Il manager pubblico D’Arpe. L’imprenditore Romeo, editore de Il Riformista. L’università privata vicina a Berlusconi. Ecco i finanziatori della lista Impegno Civico. Che dopo il flop alle urne è sparita nel nulla

(Carmine Gazzanni – tpi.it) – Al di là del suo Impegno (civico), alla fine come noto l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio non è riuscito a rientrare in Parlamento. A poco, almeno da questa prospettiva, è servita la faida scatenata contro il Movimento Cinque Stelle e Giuseppe Conte, visti i risultati.

Eppure più di qualcuno aveva fortemente creduto al progetto “dimaiano”. Tanto da investire pure quattrini. I nomi sono riportati, così come previsto dalla legge (approvata durante il Conte1, governo di cui lui stesso faceva parte con gli incarichi di ministro del Lavoro, dello Sviluppo economico e, per non farsi mancare nulla, pure di vicepresidente del Consiglio), nel registro nazionale relativo alle «erogazioni ai partiti e ai movimenti politici».

Nel lungo elenco, infatti, compare pure il «Comitato elettorale dell’associazione Impegno Civico Luigi Di Maio – Centro democratico per le elezioni politiche 2022». Ebbene, risultano 45 “benefattori” che, in totale, hanno versato oltre 300mila euro. E i nomi non sono così scontati.

Perché se, come capita con tutti i movimenti politici, tra i soggetti “eroganti” spuntano anche tanti ex cinque stelle che hanno deciso di seguire il loro leader (da Federica Daga a Laura Castelli fino all’eurodeputata Daniela Rondinelli), ci sono anche diversi imprenditori e società insospettabili.

Un esempio? Già il 22 agosto il comitato elettorale riceve 10mila euro dalla Almas Partecipazioni Industriali, impresa con sede a Ottaviano (Napoli), che si occupa di «produzione, vendita e trasformazione di articoli di plastica». Passano pochi giorni e altri 10mila euro vengono versati da Gaetano Giudice.

Chi è costui? Il candidato di Di Maio al Senato in Molise. Un investimento che ha ripagato poco, avendo Giudice raccolto solo 925 voti. Ma tra i versamenti a Impegno Civico spuntano anche nomi decisamente più roboanti.

È il caso di Vincenzo Federico Sanasi D’Arpe, legale di chiara fama e soprattutto amministratore delegato di Consap, la concessionaria dei servizi pubblici controllata al 100% dal ministero dell’Economia. Esatto: un dirigente pubblico finanziatore di un partito. Niente male.

Ma dopotutto non bisogna sorprendersi: Sanasi D’Arpe, come ricordava tempo fa Il Fatto Quotidiano, ha un lontano passato vicino alla Dc (è stato assistente dell’ex ministro Emilio Colombo) e nel giugno 2017 è diventato presidente del comitato italiano del World Food Programme, l’agenzia dell’Onu che si occupa di assistenza alimentare, «anche grazie ai buoni uffici dell’allora premier Matteo Renzi».

Ma a proposito del leader di Italia viva, c’è un altro nome nella lista degli elargitori piuttosto curioso. È quello di Alfredo Romeo, che il 13 settembre ha versato altri 10mila euro.

Chi è Romeo? Imprenditore campano ed editore del quotidiano Il Riformista – non proprio un giornale vicino al Movimento Cinque Stelle, da cui arriva Di Maio – è stato al centro della cosiddetta “inchiesta Consip”.