
(di Marco Palombi – Il Fatto Quotidiano) – Esiste la realtà della Tàccere di Palazzo Chigi e la realtà degli altri. Maggie/Giorgia vive in un piccolo mondo antico tenuto su a forza di retorica e nostalgia: la famiglia, i sacrifici, la nazione per cui bisogna “fare la propria parte”, la piccola vedetta lombarda e Garrone, il maestro Perboni e ovviamente Franti, che non pensa alla nazione e campa di sussidi pubblici. Il tutto ovviamente visto dall’interno di una portineria, luogo dell’anima dei valori del si stava meglio quando si stava peggio. Nella guardiola c’è Meloni, che vede “il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro” per chi verrà privato del reddito di cittadinanza, “una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia”. Fuori, nel mondo, c’è il concorso bandito da Asia, l’azienda per la raccolta dei rifiuti di Napoli, che ha appena prodotto le prime 200 assunzioni: “Dodici laureati lavoreranno come spazzini”, ci informava l’Ansa lunedì, e pure 169 diplomati e 19 che hanno solo la licenza media. I laureati hanno fatto scalpore, ma non è 12 il numero su cui ci si dovrebbe concentrare: a settembre al concorso per 500 posti (altri trecento prenderanno servizio ad aprile) si iscrissero 26.114 persone e i laureati erano 1.232, quasi il 5% del totale, seguiti da 10.445 diplomati e da quasi 15mila con la licenza media, il minimo per accedere alle prove (il che esclude, peraltro, un bel po’ degli “occupabili” odiati da Meloni, che le medie non le hanno finite). “Dovete lavorà, dovete lavorà”, ripete la Tàccere come il Paolo Panelli del Conte Tacchia. Ma quale lavoro? Una laureata 24enne ha riassunto così a Repubblica le sue esperienze: “Solo contratti di apprendistato, senza nessuna garanzia e prospettiva. E troppi bocconi amari”. Così parlava un 45enne all’Ansa prima delle prove: “Pensano di pagarti 40 euro al giorno per 15 ore e comprarsi la tua vita”. Questo è il lavoro – quando c’è, cioè quasi mai – in una città in cui la platea totale del Rdc (compresi anziani, minori, disabili, etc) è di 416mila persone. Ma nella guardiola il mondo è diverso: lì raccontano che all’angolo del palazzo in cui si teneva il concorso stazionasse Franti, intento a guardare i suoi concittadini fare la fila alla ricerca di un lavoro. In una mano stringeva la social card. E l’infame sorrideva.
Attenzione a giocare con le parole cari nostri mafiabili
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🤷♂️💪
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A nessuno viene in mente di riservare mansioni a bassa qualifica a chi non è qualificato? Mi chiedo perchè ammettere ad un concorso per operatore ecologico, ovvero spazzino, i laureati e anche i diplomati. Personalmente non mi presterei ad una ipocrisia del genere vietando l’accesso per legge a chi ha titoli e meriti per fare altro. Mi sembra una doppia ingiustizia permettere a chi ha studiato di svendersi declassandosi e a chi non ha studiato (potuto o voluto) competere con poche possibilità di successo in un concorso pubblico.
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in linea di principio la tua non fa una piega; ma con una disoccupazione al 35-40% – se non di più – pure i laureati, che non possono (ma vorrebbero) emigrare…, per i più disparati motivi, da un miserabile paese, governato da una classe politica mediocre ad essere buoni, hanno il diritto di campare…!!!
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Ed è proprio su questo che conta la classe politica di cui parli.
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