(Pietrangelo Buttafuoco) – Dopo aver flagellato Dante, ecco che Roberto Benigni – padre del paese in assenza di Patria – si propone un altro accanimento: Francesco d’Assisi. Presenta il suo lavoretto e già – facilità del luogo comune – del Cantico dice “rivoluzionario”. E ti pareva: fa del Poverello, testimone di Viva Luce, una zecca gruppettara. Ma si tenesse la Costituzione, l’altro suo cavallo di battaglia, è già la più bella del mondo, no?