultimo momento la catastrofe.

Categorie:Cronaca, Interno, Politica

Tagged as: , ,

7 replies

  1. Grazie per il consiglio su
    La messa in stato di accusa di tutti quei politici che hanno portato l’Italia in guerra violando la Carta costituzionale: Mario Draghi, Giorgia Meloni, Enrico Letta e tutti quanti coloro che hanno deciso di finanziare una guerra che non riguarda l’Italia e mette al centro interessi che non sono nazionali, ma di altri.

    Piace a 3 people

  2. Ecco, chiediamo un parere, per esempio l’invio di armi.

    Il rapporto di notizie del 18 gennaio dell’organizzazione di sondaggi americana Quinnipiac era intitolato “Americani sulla gestione di documenti classificati da parte di Biden: inappropriati e gravi, ma non dovrebbero essere accusati, risultati del sondaggio nazionale dell’Università di Quinnipiac; La gestione di Biden del confine messicano tocca un minimo record mentre la maggioranza sostiene il suo nuovo piano di immigrazione ”. Sepolto in profondità in esso c’era “U.S. AIUTO ALL’UCRAINA”, riferisce

    Mentre la guerra della Russia contro l’Ucraina si avvicina al traguardo di un anno, il 33% degli americani pensa che gli Stati Uniti stiano facendo troppo per aiutare l’Ucraina, il 21% pensa che gli Stati Uniti stiano facendo troppo poco e il 38% pensa che gli Stati Uniti stiano facendo la giusta quantità per aiutare l’Ucraina. Ciò è paragonabile a un sondaggio dell’Università di Quinnipiac del 28 febbraio 2022 dopo l’inizio della guerra, quando il 7% degli americani pensava che gli Stati Uniti stessero facendo troppo per aiutare l’Ucraina, il 45% pensava che gli Stati Uniti stessero facendo troppo poco e il 37% pensava che gli Stati Uniti stessero facendo facendo la giusta quantità per aiutare l’Ucraina.

    Sepolto ancora più in profondità in esso c’era “16. Secondo lei, qual è il problema più urgente che il paese deve affrontare oggi: l’invasione russa dell’Ucraina, il COVID-19, l’inflazione, il cambiamento climatico, l’assistenza sanitaria, la disuguaglianza razziale, l’immigrazione, le leggi elettorali, l’aborto, la violenza armata o la criminalità?

    Ecco i risultati in merito:

    #1. Inflazione 35%; #2. Immigrazione 10%; #3. Violenza armata 8%; #4. Cambiamento climatico 7%; #5. Qualcos’altro oltre a questi articoli nominati 7%; #6. Sanità 6%; #7. Criminalità 6%; #8. Leggi elettorali 5%; #9. Disuguaglianza razziale 4%; #10. Aborto 4%; #11. Non so/NA o Non so o non applicabile 3%; #12. Russia/Ucraina 3%; #13. Covid-19 1%.

    Piace a 2 people

  3. Condivido tutto, salvo il punto di domanda finale del 4* paragrafo. La sequela degli avvenimenti, mutatis mutandis, è esattamente la stessa che precedette la I e II guerra mondiale e solo quelli che non sanno nulla di storia- troppi, purtroppo, e in posizioni troppo importanti – non la sanno riconoscere . Quos vult Iupiter perdere, dementat prius, Dio acceca chi vuole rovinare. E , in ordine alfabetico, da Biden a Zelensky, siete tutti coinvolti

    Piace a 2 people

  4. … Scusate ma mi ripeto per l’ennesima volta: e quindi? Cosa suggerisce il nostro Professore? Di fattibile, però, il concretissimo “Hic Rhodus hic salta”. Dobbiamo assaltare il Parlamento pure noi?
    A postare ” analisi” sono buoni tutti…

    "Mi piace"