
(Pietrangelo Buttafuoco) – Fedez che ride, ride e ride su una ragazza di quindici anni sparita, uccisa, cancellata e frullata dalla cronaca – Emanuela Orlandi – svela il lato più raccapricciante del successo che non è l’impunità bensì la banalità dello stare in scena i cui liquami svaporano nelle fogne del “tutto è possibile”. Liquami che sono al contempo social ed esistenziali, insomma: qualificanti. E il punto più basso è nel dialogo tra uno che dice “è in Cielo” e lui che – sempre sghignazzando – risponde una cosa tipo “dove, come, vola in aeroplano?”. Il punto più basso, mancanza di pietas. La famosa empietà.
La vera empietà non è in una battuta, per quanto infelice, di un ateo ma nella finta pietà di chi in passato ed anche oggi non interviene,ad esempio con una bella inchiesta, sui retroscena di una pagina oscura della banca vaticana e dei suoi rapporti.
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Solo perché crede di aver “superato” il tumore al pancreas crede di poter sbeffeggiare
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Se il “tumore al pancreas” è reale, purtroppo vedrà presto i sorci verdi. Non c’è cura. Non glielo auguro.
Detto questo, anzichè postare stupidaggini, occorrerebbe appendere su ogni Municipio lo striscione “Verità per Emanuela Orlandi”. Ma non conviene, esattamente come non conviene per Assange. E Fedez potrebbe ripeterlo, se proprio se ne deve occupare, in ogni situazione pubblica.
Ma è più conveniente demonizzare l’ “abbronzato ” Al Sisi, mica si possono pestare i piedi a Vaticano e US. O fare gli spiritosi, che costa poco…
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