Il 12 marzo scorso le bandiere della pace sventolavano in piazza Santa Croce a Firenze. C’erano Letta, Landini, Speranza, Fratoianni, Renzi, Calenda. Nel suo videomessaggio Zelensky invocò i manifestanti: “Dite ai vostri politici di chiudere il cielo sopra l’Ucraina dagli aerei e dai razzi […]

(DI GAD LERNER – ilfattoquotidiano.it) – Il 12 marzo scorso le bandiere della pace sventolavano in piazza Santa Croce a Firenze. C’erano Letta, Landini, Speranza, Fratoianni, Renzi, Calenda. Nel suo videomessaggio Zelensky invocò i manifestanti: “Dite ai vostri politici di chiudere il cielo sopra l’Ucraina dagli aerei e dai razzi russi!”. I leader presenti, imbarazzati, fecero finta di non avere capito. Sapevano bene che proclamare la no fly zone avrebbe comportato una guerra totale senza confini.

Provo indulgenza per quella mossa disperata di Zelensky alle prese con l’imprevista aggressione russa. Ne provo assai meno, oggi, per quei politici italiani che, innalzato il vessillo dell’atlantismo, fanno la predica a chi scende in piazza per chiedere l’avvio di negoziati di pace, giungendo ad accusarli di giocare sulla pelle degli ucraini.

Facile farsi belli con frasi del tipo: “Solo il governo ucraino ha il diritto di decidere se e quando trattare”. Niente di più falso. Da soli gli ucraini vanno solo a sbattere. E ogni giorno s’impongono domande scomode ma ineludibili che questi leader continuano a eludere perché turbano la loro scelta di restare muti e allineati.

Va forse considerato un traditore dell’Occidente il cancelliere tedesco Scholz che va a Pechino a cercare una sponda in Xi Jinping?

Si può raggiungere un equilibrio pacifico inserendo di fatto l’Ucraina nella Nato o bisogna invece perseguirne un futuro di neutralità? Il ritorno della Crimea sotto la sovranità di Kiev risponderebbe a criteri storici di ragionevolezza? Chi può farsi garante dei diritti della popolazione russofona del Donbass?

Questi e altri sono i nodi da sciogliere per avviare un negoziato credibile. Nella consapevolezza che il nostro sostegno agli ucraini aggrediti sarà efficace solo quando indicheremo soluzioni di compromesso che favoriscano una pace stabile.