Centrodestra quasi “irraggiungibile”, scrive il Corriere della Sera sulla base di un sondaggio Swg. Mentre Repubblica attribuisce ad Enrico Letta la strategia di fare del Pd il “primo partito per un’opposizione più forte in caso di sconfitta”. […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Centrodestra quasi “irraggiungibile”, scrive il Corriere della Sera sulla base di un sondaggio Swg. Mentre Repubblica attribuisce ad Enrico Letta la strategia di fare del Pd il “primo partito per un’opposizione più forte in caso di sconfitta”. Se unite i puntini tra le due notizie una domanda sorge spontanea: quanto saranno capaci i Dem di fare opposizione al governo Meloni-Salvini-Berlusconi, visto e considerato che nell’ultimo decennio hanno sempre frequentato la comfort zone del potere? Nelle risposte che ci vengono in mente c’è la parola attitudine. Che nella definizione classica indica una disposizione innata a essere o a fare qualcosa. Che nel caso del partito lettiano ci solleva più di un dubbio e ci riporta alla casella di partenza. Come può una struttura politica imbullonata all’interno di un consolidato sistema di potere, e dunque funzionale alla selezione di vassalli, valvassori e valvassini, riconvertirsi da un giorno all’altro trasferendosi dalle poltrone alle barricate? In teoria potrebbero andare a ripetizione da Giorgia Meloni, che sulle barricate del recente passato ha costruito le poltrone dell’immediato futuro. Se non fosse che con tempi così ristretti al Nazareno dovranno fare il fuoco con la legna che c’è: il duo Fratoianni&Bonelli che si direbbe arruolati alla bisogna. Del resto, chi meglio di Verdi e Sinistra Italiana, abituati a declinare ogni forma di no, sarebbe capace di presidiare l’aula, organizzare un filibustering, scovare nelle pieghe del regolamento qualsiasi trabocchetto utile a provocare l’inciampo della maggioranza intorpidita dal successo? Da qui, per partenogenesi, ecco un secondo possibile problema: affidarsi a un’opposizione troppo urlata di sinistra non rischia di compromettere strada facendo quell’Agenda Draghi sulla quale Letta il giovane già punta le chance di una possibile rivincita (questione non secondaria sollevata da Carlo Calenda)? Poiché mostrare gli occhi di tigre nella piazze elettorali può fare indubbiamente scena poi però tornati negli abituali palazzi una generazione di partito cresciuta a pane e auto blu quanto sarebbe capace di evitare gli occhi di cerbiatto al primo inciucio o governo tecnico che passa?

PS. In effetti i piddini il brivido dell’opposizione lo hanno provato contro il Conte Uno quando votarono contro Spazzacorrotti, decreto dignità e reddito di cittadinanza. Anche allora come partito dell’eterno e immutabile governo.