Establishment schierato. “Da quando le élite hanno inventato la parola populismo si è capito che a loro questo popolo, in fondo, fa un po’ schifo”. Luciano Canfora è illustre filologo classico, storico e lucido commentatore della società, della politica e del suo linguaggio […]

(DI LORENZO GIARELLI – Il Fatto Quotidiano) – “Da quando le élite hanno inventato la parola populismo si è capito che a loro questo popolo, in fondo, fa un po’ schifo”. Luciano Canfora è illustre filologo classico, storico e lucido commentatore della società, della politica e del suo linguaggio. Con Fq Millennium ragiona del paradosso di questi ultimi mesi: il concetto di populismo a cui eravamo abituati si è ribaltato, adesso sono i “competenti” a liquidare ogni critica come cialtroneria, con una retorica incattivita che ricorda quella che tanto criticavano.

Le élite denigrano chi si è opposto a Draghi, deridono i percettori dei sussidi, disprezzano il Parlamento. Si sono appropriate del linguaggio “cattivo” dei populisti?

Questo paradosso esiste. I due leader a cui più ha guardato Enrico Letta sono quelli che forse si sono portati più avanti in quest’opera di deterioramento. Calenda ama polemizzare e questo lo rende brusco, talvolta con un linguaggio pesante. L’altro giorno gli hanno domandato qualcosa su Paola Taverna e lui ha risposto che non ne avrebbe parlato per ragioni di stomaco. Una volgarità ingiustificata. Quanto a Renzi, devo dire che da tempo si lascia andare a insulti da osteria.

Il principio per cui i giovani “devono soffrire”.

I temi di un sano riformismo sociale sono strumentalmente presentati come estremisti.

Anche sulla guerra l’establishment ha liquidato le posizioni pacifiste come manifestazioni di vicinanza a Putin.

Peggio: lì siamo arrivati alla caccia alle streghe.

Beppe Sala ha parlato di un Parlamento senza competenze che non si merita Draghi, Calenda se l’è presa con quel “branco di cialtroni” che ha fatto cadere il governo. Possibile che si possa svilire così il ruolo del Parlamento?

Facciamo una premessa. A dicembre fu Draghi a dire che il suo compito era sostanzialmente esaurito perché il governo aveva fatto quello per cui era stato chiamato. Se è così, come mai adesso tutti strillano indignati contro quelli che hanno fatto cadere il governo?

Forse è facile sparare su questo Parlamento.

L’origine dei mali è l’articolo 67 della Costituzione, che sancisce il principio dell’assenza del vincolo di mandato. Ormai siamo arrivati a casi estremi, con un cambio di casacca ogni due eletti. E poi ci chiediamo perché il Parlamento è squalificato?

L’astensione alle stelle è la conseguenza di tutto ciò?

Da quando le élite hanno iniziato a parlare di populismo mi è parso chiaro che in fondo a loro questo popolo fa un po’ schifo. Abbiamo milioni di poveri che non hanno rappresentanza.

Il Pd? Non pervenuto?

Oggi il Pd è forse il partito che più rappresenta il concetto di élite con la puzza sotto il naso. Incarnano alla perfezione il distacco della politica dalla plebe. All’interno del partito ci sono alcuni esponenti più progressisti, ma quando osano parlare di sociale o indicano la via di un’alleanza coi 5 Stelle sono visti come reprobi.