La consulenza del garante per la “comunicazione” dei 5 Stelle è in scadenza. Conte vuole la conferma. Malumori nel Movimento: Beppe sempre assente nelle campagne elettorali, sul blog i soliti post

(Lorenzo De Cicco – repubblica.it) – Beppe Grillo torna a fare il comico a tempo pieno, ma il M5S è pronto a rinnovargli il maxi-contratto da 300mila euro per seguire la “comunicazione” dei 5 Stelle. Giuseppe Conte lo ha già detto a chi ci ha parlato in questi giorni: il contratto, in scadenza a breve, sarà confermato per un altro anno. E allo stesso importo: 300mila euro. La mossa crea qualche malumore, fra le truppe degli eletti alla Camera e al Senato, dove il budget per i collaboratori si è già ridotto, a causa del taglio dei parlamentari, e dove andranno messe a bilancio anche le parcelle per i grandi ex esclusi dal tetto del doppio mandato, da Paola Taverna a Vito Crimi (70mila euro a testa).

Il motivo dei mal di pancia interni viene spiegato così: cosa ha fatto Grillo per la comunicazione del Movimento nell’ultimo anno? Nell’ultima campagna elettorale, per le Politiche, non si è fatto vedere, ha concesso appena una foto social, di schiena, con Conte. Per queste Regionali sono in programma zero appuntamenti in Lazio e Lombardia.  Sul suo blog, oltre a reclamizzare il nuovo spettacolo, “Io sono il peggiore”, non c’è traccia del simbolo del M5S e i post pubblicati sono i soliti, si parla di massimi sistemi: “Trasformare gli scarti di cibo in materiali più resistenti del calcestruzzo”; “L’Elevato ha costituito la Chiesa dell’Altrove”; “Motorinas elettrici in Cuba”.  Dunque, si chiedono gli scettici, perché continuare a pagarlo profumatamente per un altro anno, a magggior ragione ora che sta per imbarcarsi in un tour che lo porterà in giro per mezza Italia, perfino in Svizzera a Lugano, con una replica in calendario ogni 2-3 giorni?

Il contratto siglato ad aprile 2022 era annuale. E prevedeva, stando alla nota diramata dal M5S, una serie di attività a prima vista impegnative: “Supporto nella comunicazione con l’ideazione di campagne, promozione di strategie digitali, produzione video, organizzazione eventi, produzione di materiali audiovisivi per attività didattica della Scuola di formazione del Movimento, campagne elettorali e varie iniziative politiche”. E ancora “la promozione delle attività del Movimento all’estero, attraverso la partecipazione a convegni, giornate di studio, incontri con personalità scientifiche e istituzionali”. Un ruolo da “ambasciatore del M5S”, disse Grillo. Di tutto questo, almeno formalmente, non c’è traccia nell’attività del garante nell’ultimo anno, salvo qualche sporadica apparazione, come le “calate” a Roma, che faceva anche prima di essere stipendiato dalla sua creatura, e che a volte hanno anche peggiorato le cose, vedi l’uscita su Draghi contro Conte, riportata dal sociologo Domenico De Masi.

Conte però rigetta queste ricostruzioni. Anzi. È assolutamente soddisfatto, spiegano ai vertici del M5S, per il lavoro che viene svolto dal garante-consulente “dietro le quinte”. “Ci sentiamo quasi tutti i giorni”, va dicendo il leader. Convinto che sia  meglio affidarsi alla maestria comunicativa di Grillo che a un’agenzia di esperti del settore. Dunque rinnovo assicurato. E pazienza per i malumori interni.