Il leader di Italia Viva tornava dall’Europa con le pive nel sacco dopo aver preso “mazzate”. Il capo del M5S ha ottenuto più di chiunque altro

(Di Giuseppe Vatinno – Affaritaliani.it) – Una cosa bisogna dirla: il PNRR, cioè il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza di 191,5 miliardi di euro, il più alto assegnato ad un Paese al mondo, è stato tutto merito di Giuseppe Conte e non di Mario Draghi, come si pensa e che invece lo ha solo parzialmente riscritto. Ma i soldi li hanno dati a Conte ed è stato un vero e proprio colpaccio che è superiore al Piano Marshall che salvò l’Italia dopo la Seconda Guerra mondiale. Anzi, ancora si discute su come abbia fatto un leader nuovo della politica, alla guida di un governo giallo – rosso, ad ottenere quello che nessuno altro era riuscito ad avere.

Vi ricordate quando il tracotante Matteo Renzi faceva il “leone da scranno” in Parlamento in Italia e poi diventava un mite agnellino appena incontrava Angela Merkel? Andava a Bruxelles imbardato come un cavaliere vichingo e tornava puntualmente e mestamente con le classiche pive nel sacco bofonchiando un “lo vuole l’Europa”.

Tornando al PNRR possiamo dire che certo, la suddivisione delle risorse è bislacca, visto che al primo posto c’è la Transizione ecologica una scommessa importante, ma non si capisce perché la Sanità sia beffardamente ultima in tale classifica. Il vero problema del virus – al di là dei vaccini- sono i posti letto in terapia intensiva che non stiamo ampliando. Sono azioni che costano, ma i soldi, questa volta, ci sono.
Come è possibile che in piena pandemia mondiale la Sanità abbia avuto le risorse minori?

A parte questo però il PNRR è la vera assicurazione sul futuro che ha il nostro Paese.

E qualche risultato già lo stiamo vedendo con le previsioni sul Pil e la vivacità mostrata in questi ultimi mesi dal mercato del lavoro. Roba che non si registrava da decenni.

Infatti, anche se i soldi ancora non ci sono materialmente la fiducia è diventata moneta sonante ed ha cominciato a circolare generando comunque anticipi sui crediti e, di fatto, rimettendo in moto l’economia. Si guardi ad esempio a tutto il settore delle imprese edilizie che è in grandissima espansione. Lasciamo perdere che la legge attuativa è stata fatta poi malissimo, come del resto lo stesso Draghi ha fatto notare, e che insieme al mercato si sono parallelamente sviluppate le solite truffe all’italiana di cui il conto, come al solito lo pagano i cittadini. Ma questo è un altro discorso. Nella battaglia politica che sta infuriando in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre pare che il tema di chi abbia ottenuto per l’Italia il PNRR sia passato in secondo piano, quasi in sordina.

Lo stesso Conte, cavallerescamente, evita di auto attribuirsi i meriti, ma quel che giusto è giusto e non farebbe male ad essere un po’ più assertivo nell’accreditarsi questo importante risultato. Su questi e altri argomenti lo potremmo sentire presto in Puglia. Infatti l’ex premier è tra gli ospiti più attesi all’incontro la Piazza che si terrà a Ceglie Messapica dal 26 al 28 agosto, organizzata dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino.