(Alessandro Di Battista) – Qui nessuno accusa il governo Meloni per la tragedia di Ischia. Ergo è ridicola la campagna dei giornaloni di destra contro gli sciacalli. Un paio di settimane fa, pubblicamente, a DiMartedì, dissi a Salvini di pensare esclusivamente alla manutenzione, non alle grandi opere inutili come il ponte sullo Stretto (definite “miraggi” da esponenti del suo stesso governo) buone solo a rimediare titoli sui giornali e purtroppo invocate da gruppi criminali. La manutenzione è la grande opera pubblica della quale ha bisogno questo tragico Paese. Un Paese dove ormai da anni quando piove ci scappa il morto. Un Paese falcidiato da frane e ciclicamente da terremoti. Un Paese dove si è costruito dove non andava fatto. Dove i pendolari viaggiano ancora su carri bestiame. Dove le mafie hanno supervisionato lavori pubblici con tutte le conseguenze del caso.

Nella legge finanziaria il governo Meloni ha inserito la riattivazione della società Stretto SPA, società creata nel 1981 per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina che ci è già costata centinaia di milioni di euro. Questa roba è indecente. E a chi sostiene “beh, facciamo entrambe le cose, manutenzione e nuove grandi opere” ricordo che è lo stesso ministro dell’economia Giorgetti che dice che i soldi non ci stanno. Altrimenti l’Italia non avrebbe messo sul piatto per contrastare caro-bollette ed inflazione una cifra ridicola rispetto a quella stanziata in Germania.

Il covid ci doveva insegnare molto. Dicevano. Doveva aiutarci a disegnare una società più giusta, a sviluppare politiche di deurbanizzazione. A consentire il ripopolamento di aree densamente meno popolate. Per questo la manutenzione delle nostre infrastrutture, la messa in sicurezza del territorio e l’ammodernamento delle opere esistenti sono le azioni necessarie da fare. Tutto il resto sono chiacchiere. Chiacchiere che, a lungo andare, diventano criminali.