(Dott. Paolo Caruso) – Dopo quasi otto mesi dalla data di inizio dell’invasione russa e l’estensione della guerra a vaste aree del territorio ucraino, l’orizzonte appare sempre più fosco e dai contorni indefiniti, la tregua sempre più una chimera. Anche se l’esercito Ucraino i questi ultimi giorni è riuscito a respingere quello russo rioccupando posizioni e parte dei territori, il conflitto tende a farsi sempre più cruento con l’utilizzo di armamenti convenzionali più moderni e più sofisticati, e con la possibilità sempre più concreta da parte dei Russi di un impiego del nucleare. Una guerra insensata, intrisa di nazionalismo e imperialismo, con una serie di violenze inaudite e con un Ego smisurato da ambo i belligeranti, che sicuramente non porta alla cessazione del conflitto. Al fragore delle armi di contro si assiste al silenzio assordante dei leader della UE che appiattiti ai dictat statunitensi non sono in grado di portare avanti proposte che possano far cessare il fuoco e dare inizio così ad una vera e concreta trattativa di pace. Si ode soltanto la voce di Papa Francesco con il suo accorato appello alla pace rivolto specificatamente ai capi delle due nazioni belligeranti, ma sembra quasi predicare nel deserto, nel deserto dell’animo umano, nelle tenebre delle nostre coscienze. Una guerra nel cuore dell’Europa che non si riesce o non si vuole arrestare rappresenta infatti una vera e propria emergenza potendo evolvere verso un conflitto nucleare. Allora riaffiorano nelle nostre menti i fantasmi di un recente passato, di un passato che si sperava non dovesse più tornare. Non sono di sicuro le sanzioni economiche e l’invio di armi a raffreddare il conflitto che trova anzi nuova linfa per scivolare pericolosamente verso l’uso del nucleare. Sarà la grave crisi energetica legata al gas russo e le speculazioni che ruotano intorno ad esso, oltre l’ulteriore l’impegno bellico a rendere manifesto che gli interessi dell’Europa spesso non collimano con quello del potente alleato USA. Di fronte a questo scenario ci si accorge che è proprio L’Europa politica a mancare e a pagare dazio, e anche se sono passati più di 70 anni il processo di unificazione è ancora di là da venire. Niente difesa comune, niente politiche fiscali comuni, niente leggi che regolano uniformemente l’attività giudiziaria, niente autonomia politica internazionale, con una subalternità totale all’amico a stelle e strisce. L’unica cosa realizzata dall’Europa è la moneta unica, l’euro, che ha contribuito ulteriormente a erodere il potere economico finanziario di alcuni Paesi membri, specialmente di quelli più poveri. Ora svegliati Europa! Liberati dalle decisioni dell’ingombrante alleato d’oltreoceano, prendi coscienza delle tue potenzialità, e avvia in maniera autonoma e unitaria una iniziativa reale che porti al cessate il fuoco e a una concreta trattativa di pace. Ora, o sarà troppo tardi, e l’ulteriore canto del cigno dell’Europa farà solo da cartina tornasole alla sua debolezza politica.