
(Andrea Zhok) – La sentenza della Corte Costituzionale, al netto della motivazioni ancora mancanti, non ha sorpreso nessuno, tranne coloro i quali si cullavano ancora nell’idea che il diritto avesse uno statuto autonomo dal potere, dall’egemonia politica, economica, culturale.
Che possa essere auspicabile una separazione dei poteri è uno dei pochi desiderata condivisibili della tradizione liberale, ma che tale separazione dei poteri sussista per il semplice fatto di essere prevista da disposizioni costituzionali, è solo l’ultima delle infinite illusioni liberali.
La decisione della Corte è stata ovviamente politica e pragmatica. Smentire l’operato praticamente unanime del parlamento degli ultimi due anni avrebbe avuto conseguenze pesanti, dunque muoia la ragione, si dissangui la giustizia, e vinca la malafede opportunistica.
E’ inutile entrare in una discussione che è oramai umiliante per chiunque non abbia mandato il cervello all’ammasso: l’obbligatorietà del trattamento sanitario obbligatorio cui la popolazione è stata sottoposta non è mai stato giustificabile. Lo si sapeva quando le decisioni sono state prese e lo si sa oggi. Tutto il resto, inclusi i venerabili pronunciamenti della Corte, se non recepiscono questo semplice fatto, sono e restano balle ipocrite.
La lezione da trarne però è semplice e non nuova: il potere fa il diritto.
Perché la Corte ha deciso così? Semplice, perché era conveniente farlo e perché aveva il potere di farlo.
Perché il parlamento che beccava il mangime dalle mani di Draghi ha preso le decisioni che ha preso nel 2021?
Perché gli conveniva farlo e aveva il potere di farlo.
Perché oggi i nuovi parlamentari continuano a sostenere una politica estera suicida per il paese e antipopolare?
Perché alla maggior parte di loro conviene così, e hanno il potere di farlo.
Qui questioni di giustizia, ragionevolezza, equilibrio, coscienza, scrupolo, sono da tempo morte stecchite.
Siamo in una nuova era, dove l’esercizio del potere cerca e cercherà sempre meno di travestirsi di panni civili, perderà sempre meno tempo a motivare pubblicamente, a scusarsi, a ragionare.
Per tutto questo c’è già a libro paga un intero apparato di pennivendoli, capaci ogni giorno di escogitare un nuovo virtuosismo per spiegare che la guerra è pace, che l’asservimento è libertà, che il privilegio è giustizia, che la patologia è normalità, che la menzogna è informazione, che la disoccupazione è flessibilità, che l’emigrazione è mobilità, che l’ignoranza è competenza, ecc.
E’ che è completamente illusorio pensare che ad un certo punto si toccherà il fondo e che quando si tocca il fondo non si può che risalire.
E’ completamente illusorio pensare che quando la gente se la vedrà davvero brutta, quando le cose andranno davvero male, quando il mondo andrà davvero a rotoli, allora sì che ci sarà una reazione, allora sì che il Potere tremerà.
Sono balle consolatorie.
Nessun potere cede il passo da solo, nessun potere, per quanto marcio, collassa su sé stesso; e nessuna collezione di rabbie individuali si trasforma magicamente in empito rivoluzionario.
Affinché uno spiraglio, anche piccolo, si apra dobbiamo innanzitutto comprendere bene la radicalità del momento e la dimensione della minaccia epocale.
La convergenza storica tra gli interessi del capitale finanziario sovranazionale e l’incremento esponenziale dei poteri tecnologici a disposizione del miglior offerente crea una concentrazione di Potere unica, inedita, straordinaria.
D’altro canto i soggetti umani che hanno le caratteristiche per occupare le posizioni apicali in questa cornice di potere sono precisamente quelli che vestono con agio i panni della volontà di potenza nichilistica, la cui furia demolitiva viene chiamata “progresso”. (Gli “uomini del sottosuolo” – cit. Dostoevsky – sono oggi al potere, sono il potere).
Ciò che possiamo, dobbiamo, fare richiede due passi.
Per avere una possibilità, anche minima, di non soccombere dobbiamo costruire, nutrire, esprimere e sostenere una visione positiva, credibile, strutturata e conferitrice di senso: niente di meno che una visione del mondo. Non bastano più battaglie locali, non bastano più bandiere d’occasione, e non bastano neppure riedizioni immutate di visioni passate. Il primo fronte di battaglia è dunque culturale, filosofico e spirituale.
