
(Franco Bechis – veritaeaffari.it) – Mario Draghi ha fatto flop proprio sul Pnrr per cui lo aveva chiamato a Palazzo Chigi Sergio Mattarella. L’Italia ha infatti ricevuto dalla commissione europea fin qui 66,9 miliardi di fondi del Pnrr. Ad agosto 2021 è arrivato il prefinanziamento da 24,9 miliardi di euro. Ad aprile 2022 è arrivata la prima tranche di 21 miliardi di euro. Una settimana fa è arrivata la seconda tranche da 21 miliardi di euro. In tutto appunto 66,9 miliardi.
Franco di nome e di fatto
Lasciamo l’ultima appena arrivata che ovviamente è intonsa, Mario Draghi ha avuto da spendere circa 46 miliardi. Quanti ne ha usati effettivamente? La risposta è del ministro dell’Economia, Daniele Franco nella Nadef appena approvata dal governo: “Le stime più recenti indicano che, dei 191,5 miliardi che la Recovery and Resilience Facility europea ha assegnato all’Italia, circa 21 miliardi saranno effettivamente spesi entro la fine di quest’anno. Restano pertanto circa 170 miliardi da spendere nei prossimi tre anni e mezzo: si tratta di un volume di risorse imponente”.
Per questi risultati bastava Conte
Certo che si tratta di un volume importante, lo sapevamo dal primo giorno. Però dopo due anni di Draghi che era stato chiamato al governo proprio per realizzare il Pnrr non fidandosi di quel che avrebbe combinato Giuseppe Conte il bottino è davvero magro: forse fra tre mesi (Giorgia Meloni permettendo) avremo utilizzato 21 miliardi dei 46 in cassa da tempo e dei quasi 67 fin qui ricevuti.
Amara eredità per la Meloni
Sempre nella Nadef il ministro Franco che lo è di nome e di fatto spiega le ragioni di questo clamoroso flop: “La concreta attuazione dei progetti del Pnrr si sta rivelando complessa. Ciò deriva dal fatto che molti progetti altamente innovativi sono attuati tramite la predisposizione di bandi di concorso. Lo svolgimento dei bandi richiede tempo e spinge inevitabilmente la spesa prevista per il 2022 verso gli anni 2023-2026, periodo in cui sono attesi i maggiori effetti economici del Pnrr”.
Accusata la burocrazia
Capito? Abbiamo messo insieme i migliori per portare a casa risultati e alla fine questi ci dicono che per fare progetti ci vogliono i bandi e che i bandi sono un po’ lunghi perché al solito la burocrazia italiana… Non c’era bisogno di andare a pescare in Bce, in Banca di Italia, nelle grandi università o fra i top manager di aziende internazionali per poi sentirci mettere davanti la scusa che avrebbe trovato l’ultimo dei politici senza arte né parte di casa nostra. Eppure questo è quel che è accaduto.
Scuse grottesche
Sembra quasi grottesco leggere altri passaggi del Pnrr in cui quasi ci si gongola di avere lasciato a chi viene dopo di loro il grosso della cifra ricevuta. Senza chiedere manco scusa per avere sbagliato tutti gli obiettivi di spesa scritti nel Def a fine aprile (solo 5 mesi fa), il ministro dell’Economia spiega che quelle risorse passeranno alla Meloni e alla sua maggioranza e “se saranno pienamente utilizzate, esse daranno un contributo significativo alla crescita economica a partire dal 2023, l’anno in cui, secondo le nuove valutazioni, si verificherà l’incremento più significativo della spesa finanziata dal Pnrr”.
La sola cosa a cui è stato utile Draghi invece è il suo patrimonio di relazioni con i poteri europei. Quello sicuramente ha pesato, e lo si legge a chiare lettere, nelle motivazioni che accompagnano la decisione della commissione di sganciare i nuovi 21 miliardi visto l’ottimo lavoro che sarebbe stato fatto in Italia nel primo semestre del 2022. Alla Ue il governo italiano non dice le cose ammesse solo qualche giorno dopo nella Nadef.
Parole vuote
Però basta qualche buon giro di parole per raccontare il vuoto spinto, e quelli si bevono tutto. Tanto da affermare: “A sostegno della sua richiesta di pagamento, l’Italia ha fornito la debita giustificazione del soddisfacente adempimento delle 21 tappe e degli obiettivi della seconda rata del sostegno a fondo perduto e delle 24 tappe e degli obiettivi della seconda rata del sostegno a titolo di prestito”. La commissione ha preso a campione qualcuno degli obiettivi e lo ha valutato promuovendolo. Poi ha scritto: “l’Italia ha confermato che le misure relative alle tappe e agli obiettivi precedentemente raggiunti in modo soddisfacente non sono state annullate. La Commissione non dispone di prove del contrario”.