Il secondo fronte, che deve essere aperto insieme al primo e intrecciarsi con esso, è che va data una nuova consistenza a quel “noi” che è il soggetto finora sottointeso di questa rivolta. Oggi non c’è nessun “noi”. Esistono sì molti abbozzi, semi, alcuni germogli, ma nessuna solida pianta che rappresenti proprio quel “noi” che percepisce il potere corrente nella pienezza della sua minaccia.
Affinché questa pianta cresca bisognerà abbandonare molte cose che sono solo zavorra e bisognerà recuperare molte altre cose, rimosse o dimenticate. Bisognerà mettere da parte molte diffidenze, ma anche fare spazio a molta dura sincerità.
Come alla soglia dell’Inferno, anche oggi, tra tutti coloro i quali sentono questa sfida dovremmo dirci che “Qui si convien lasciare ogni sospetto / Ogni viltà convien, che qui sia morta.”
Chiaro e condivisibile fino a un certo punto. Nel finale diventa criptico.
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Esatto.
Lo aspettiamo alla porta dopo che sarà uscito dall’ inferno e aver parlato con Dante se è ancora dentro.
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Consiglio la lettura e, soprattutto, comprensione di questo articolo, agli “sparscemo”, ai “coglionostro” et similia di casa nostra, e agli astensionisti nostrani che lasciano che tutto vada a rotoli per poter continuare a dire: “lo avevo detto” e a lamentarsi, senza fare niente, che tutto va di male in peggio, non capendo che sono proprio loro, il loro lassismo, la causa prima, tutti sempre uguali a sé stessi e agli altri che vorrebbero additare come causa dei loro mali.
Chi è causa del proprio mal pianga sé stesso.
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Terzo tentativo
volontà di potenza nichilistica….Zhock ascolta il maestro
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Gioggia non l’avrebbe fatta entrare in casa…
Dotarsi di aspirine(discussione ostica😀 prima parte)
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Devo rivalutare Conte,
Oggi giorno non credo che ci sia un politico italiano che possa seguire Severino per oltre un ora in un tete-a-teste.
Anche 90enne aveva una lunghezza di pensiero incredibile.
Infatti dal minuto 41, Conte incomincia a perdere colpi.
Comunque l’ex presidente si vede che non ha preparato l’intervista studiando sul bigino.
È sinceramente interessato alla materia e lo si deduce da alcuni interventi.
Grazie Carlgen per averlo proposto.
Ps.su Zhock rimango della mia idea;sopravvalutato
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Complimenti a te Serpe
Che hai capito che Conte ha cominciato a non seguirlo più da un certo momento in poi.
Non è scontato.Severino è stato un signore e ha fatto finta di niente.Alla fine però l’ha lodato sinceramente.
Conte comunque non scherza per niente,è un draghetto considerando che ha studi giuridici e non filosofici.
Fantastico è un aneddoto di Umberto Galimberti su Severino.
Galimberti dopo anni di ricerca aveva pubblicato un trattato sulla tecnica: lui stesso ricorda che Severino
Aveva scritto una lettera su una rivista filosofica in cui aveva stroncato e smontato completamente le sue tesi.E lo stesso Galimberti ammise lui stesso che Severino aveva ragione:gli aveva distrutto anni di studio.😀🤣💪
La caratura di Severino è universalmente riconosciuta ai livelli dì Heidegger.
Su Zhock meglio soprassedere:sarebbe stato incenerito dal solo sguardo di Severino appena si fosse permesso di accennare “alla volontà di potenza nichilista dì Nietzsche”.
Buona giornata
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Ormai la situazione è sfuggita di mano agli umani.
Il potere è detenuto da algoritmi che esigono un tot di profitto annuo per il capitale, costi quel che costi … nessuna coscienza che possa rimordere.
Gli uomini servono solo a eseguire e sono corruttibili, eliminabili, minacciabili, intercambiabili.
La cosa più importante che secondo me possiamo fare è tentare di cambiare il nostro mondo, la nostra propria vita, per evitare di ritrovarci semplici consumatori automatici. Se, anche solo in parte, riusciamo, la nostra propria vita migliora e eventualmente diventiamo esempio per altri, ispirando altri cambiamenti.
Un’altra cosa che possiamo fare è continuare a informare nel nostro piccolo, perchè tutto il castello di sabbia del potere si regge sulla falsa informazione, e divulgare informazioni non manipolate è rivoluzionario.
La cattiva notizia è che il potere ha in mano la maggior parte della disinformazione di massa, quella buona è che internet ha riaperto i giochi e sta distruggendo la TV.
La battaglia col potere è prima di tutto informativa secondo me, perchè le persone non sono stupide e se vengono informate decidono sensatamente, e a quel punto siamo 99 contro 1, e ce la possiamo fare.
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Soprattutto, mai rassegnarsi
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sentenza della corte costituzionale del 1990 secondo cui: “La legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri […] e può essere imposto solo nella previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento sanitario, e pertanto tollerabili”
Andassero a casa Canepa, Paternò e Tuscano a dire spiegare che la Corte costituzionale non si riferiva ai loro cari quando pronunciò queste sentenze.
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Sì parla e scrive di obbligatorietà del vaccino Covid, in realtà per il vaccino non è mai stata emessa alcuna disposizione di legge in tal senso, perché se fosse stato obbligatorio, per tutti, non ci sarebbe stato alcun bisogno di firmare il consenso e lo Stato si sarebbe dovuto assumere la responsabilità di eventuali danni conseguenti! Si è scelta la strada della ricattabilita’ dove chi non fosse vaccinato sarebbe stato escluso da varie attività, ma per i lavoratori, in particolar modo del SSN e della scuola, l’ esclusione era dal lavoro, insomma o ti vaccini o sei sospeso da lavoro e relativo salario! Si è ricorsi al Green pass proprio perché non esisteva disposizione di legge per quanto previsto dall’ Art. 32 della Costituzione ” nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” tanto che i non vaccinati hanno continuato a non esserlo, pur se sospesi! La radicalità pericolosa di questo precedente, è che dopo la ricattabilita’ per la propria condizione sociale, per cui si è costretti allo sfruttamento senza diritti, da semplice merce, la ricattabilita’ individuale , da oggetto consumatore e consumistico, secondo il principio produci, consuma e crepa, è arrivata pure la ricattabilita’ per il proprio corpo/persona di chi si trova a scegliere tra sé ed il lavoro/salario, con la solita discriminazione sociale ,perché chi ha patrimoni milionari non è ricattabile neppure sul vaccino e può dirsi padrone del suo corpo, come di tutto il resto, che costituisce il potere, a differenza di chi ,dopo aver perso ogni diritto, ha perso anche quello dell’ inviolabilita’ ! La Corte costituzionale dovrebbe difendere il diritto della persona, ed indicare allo Stato quali siano i percorsi legittimi per la tutela della salute individuale e collettiva, se c’è un pericolo per la salute pubblica, si dà disposizione di legge per obbligo al trattamento sanitario per tutti, viceversa ricorre l’ Art. 32, dove non compare la postilla salvo ricatto, oggi per il vaccino Covid, domani chissà per cos’altro……il precedente ha aperto la strada a preoccupanti implicazioni!
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È quello che scrivo sempre anch’io: un precedente pericolosissimo, e non l’unico.
Tra l’altro altri Paesi che non hanno prescritto l’obbligo ( cioè tutti) hanno una quota di vaccinati anche maggiore della nostra e meno morti. Ma noi dobbiamo ” tornare subito a vivere” che significa fare guadagnare ristoratori, baristi, discotecari…
Insomma, tutte attività ad … altissimo valore aggiunto ed altissimo livello di specializzazione…
☹️
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Corte costituzionale 1990. …legge impositiva, appunto! Esiste una legge impositiva sul vaccino Covid? Od ognuno di noi ha firmato il consenso alla vaccinazione? Perché i due aspetti legali cozzano: ciò che è imposto per legge, non prevede consenso! Chi ha rifiutato il vaccino, è stato sospeso dal lavoro, perché non esiste alcuna legge varata dal parlamento in questi due anni che recita obbligatorietà vaccino Covid per tutti gli italiani! Anche la obbligatorietà parziale è incostituzionale, perché discriminante, ma non esiste neppure quella! Se un lavoratore avesse deciso di vaccinarsi ,dopo essere stato sospeso da lavoro, per rientrare avrebbe dovuto firmare il consenso al vaccino! Allora come può essere obbligatorio per legge?
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Se il potere è legge, democrazia è morta.
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Infatti: https://www.youtube.com/watch?v=twYewH5W3yM
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