Esempi grotteschi
Esempi? La riforma della giustizia amministrativa attraverso cui l’Italia avrebbe dovuto garantire processi più snelli e decisioni più rapide. Promossi. Con questa spiegazione: “Le Autorità italiane hanno fornito prove del completamento delle procedure di reclutamento di 168 unità di personale per l’Ufficio del Processo e i Tribunali Amministrativi e del loro inserimento in servizio. A tale scopo sono stati lanciati due bandi pubblici”.
Ancora aria fritta
Basta questo, sulla parola. E di esempi così a bizzeffe. Acqua fritta sulla spending review, sul recupero di evasione fiscale, sulla realizzazione della rete 5G in tutti i Comuni italiani. E un capolavoro su una delle missioni più generiche che ci fossero, quella della cultura e della consapevolezza sui temi e le sfide ambientali”.
Roberto Cingolani ha assicurato che con il Pnrr avrebbe lanciato un super portale web di educazione agli italiani con produzioni che poi sarebbero state portate nelle scuole. C’è un sito. Dentro praticamente nulla. Ma la commissione esulta: “la piattaforma è stata lanciata pubblicamente”, e sgancia il finanziamento.
Il sito che vale miliardi
Il sito appunto c’è. Ha una decina di schede. Come quella su “Mare e biodiversità”. Dieci righe, il succo è in queste: “La biodiversità si riferisce alla variabilità degli esseri viventi a tutti i livelli (..) L’ambiente marino costituisce un’inesauribile fonte di vita per tutti gli esseri viventi esistenti sul pianeta: gli oceani e i mari coprono il 71% della superficie terrestre e sono la principale fonte di biodiversità, dal momento che ospitano il 90% della biosfera”.
Sotto un video di 90 secondi. Inizia con un fiume, dei monti, un gufo, uno scoglio, altri monti innevati, uno squarcio di costa, un sub che si butta nel mare, tanti pesci, una medusa, dei delfini, una tartaruga marina. Si torna in montagna, c’è una salamandra, delle mucche al pascolo. Si apre un fiore, primo piano di una civetta. C’è un lupo con un bastone fra i denti, dieci diversi uccelli, di nuovo mare, di nuovo monti, cade una foglia, nuvole che si muovono in cielo, una prateria.
Un faro, monti di autunno, rugiada che cade, altra civetta, stambecco, due serpenti, un’ape. Neve sugli alberi, uno che va in sci. Nebbia, mare, gabbiani, pascoli. Poi tutto di nuovo da capo che scorre velocissimo. Finisce il video e appare la scritta: “Vivi, rispetta, tutela”. E ci siamo messi in tasca 21 miliardi. Contenti loro…
Caro Franco Bechis, per aver scritto “Per questi risultati bastava Conte” ti meriti il grido di battaglia che ha accompagnato i primi anni del M5S. Non ´ho dubbi che Conte avrebbe fatto molto meglio della P***A*A americana che ci ha governato fino a poco fa e che ha colto al volo la prima occasione per abbandonare la barca per primo, stile Schettino.
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Parole sante, chiunque tu sia
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Grazie @Frank Thomas
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Grazie Rassegnato 1962… “Non ´ho dubbi che Conte avrebbe fatto molto meglio“ hanno creato tutto contro di lui perché avrebbe agito con onestà…
Ma il tempo vedrai ci darà ragione💪🏼🤞🏼🤞🏼
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OMG, grazie mille a tutti. 🙂
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Se così stanno le cose l’Italia si conferma il paese dei furbi e la Commissione europea un’istituzione di fessi.
Quanto è vero quel detto napoletano che dice: se non ci fossero i fessi non esisterebbero i furbi.
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Il sito che vale miliardi
Il sito appunto c’è. Ha una decina di schede. Come quella su “Mare e biodiversità”. Dieci righe, il succo è in queste: “La biodiversità si riferisce alla variabilità degli esseri viventi a tutti i livelli (..) L’ambiente marino…. Sotto un video di 90 secondi. Inizia con un fiume… Finisce il video e appare la scritta: “Vivi, rispetta, tutela”. E ci siamo messi in tasca 21 miliardi. Contenti loro…
Il punto non e’ “contenti loro” ma “fottuti noi” caro Bechis…
Loro i soldi te li danno. Come li danno agli altri paesi.
Gli altri paesi pero’ li utilizzano in maniera intelligente.
Noi li buttiamo dalla finestra.
E son ben “contenti loro” perche’ poi ci fanno un mazzo tanto anche sotto l’aspetto turistico proprio perche’ noi siamo dei cialtroni.
Ma d’altronde e’ sempre la stessa storia…. che continua a ripetersi ciclicamente… senza che noi riusciamo ad imparare nulla.
Anzi peggioriamo pure… perche’ pensiamo di esser piu’ furbi degli altri….
Gia’, i fessi son loro che non si accorgono che li stiamo fregando.. tagliando il ramo su cui siamo seduti…
Vero Bechis??
Per chi e’ troppo giovane per ricordare, ecco un’altra storia di siti farlocchi fatti da imprenditori-cialtroni per cittadini-cialtroni che si ritengono “astuti come cervi”…
https://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/portale-italia-polemiche/portale-italia-polemiche/portale-italia-polemiche.html
Non ce la faremo mai.
Mai.
Mai.
Mai.
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Larepubblicabananera,non è alla vista, ci stavamo avvicinando velocemente con il Berlusca, ed ora ci siamo dentro del tutto, squallidamente e vergognosamente nelle ultime posizioni in tutti i campi tra i paesi europei. In tutto tranne la corruzione. Lì siamo al primo posto
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Mattarella aveva chiamato Draghi soprattutto per gestire i miliardi ottenuti da Conte, la fetta più grossa dal capitaletto di 750 miliardi da distribuire su 27 Paesi europei che Conte è riuscito a fare assegnare all’Italia, nello scontento degli altri Paesi, ma il bilancio di quanto fatto da Draghi è disastroso. Il ‘migliore dei migliori’ ha fatto poco e male per cui meglio sarebbe stato chiamare un oscuro impiegato dello Stato.
All’Italia l’Europa ha concesso 191,5 miliardi (70 addirittura in sovvenzioni a fondo perduto e 121 in prestiti).
Draghi aveva da spendere 46 miliardi. Dei 191,5 miliardi totali, 21 saranno spesi, speriamo, entro la fine di quest’anno. Restano 170 miliardi da spendere nei prossimi tre anni e mezzo: un volume di risorse imponente in mano, al momento, di una destra inaffidabile, impreparata, formata da vecchi che nei governi precedenti non hanno certo brillato nell’amministrazione delle finanze pubbliche (Berlusconi, senza Covid e senza guerra, portò lo spread a 700. Draghi dal 90 di Conte lo ha alzato a 229! con una inflazione galoppante e bollette alle stelle!)
Draghi è stato dipinto come un grande economista. Nei fatti si è impegnato così poco nelle gestione di questa spesa che doveva risollevare le sorti dell’Italia che tanto valeva rimanesse Conte.
Il ministro dell’economia Franco per spiegare questo disastro ha detto che il rallentamento “è dipeso dai bandi di concorso che hanno tempi molto lunghi”!! Ma non si sapeva? E velocizzarli con leggi apposite, no?? Insomma la colpa sarebbe della burocrazia. Ma chi le fa le leggi per la burocrazia? Pinco Pallino?
Era proprio necessario chiamare il genio della BCE per dare poi la colpa della lentezza alla solita burocrazia italiana?
Insomma si è fatto tutto questo casino per regalare 170 miliardi alla Meloni? E c’è chi, come Letta o Renzi, ha pure la faccia di evocare un secondo governo Draghi o di appellarsi alla fantomatica e farlocca ‘Agenda Draghi’?! Ma nascondetevi!
E per di più ci accolliamo la spaventosa spesa di 36 miliardi in armi per una guerra che devasterà l’Europa, accettando supinamente tutte le pretese americane mentre la Germania va contro le sanzioni europee, la Spagna mette un tetto alle bollette e l’Ungheria si rifiuta di mandare altre armi in Ucraina?
Ma noi no, ci gingilliamo con la burocrazia!
Per darci questa montagna di soldi, l’Ue aveva chiesto il raggiungimento di una serie di obiettivi. Ma i ‘bravissimi’ Ministri del ‘bravissimo’ Draghi hanno presentato delle pagliacciate, tipo la richiesta di velocizzare i processi a cui si è risposto con l’assunzione di 168 amministrativi (!?) quando ai tribunali italiani mancano 1.617 magistrati su 10.558 in organico e si arriva alla mancanza del 70% del personale amministrativo!!
E non parliamo delle ‘non risposte’ di Cingolani sull’ambiente, uno che non è stato capace nemmeno di creare un sito ambientalista per le scuole (avrebbe fatto meglio l’ultimo dei blogger), beccandosi 6 miliardi dell’Ue aggratis, solo per mancanza di controlli.
Insomma il tanto decantato governo Draghi se ne va con un nulla di fatto. E ne vogliamo ancora??
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Mattarella ha chiamato 🐲 per il Pnrr.
🐲 si è circondato di tanti altri come a lui.
Dato che tutti loro sono quel che paiono essere, la commissione di fronte alle furbate sono estasiate.
Se queste furbate le avessero fatte governi a loro invisi ci avrebbero detto siete fanfaroni e ladri
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Fanfaroni ladri e peste colga chiunque voglia cambiare il meraviglioso Pnrr di 🐲
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IL FLOP DI DRAGHI- Viviana Vivarelli.
Mattarella aveva chiamato Draghi soprattutto per gestire i miliardi ottenuti da Conte, la fetta più grossa dal capitaletto di 750 miliardi da distribuire su 27 Paesi europei che Conte è riuscito a fare assegnare all’Italia, nello scontento degli altri Paesi, ma il bilancio di quanto fatto da Draghi è disastroso. Il ‘migliore dei migliori’ ha fatto poco e male per cui meglio sarebbe stato chiamare un oscuro impiegato dello Stato.
Draghi aveva da spendere 46 miliardi. Dei 191,5 miliardi totali, 21 saranno spesi, speriamo, entro la fine di quest’anno. Restano 170 miliardi da spendere nei prossimi tre anni e mezzo: un volume di risorse imponente in mano, al momento, di una destra inaffidabile, impreparata, formata da vecchi che nei governi precedenti non hanno certo brillato nell’amministrazione delle finanze pubbliche (Berlusconi, senza Covid e senza guerra, portò lo spread a 700. Draghi dal 90 di Conte lo ha alzato a 229! con una inflazione galoppante e bollette alle stelle!)
Draghi è stato dipinto come un grande economista. Nei fatti si è impegnato così poco nelle gestione di questa spesa che doveva risollevare le sorti dell’Italia che tanto valeva rimanesse Conte.
Il ministro dell’economia Franco per spiegare questo disastro ha detto che il rallentamento “è dipeso dai bandi di concorso che hanno tempi molto lunghi”!! Ma non si sapeva? E velocizzarli con leggi apposite, no?? Insomma la colpa sarebbe della burocrazia. Ma chi le fa le leggi per la burocrazia? Pinco Pallino?
Era proprio necessario chiamare il genio della BCE per dare poi la colpa della lentezza alla solita burocrazia italiana?
Insomma si è fatto tutto questo casino per regalare 170 miliardi alla Meloni? E c’è chi, come Letta o Renzi, ha pure la faccia di evocare un secondo governo Draghi o di appellarsi alla fantomatica e farlocca ‘Agenda Draghi’?! Ma nascondetevi!
E per di più ci accolliamo la spaventosa spesa di 36 miliardi in armi per una guerra che devasterà l’Europa, accettando supinamente tutte le pretese americane mentre la Germania va contro le sanzioni europee, la Spagna mette un tetto alle bollette e l’Ungheria si rifiuta di mandare altre armi in Ucraina?
Ma noi no, ci gingilliamo con la burocrazia!
Per darci questa montagna di soldi, l’Ue aveva chiesto il raggiungimento di una serie di obiettivi. Ma i ‘bravissimi’ Ministri del ‘bravissimo’ Draghi hanno presentato delle pagliacciate, tipo la richiesta di velocizzare i processi a cui si è risposto con l’assunzione di 168 amministrativi (!?) quando ai tribunali italiani mancano 1.617 magistrati su 10.558 in organico e si arriva alla mancanza del 70% del personale amministrativo!!
E non parliamo delle ‘non risposte’ di Cingolani sull’ambiente, uno che non è stato capace nemmeno di creare un sito ambientalista per le scuole (avrebbe fatto meglio l’ultimo dei blogger), beccandosi 6 miliardi dell’Ue aggratis, solo per mancanza di controlli.
Insomma il tanto decantato governo Draghi se ne va con un nulla di fatto. E ne vogliamo ancora??
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Non so se Mentana ti inviterà più alle sue maratone caro Bechis, mi sa che ti vedremo molto poco in giro.
Proprio ora che scrivi cose intelligenti!
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ma tutti sti miliardi…. paragonabili a decine di finanziarie dove sono? com’è che siamo sempre più strangolati da tasse e bollette….ma….arrivano i miliardi…..
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